mercoledì 31 luglio 2019

Obbligo o verità (2018)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/07/2019 Qui
Tema e genere: Thriller sovrannaturale/horror, prodotto dalla solita casa di produzione di Jason Blum, la Blumhouse, simpatico e inquietante, che mescola l'idea di maledizione persecutrice al gioco di società.
Trama: Obbligo o verità, un innocuo gioco tra amici, si trasforma in qualcosa di mortale quando qualcuno (o qualcosa) inizia a punire coloro che dicono una bugia o si rifiutano di mettere in mostra il loro coraggio.
RecensioneObbligo o Verità, com'è facile già intuire, s'ispira molto a horror come Final Destination. Uno spirito tenta di sterminare un gruppo di ragazzi. In questo non c'è nulla di male, ma nel corso del film è semplicissimo dedurre le vittime del gioco, in pochi secondi. Chiaramente, l'intrattenimento non è nell'ansia di vedere i protagonisti sopravvivere al gioco, quanto nel vedere in quale modo fantasioso moriranno. Obbligo o Verità non richiede grandi caratterizzazioni dei personaggi: infatti, tutti i protagonisti in scena (in Messico per festeggiare il loro ultimo Spring Break), al di là delle due amiche Olivia e Mackie, appaiono come maschere. E come sempre, altro aspetto imposto al genere prevede un cast di attori tutti bellissimi, forse perché vederli morire male e come mosche soddisfa una sorta di rivalsa sociale dei comuni mortali. Obbligo o Verità riesce comunque a fare una cosa: intrattenere. Privo di vere e proprie scene morte o inutili ai fini della trama, è difficile annoiarsi. L'azione è infatti gestita bene e le scene horror sono ben costruite, sebbene qualche effetto speciale sul finale avrebbe meritato un budget maggiore. Il grande difetto del film è però la sua aderenza a un genere visto e rivisto. Per chi è abituato a questo filone e magari s'aspetta qualcosa di nuovo, la delusione è dietro l'angolo. Tutti gli avvenimenti sono telefonati e non c'è alcuna velleità di stupire il pubblico con qualcosa di diverso rispetto a quanto vediamo ormai da anni sul grande schermo. Già nei minuti dedicati alle introduzioni dei personaggi sappiamo già a chi dedicare un gesto della croce e a chi no, riponendo qualche speranza nella loro possibile sopravvivenza. Interessanti però alcune cose. Innanzitutto il messaggio (forse forzato ma comunque efficace) del regista sulla pericolosità di giochi (le challenge di internet) tanto divertenti quanto stupidi, ma soprattutto buona è la scelta della rappresentazione del male, che può colpire ovunque, in qualunque momento, tramite qualunque persona. La pellicola del regista di Kick-Ass 2 decide semplicemente di deformare i volti delle persone ignare coinvolte dal demone, donandole un ghigno deformato che rappresenta la principale fonte creepy dell'intera opera. In Obbligo o Verità non troviamo laghi di sangue finto o tentativi di Jumpscare forzati, che spesso rovinano la riuscita del film, siamo più vicini alle parti di un thriller che di un vero e proprio horror, e questo è un bene. Bene anche l'altro messaggio, più nascosto, che spesso dire la verità a chi ci vuole bene può essere molto più spaventoso dell'affrontare la morte stessa, rendendo questo misterioso e oscuro demone allegoria della mancanza di sincerità che pervade la nostra quotidianità, portandoci a nasconderci dietro a una maschera, a uno specchio che distorce il nostro essere come i volti che circondano i protagonisti, ricordando loro la semplice regola del gioco, truth or dare. E quindi, anche se Obbligo o Verità rappresenta l'ennesimo capitolo di un filone horror ormai davvero abusato, è questo un film a tratti ben riuscito, che mantiene un ritmo narrativo costante e poco noioso, riuscendo così a farsi apprezzare.
Regia: Stilemi e topoi dell'horror persistono dappertutto (nel mezzo non possono mancare cliché e stereotipi) e la narrazione spesso e volentieri è schiacciata da alcuni dialoghi a dir poco fiacchi. Ma quando c'è da essere violenti il film non perde un colpo e soprattutto Jeff Wadlow (Nickname: EnigmistaNever Back DownKick-Ass 2) è particolarmente inventivo nel trovare nuovi modi per impressionare, scioccare e intrattenere (anche in maniera sciocca, ma mai noiosa) e soprattutto aggirare quella valutazione PG-13 voluta dallo studio per non vietare la visione ai ragazzini.
Sceneggiatura: Essendo un teen horror (tipicamente) estivo, la sceneggiatura del film inventa poco, ma strizza l'occhio a pellicole già note come successo di qualche anno fa It Follows. Con il film del 2014 ha in comune non solo il giovane cast, ma anche la presenza di un entità totalmente misteriosa, un demone che segue le sue vittime in maniera invisibile, senza dare loro tregua o possibilità reali di fuga, si può solo rimandare il proprio momento. Obbligo o Verità, non crea mitologia particolare attorno agli eventi della trama, qualche accenno dovuto a una creatura messicana Callux, evocata da una monaca diversi decenni prima, ma nulla di strutturato e portante, una scelta che porta ad una trama snella, fluida, che può andare dritta al punto senza perdere secondi preziosi lasciando spazio ad una continua lotta contro la morte che può ricordare appunto anche il capostipite di questo genere, Final Destination.
Aspetto tecnico: Poco da segnalare, a parte gli effetti speciali, neanche la colonna sonora spicca particolarmente.
Cast: Il cast è composto da attori giovani, come d'obbligo in questo tipo di film, Lucy Hale (Pretty Little Liars), Tyler Posey (Teen Wolf), Violett Beane (The Flash), Sophia Ali (Grey's Anatomy), Nolan Gerard Funk (Counterpart), Landon Liboiron (Hemlock Glove) e Sam Lerner (I Goldbergs), nessuno di loro riesce a bucare lo schermo e lasciare il segno, rimanendo forse vittima di personaggi un po' troppo anonimi e poco tratteggiati, nonostante la trama possa vantare come sotto-trama un triangolo amoroso che comprende i suoi tre protagonisti.
Commento FinaleObbligo o Verità,  è un prodotto creato per intrattenere lo spettatore, lontano dall'intenzione di volerlo spaventare o inquietare, raggiunge tranquillamente il suo risultato, un compito semplice eseguito senza mai provare ad alzare l'asticella e senza particolare verve inventiva. Le dinamiche presenti infatti non hanno grande originalità e il racconto stesso mostra 2 o 3 tasselli non del tutto chiari, ma la storia funziona. Un thriller-horror realizzato in maniera accattivante, riesce a coinvolgere pienamente nonostante non sia perfetto in tutto. Il cast se la cava bene, il livello gore non è di quelli eccelsi ma un paio di scene fanno il loro effetto, il ritmo è sostenuto e in più il finale riesce a fare centro. Insomma, un prodotto discreto, senza troppe incertezze e diretto degnamente, che secondo me merita una visione.
Consigliato: Se avete meno di vent'anni (o poche pretese cinematografiche) e volete trascorrere una novantina di minuti in compagnia di amici o fidanzate/i, questo film potrebbe fare al caso vostro.
Voto: 6+

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