lunedì 4 marzo 2019

Kick-Ass 2 (2013)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 28/03/2017 Qui - Come molti, anch'io non ero convinto della trovata commerciale di realizzare un sequel di Kick-Ass, considerato che l'originale era già un film perfetto, senza bisogno di alcun sequel. Ho visto quindi Kick-Ass 2 (film del 2013 scritto e diretto da Jeff Wadlow, con protagonisti Aaron Taylor-Johnson, Chloë Grace Moretz, Christopher Mintz-Plasse e Jim Carrey, sequel del film del 2010 Kick-Ass, tratto dell'omonimo fumetto scritto da Mark Millar ed illustrato da John Romita Jr) senza aspettative relativamente alte, ma durante la visione ho dovuto ampiamente ricredermi, anche se come ogni seguito che si rispetti è l'accumulo che scandisce la differenza con il primo bellissimo episodio (che soprattutto a livello tecnico non può che essere superiore). Ma nonostante ciò il regista è riuscito a dirigere un film dall'incredibile ritmo, ma soprattutto dalla sceneggiatura fresca, moderna, si con qualche intoppo qua e la, ma anche con una leggerezza trash davvero invidiabile. Poiché a parer mio questo secondo capitolo non ha deluso le aspettative, tutti gli ingredienti del primo capitolo ritornano e forse questa volta sono anche più marcati, violenza, cattiveria, sesso, humor nero ci sono e si sentono. E quindi ancora una volta la lotta tra il bene e il male, ancora una volta risalta la voglia di diventare qualcuno pur facendo del male, male e solo male. Anche se in verità se non fosse trattato con humor nero questo "Kick-Ass 2" sarebbe un film d'azione violento che aprirebbe allo spettatore un mondo marcio, malato e dominato dal male. Per fortuna i nostri super-eroi (normali e con problemi) anche se spesso e volentieri ridicoli lanciano ancora una bella speranza all'umanità. Ma mentre nel primo film eravamo venuti a conoscenza delle problematiche derivanti dall'essere un supereroe nel mondo reale e ci siamo divertiti a riconoscerci in dei personaggi più che normali, in questo sequel l'elogio alla normalità non viene dimenticato, anzi, viene ancor più rimarcato il fatto che non servono super-poteri per fare del bene.
Ecco allora che il nostro eroe Kick Ass (Aaron Taylor-Johnson) entra a far parte di una squadra di supereroi (una sgangherata quanto violenta congrega di supereroi fai da te modello The Avengers capitanati da un irriconoscibile Jim Carrey, comunque mai così mal caratterizzato), non quelli classici però, ma persone volenterose, spinte da un motivo forte come la perdita del figlio magari, che si impegnano per fare del bene. Ecco quindi  'Colonel Stars and Stripes' (Jim Carrey) con il cane Eisenhower che morde le parti basse, una provocante Night Bitch (ovviamente non ci sono dubbi sulla natura della maschera), una coppia di mezza età in tuta, un gay magrolino che sembra Woody Allen da giovane, il Dottor Gravity armato di mazza da baseball e via discorrendo. Ovviamente non può mancare Mindy/Hit Girl (Chloë Grace Moretz), che però dopo la morte di Big Daddy (che veniva interpretato da un istrionico Nicolas Cage) viene messa in panchina dal suo tutore, e si deve quindi impegnare per essere una ragazza normale, che si ritroverà a fare i conti con l'instabilità dell'identità segreta messa alla prova dai primi sconvolgimenti ormonali, la responsabilità di un'esistenza normale e soprattutto il college, dove ci sono solo starlette da liceo 'pastellose', composte di rosea e 'marshmallowellosa' bellezza fuori e quanto marce dentro, scoprendo perciò che i cattivi non solo i mafiosi e gli spacciatori, ma anche qualche compagna di scuola abituata ad essere la primadonna. Ma nel mondo reale nel frattempo non esistono solo i buoni, tutt'altro, poiché nel mondo reale i cattivi non devono essere forti, intelligenti o avere super-poteri, ai cattivi basta avere i soldi e pagare qualcuno per fare del male. Dato che all'accumulo di supereroi si crea una nemesi di supercattivi capitanati da quello che era una volta Red Mist, il figlio del boss fatto fuori da Kick Ass, che dopo aver ucciso la madre 'rifattona' e ossessiva decide di tornare in pista con costume metal-fetish e il nome di battaglia che non lascia nessun dubbio sulla natura psicotica dell'indegno pargolo, Motherfucker, che si fa accompagnare da Mother Russia, una copia femminile androgina di Ivan (io ti spiezzo) Drago, Tumor, piccolo e stronzo come un ultra-psicotico Joe Pesci, Genghis Carnage, Black Death e via di questo tenore, soggetti agghindati come un gruppo metal anni '80. Kick Ass si troverà quindi davanti alla battaglia più difficile e lo scontro finale potrebbe portare qualche sorpresa.
Come detto già, la violenza e l'ironia a cui ci aveva abituato il primo film rimangono anche in questo sequel, che però presenta una netta evoluzione nella storia. Una trama più fitta di avvenimenti, molti nuovi personaggi e la crescita fisica e psicologica dei due protagonisti fanno sì che le mani tagliate e le parolacce uscite dalla bocca di una 15enne dal viso angelico servano solo da sfondo a una storia molto più ricca del primo episodio. Tra l'altro la scelta del regista di far durare poco il film (meno di due ore), nonostante farà probabilmente drizzare i capelli a qualche lettore accanito del fumetto per qualche parte saltata, è secondo me una scelta vincente perché non dà modo allo spettatore di staccare gli occhi dallo schermo, ci si trova invasi da un turbinio di emozioni che non ha pause in un'ora e quaranta minuti, passando dalle risate all'adrenalina pura, dallo sconforto alla rabbia, tutto in pochi minuti. Situazioni e movimenti che in ogni caso se da un lato intrattengono dall'altra annoiano, anche se trovo assolutamente ingiusto criticare Kick-Ass 2 solo per i suoi difetti (che poi non sono neanche tanti), e tralasciare completamente i suoi lati positivi. Sicuramente la critica più ingiusta che gli viene mossa è quella riguardante l'uso della violenza, considerata gratuita, ma era così che doveva essere, altrimenti non avrebbe avuto senso. Si perché nel film vengono picchiate solo persone innocenti, non stupratori o criminali che meriterebbero tutto il male di questo mondo. Forse potrei condividere invece una critica alla regia di Wadlow, ma la trovo comunque ingiusta, poiché anche se certamente non è Vaughn (il regista del primo), bisogna comunque ammettere che le scene d'azione e di combattimento sono girate con una buona precisione e senza troppa confusione. A mio parere gli unici difetti del film sono l'inizio un po' troppo frenetico, ed alcuni passaggi della sceneggiatura, che è comunque sviluppata molto bene. Tanto che mi sarebbe piaciuta anche una più completa caratterizzazione di alcuni personaggi (oltre ai protagonisti), tra tutti il colonnello Stars and Stripes, che ha un background troppo striminzito ed una permanenza troppo breve. Il lavoro fatto da Jim Carrey è stato comunque ottimo, così come anche da tutto il resto del cast, a partire da Aaron Johnson fino ad arrivare a Chloe Moretz (qui ancora bimbetta anche se sempre bellissima), che a tratti sembra la vera protagonista del film (e non sarebbe una scelta sbagliata). In conclusione perciò, anche se il primo Kick-Ass resta inviolato, questo sequel non è assolutamente da sottovalutare, perché a mio avviso è un film che va visto, per la storia, per la morale e per fare qualche risata, e rivisto per cogliere magari qualche aspetto in più, qualche nuovo spunto che la prima volta, ingabbiati dal susseguirsi degli eventi, non avevamo notato. Se quindi vedete il primo vedetevi anche questo sequel, ve lo consiglio, poiché è un bel film che intrattiene e dove ci si diverte, anche se dopo Deadpool (10 volte migliore sia qualitativamente che narrativamente nonché spassosissimo) la saga stessa o una probabile proseguimento non ha più senso. Voto: 6