John Wick è descritto in modo quasi soprannaturale, capace di tutto quando è determinato a ottenerlo, e vaga in un universo quasi parallelo (come Matrix) dove la polizia non esiste, anzi, è sua amica, dove un hotel è completamente gestito da una potente organizzazione, inclusi tutti i comfort inimmaginabili, dove basta una moneta d'oro (come nei videogame) per accedere o avere tutto, ma che al primo sgarro, senza pietà, ti uccide. Descritta la situazione e ottenuto il pretesto, l'azione scatta con un alto tasso di adrenalina, tra sparatorie e agguati girati con efficienza e alternati sapientemente a momenti di quiete apparente. Inizia un mattatoio senza fine, anche se si intuiscono subito le intenzioni del regista (ma è ovvio). John trionferà su tutti, decine, forse centinaia di avversari agguerriti, dotati di armi modernissime e professionalmente (si intende per uccidere) perfetti. Anche quando è spacciato, hai una assoluta certezza, ce la farà. In definitiva un macchina da guerra, un robot omicida invincibile. Certo, gli ingredienti non sono nuovi, ma sono usati bene, il film funziona, genera la giusta tensione e non delude le aspettative di chi vuole qualcosa di energetico. Forse c'è poca sostanza narrativa, ma non se ne sente troppo la mancanza perché la linearità della storia aiuta a far emergere gli aspetti visuali e simbolici. Non siamo a livelli elevati ma visivamente il film è ricco di stile e coltiva egregiamente l'estetica della sparatoria. Alcuni dettagli (come la descrizione della comunità degli assassini a pagamento e del "loro" albergo zona franca) rivelano discrete doti di ironia e danno apprezzabile sostanza all'ambientazione. Keanu Reeves, che all'inizio sembra forzato nel ruolo, si rivela invece ottimo, laconico e intenso, ha la giusta età per incarnare in modo adeguato un carismatico antieroe d'azione, non sprecando l'occasione giusta. Buono anche il parterre dei ruoli di contorno (su tutti Willem Dafoe e Michael Nyqvist).
Il finale con l'invitto John, vincitore ovviamente della sua ultima sfida, che riprende un nuovo cane e si avvia ad una vita migliore, anche se appare un inutile e banale tentativo di commuovere dopo l'inverosimile mattatoio è qualcosa di normale in questo tipo di film. Ma quel che mi è piaciuto, in questa pellicola, a parte una sottile ironia, è la "coreografia" delle sparatorie e delle lotte. Rese in maniera perfetta, alla giusta distanza, con la giusta intensità, ma soprattutto con una scenografia di grande effetto, con luci, ombre ed effetti sonori a creare un mix di letale divertimento cinematografico. Essenziali, ridotte all'osso, niente sangue né compiacimenti, nessun sentimento sembra animarlo, un perfetto metronomo di morte. Alcune delle uccisioni sono veramente sorprendenti e strappano anche qualche risata. Anche le lotte corpo a corpo sono decisamente diverse dalle solite, quasi al buio, a volte dubiti di capire chi le prende da chi e anche qui più agilità, velocità ed eleganza che puri muscoli. Ma anche gli elementi di contorno sono di pregio. Parte dei personaggi parlano in russo e allo spettatore sono presentati dei sottotitoli che non sono delle banali scritte in basso, ma elementi decorativi delle immagini con caratteri e colori scelti con criterio, ma risultano pretenziose, la parte meno riuscita di tutte. La colonna sonora infine è di grande effetto. Insomma John Wick è un film di genere senza la pretesa di essere un capolavoro, ma di una qualità superiore alla media, un bel film d'azione da vedere in compagnia. Nel suo genere senz'altro mi sembra ben riuscito, la regia originale ed asciutta riscatta 100 volte qualunque lamentela sulla trama e gli attori tutti a un ottimo livello. Voto: 7