Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/01/2016 Qui - Sono passati vent'anni, ma in realtà nessuno è mai cresciuto, Lloyd e Harry sono rimasti due eterni bambini, scemi come un tempo. Il sequel di uno dei più grandi successi comici cinematografici vede alla regia ancora una volta i fratelli Farrelly, e i due protagonisti Jim Carrey e Jeff Daniels. In questa nuova avventura, Scemo e più scemo 2 (2014), i due, insieme, affronteranno un viaggio per ritrovare la figlia di uno di loro, combinandone di tutti i colori. Trama: Dopo aver scoperto che l'amico Lloyd che credeva ridotto allo stadio vegetativo ha sempre finto, era solo uno scherzo, è ora il momento di Harry di fare una rivelazione, ha assoluto bisogno di un trapianto di rene e nel momento in cui scopre che Fraida Fletcher, dopo una notte trascorsa con lui, è rimasta incinta decide di mettersi alla ricerca della figlia illegittima, ormai adulta, Penny, per chiederle la donazione dell'organo, dato che non ha altri parenti (i genitori l'hanno adottato, non me n'ero mai accorto..). Lloyd decide di accompagnarlo, anche perché ha visto una foto della ragazza e se ne è innamorato. Ma i due, di nuovo, restano coinvolti in un intrigo criminale, riuscendo come sempre però ad uscirne vincitori. Per dare un seguito a Scemo e più scemo i fratelli Farrelly hanno atteso a lungo, forse troppo a lungo. L'impronta provocatoria e la vivacità dei due personaggi si è irrimediabilmente appesantita, come il fisico in decadenza di Daniels, se all'epoca fu un successo al box office, la loro road-comedy demenziale, in questo sequel, appiattisce tutto il bagaglio di inventività che apparteneva al predecessore.
Perché i due registi e sceneggiatori, irriverenti e al contempo sagaci in modo brillante, erano stati capaci di toccare livelli di volgarità fino ad allora inarrivabili rovesciandoli all'ultimo momento in una comicità in cui non si faticava ad individuare l'intelligenza della scrittura, probabilmente però il cambio di nomi di chi costruiva insieme a loro le sceneggiature ha fatto la differenza. Ciò che un tempo era provocazione, oggi è goliardia, di chi vuole ancora pensarsi giovane sia sullo schermo che dietro la macchina da presa. Passata la cinquantina, i due attori abitano un film che ricicla molte gag del prototipo, però non hanno più la stralunata innocenza di allora, se si escludono la sequenza ninja e il cameo di Bill Murray si ha l'impressione che tutto sia finalizzato all'accumulo di gag (facile cercare di far ridere andando in giro con un carro funebre così come con un catetere). Se là erano idioti, adesso il loro quoziente intellettivo pare ulteriormente calato, fino a renderli fastidiosi e anche cattivi. Vero è, che Carrey soprattutto (con la sua verve innata da giullare) e Daniels (invecchiato male), malgrado il tempo trascorso, riescono a rientrare senza sforzo nelle rispettive parti. E che, verso la fine, si ride anche un po'. Però è un risultato scarso per un film del genere, il cui unico scopo dovrebbe essere far ridere da subito, e spesso. E anche il sub plot che vede al centro la giovane e bella Penny (la trentenne Rachel Melvin) e che dovrebbe aggiungere sostanza al film finisce per non riuscirvi. Da segnalare la presenza di Laurie Holden, l'ex amata protagonista di The Walking Dead. In conclusione, divertente, ironico ed irriverente, ma stupido e idiota come non mai. Voto: 5,5
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