martedì 1 gennaio 2019

Minuscule: la valle delle formiche perdute (2013)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 28/01/2016 Qui - Minuscule: la valle delle formiche perdute è una straordinaria avventura d'animazione del 2013. Ma al contrario di molti altri film animati è tutta un'altra cosa, la particolarità più importante è che in tutto il film non si parla neanche una volta. Sentiamo solo la musica, la colonna sonora, i rumori degli insetti e i 'fischi' degli stessi per comunicare tra loro. Attraverso il microcosmo degli insetti un racconto più grande sulla natura, sul pianeta, sull'essere umano. Dall'insetto all'essere umano: il rispetto per l'altro e per dove viviamo. Tra i resti di un pic-nic abbandonato in fretta da una coppia in procinto di avere un figlio, c'è una scatola di latta, piena di zollette di zucchero, che impegna tutte le forze di un gruppo di formiche di nere, decise a trasportarla nel loro formicaio. Poco lontano, una neonata coccinella, curiosa del mondo, ha smarrito la sua compagnia e ne trova un'altra in quella delle formiche nere. L'amicizia che la giovane coccinella stringe con una delle formiche, a capo della spedizione, è tale che la coccinella non abbandonerà il gruppo nemmeno quando questo si troverà inseguito e poi attaccato senza tregua da un intero formicaio di formiche rosse, guerriere organizzate e pronte a tutto. Minuscule è un viaggio emozionante nella grandezza del piccolo. La legge della natura è durissima, la vita è breve e intensa. Il film tratta i temi dell'ecologia, rispetto dell'ambiente, attenzione per l'inquinamento e il riciclo dei rifiuti. Un invito a rispettare la natura, la biodiversità e gli insetti, la consapevolezza della fragilità dell'ecosistema. Un invito a comprendere l'universo ambientale in cui viviamo.
Ma la bellezza e l'originalità dell'opera vanno dal rifiuto del dialogo, in favore di un utilizzo ricercato e sofisticato dello strumento sonoro in chiave evocativa, imitativa ed emotiva, alla scelta di stilizzare al massimo le possibilità espressive dei loro insetti, relegandole quasi esclusivamente agli occhi, espediente che richiama la figura del mimo con il suo portato di ironia e comicità ma anche di attitudine per il dramma. Il film è ispirato ad una serie cartoon francese, ci sono voluti ben cinque anni di lavoro dallo storyboard iniziale, poi le riprese, sino alla realizzazione finale del film. L'ambientazione e lo scenario è quello della natura, l'intento è quello di farla comprendere e amare. Si passa da paesaggi con prati, torrenti, rocce alla foresta, alle radure in ampie vallate, scene girate soprattutto in Francia. Sessanta musicisti hanno preso parte alla registrazione della colonna sonora. Sono stati utilizzati strumenti a fiato come l'oboe, il clarinetto e il flauto per dare delicatezza e vivacità e una pluralità di emozioni. In fondo, però, né l'inseguimento spettacolare tra cielo, terra e acqua (che ricorda, tra gli altri, quelle made in Disney) né il contributo importante della musica, organizzata come un'opera vera e propria, in cui ogni personaggio ha la sua voce, potrebbero molto senza la forza del racconto, nel quale un piccolo esserino combatte a rischio della propria vita per la salvezza di un popolo che non è nemmeno il suo. E ricordarci che abitiamo un mondo che non è solo nostro. Un piccolo gioiellino assolutamente da non perdere, per tutti. Voto: 6,5

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