giovedì 29 novembre 2018

Una donna per amica (2014)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 17/02/2016 Qui - Una donna per amica, anch'esso andato in onda in prima visione su Canale 5, è un film del 2014 diretto da Giovanni Veronesi. Il regista dopo aver indagato ed eviscerato ogni tematica relativa all'amore, si concentra sull'amicizia, status dell'animo umano molto più trascurato e mal interpretato dal mondo odierno, in una commedia, decisamente più matura e poetica delle precedenti, dove non mancano risate ma soprattutto spunti interessanti per una riflessione sull'amicizia. Questo sentimento non è mai stato un centro di dibattito e discussione importante come adesso, momento in cui i social network hanno semplificato questo rapporto rendendolo molto più aleatorio e privo di sostanza. E tutto questo lo ritroviamo nella storia del film, dove i protagonisti, Fabio de Luigi e Laetitia Casta, amici da sempre, dovranno convincerci della reale possibilità di una amicizia sincera tra uomo e donna. Francesco, avvocato che difende casi indifendibili, che svolge l'attività di consigliere comunale e Claudia, la sua migliore amica italo-francese, un po' pazza, trascorrono le proprie giornate condividendo momenti belli e brutti e rinsaldando così sempre di più la propria profonda amicizia. Ma quando la donna si sposa, l'equilibrio precario su cui la loro relazione era basata comincia ad incrinarsi. Poiché la vera tensione erotica è fra loro, riusciranno finalmente a chiamare le cose con il loro nome? Perché avere una donna per amica o avere un uomo per amico, no, non è possibile! E’ quasi fatale, ci s’innamora. Questa commedia è ben strutturata, divertente, ironica nella giusta misura senza eccedere fortunatamente mai nel volgare. I protagonisti sono tutti simpatici e tutti molto ben calati nei propri ruoli, primeggia su tutti ovviamente Fabio De Luigi a cui si deve per lo più il successo intero del film, lo affianca Laetitia Casta, che recita in italiano abbastanza bene, credibile anche se trasandata, ma molto avvenente fisicamente parlando. Intorno a Fabio e Laetitia, ruotano una serie di personaggi a cui il regista non fa mancare qualche battuta sul tema, senza però sconfinare mai nella banalità, e riuscendo a mantenere sempre un saldo equilibrio tra commedia e riflessione.
Questa scelta risulta vincente sull'impatto dello spettatore odierno, stanco di ridere e basta, e di abbuffarsi di Cine-panettoni che rimangono indigesti per molto tempo. La narrazione, infatti, si sviluppa in modo comico e divertente ma affronta temi importanti. L'accoppiata funziona a meraviglia, come funziona la storia che cerca di dare risposta al fatidico quesito: può esistere una vera amicizia tra uomo e donna? Veronesi tratta il tema a modo suo, con quella capacità di giocare sui registri comici più leggeri, venandoli però di malinconia. Ma l'opinione del regista traspare dallo script, in merito all'enorme divario tra uomo e donna e all'impossibilità dell'amicizia tra i due sessi, che sembra smentirsi sul finale, per niente banale e molto positivo, in cui l'amicizia trionfa anche sopra l'amore. Ma anche l'ambientazione salentina ha il suo peso sul film, perché la luce della regione pugliese, rispecchia quella esigenza di verità e trasparenza che muove personaggi segreti a se stessi. Il film però anche se collocato nel Salento è stato sì girato interamente in Puglia, ma più precisamente a Trani. La vicenda in generale funziona più per la sceneggiatura che per la credibilità in se di alcune parti della storia. Divertente, con un linguaggio dialettale a tratti incomprensibile (anch'io da pugliese ho avuto difficoltà a capire la simpatica signora) ma ci sta, fa parte del copione, ma i protagonisti per me non sono molto credibili. Concludendo, nel complesso, il film funziona, non tantissimo ma consiglio questo film veramente a tutti, perché ormai il dibattito culturale passa anche attraverso la commedia al cinema, e quale occasione migliore poi, per farsi qualche risata, in un momento in cui si ride poco e si trascura il bene più prezioso che abbiamo? "Questo Paese mette ansia sui sentimenti", dice Claudia nel suo italiano incerto, e sintetizza l'intuizione più interessante di una commedia retrò che di contemporaneo ha proprio la denuncia di come, nell'Italia di oggi, la scomparsa di un'educazione sentimentale abbia reso le persone violente e narcisiste, infantili e distruttive. Voto: 6-

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