martedì 20 novembre 2018

Il ricco, il povero e il maggiordomo (2014)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 04/02/2016 Qui - Il ricco, il povero e il maggiordomo è l'ultimo film in ordine di tempo (2014) del famoso, irriverente e divertente trio comico Aldo, Giovanni & Giacomo. A quattro anni di distanza, il trio è tornato, e finalmente direi, ma ne è valsa la pena di aspettare. La loro nuova commedia funziona alla grande, divertente, ben strutturata e riuscitissima, sa divertire ma anche riflettere, il tutto senza le volgarità tipiche dei cinepanettoni o delle commedie americane. In mezzo a film inconsistenti, non divertenti, volgari ed estremamente superficiali, fatti solo di doppi sensi, cosce al vento e battute scurrili, questo film spicca, proponendo una bella storia, raccontata dai tre protagonisti e da un cast "di contorno" degno del massimo rispetto, ma anche per le risate di cuore che si fanno durante il film, per l'attualità del tema trattato e per la loro consueta vena surreale che in quest'occasione ce li mostra più che mai in forma. Una commedia che vuole regalare risate educando, ma alla fine segna forse uno dei lavori meno convincenti della loro carriera. La loro comicità, a differenza di quella di molti colleghi del settore, è legata alle azioni e non alle battute, ma sembrano sempre più ripetitive e noiose. A tratti il lungometraggio sembra scivolare nella banalità, con la sceneggiatura che non sa bene dove andare a parare chiudendo con un matrimonio che nulla ha a che vedere con il filone narrativo principale, e il rimarcare in continuazione il valore della vera amicizia risulta certe volte un po' forzato. Ma è questo che i tre hanno da offrire e a volte può bastare per avere successo.
Ma veniamo alla trama: Giacomo è un ricco intermediario, un broker convinto che ci sia "un solo obiettivo nella vita: mandare la palla in buca", Giovanni è il suo maggiordomo tuttofare, aspirante samurai e innamorato della domestica venezuelana Dolores, Aldo è il venditore ambulante, in fuga dalle forze dell'ordine, che Giovanni, nel ruolo di autista di Giacomo, investe in pieno. Il giorno dopo, Aldo, che nel tempo libero è anche l'allenatore della multietnica ma mai vincente squadra di calcetto dei ragazzini dell'oratorio, va per farsi dare la somma pattuita per l'incidente, ma invece di rimborsargli il danno, Giacomo trasforma Aldo in un servo tuttofare, fino a quando il principale investimento del broker (nello stato libero del Burgundi) cade vittima di un colpo di Stato. Il conseguente default finanziario, lo priva pressoché di tutto, compreso il tesoretto di Giovanni, che il maggiordomo gli aveva affidato fino al suo pensionamento e sul quale contava per avere i soldi per sposarsi con Dolores, che infuriata con Giovanni, decide di tornare in Venezuela. Giovanni e Giacomo finiscono in mezzo alla strada, sebbene la direttrice della banca del primo, Assia, si dica interessata al progetto di finanziamento che questi le sottopone, chiedendo però due settimane di tempo per pensarci. Aldo decide quindi di ospitarli a casa della madre, che accetta riluttante. Scoprono che Aldo è sonnambulo e che è stato lasciato sull'altare dalla sua promessa sposa (fatto di cui presenta le conseguenze nel suo sonnambulismo e per il quale si tiene a distanza dalle, tante, donne che lo corteggiano). Da quel momento i tre malcapitati devono unire le forze per tirarsi fuori dai guai. Cercando una soluzione a tutti i loro problemi, Giovanni e Giacomo decidono di travestire Aldo e spacciarlo per un ricco petroliere azero conosciuto tempo prima da Giacomo (Samir Uzmin), per convincere Assia delle garanzie economiche dell'affare che lei e Giacomo hanno in ponte. Ma Aldo, che fa colpo su Assia, rovinerà tutto. Appena Aldo e Giacomo cominciano a litigare, Giovanni scopre che la madre di Aldo è morta. Giacomo, deciso a trovare i soldi per il funerale e per il matrimonio di Giovanni, vende allora una rarissima copia originale del Porto Sepolto di Giuseppe Ungaretti in suo possesso, che ha improvvisamente perso valore (da 40.000 a 4.000 euro) e con quei pochi soldi riescono ad acquistare il tutto, e nello stesso giorno del ritorno di Dolores (e con lei ci sono i suoi cugini e i suoi figli), si fanno il funerale di Calcedonia (la madre di Aldo) e il matrimonio tra Giovanni e Dolores, seppur la zona fosse sotto sequestro. Un anno dopo Aldo, Giovanni e Giacomo lavorano alla loro nuova bancarella di indumenti femminili, con grandi piani per il futuro, e infine festeggiano il primo gol della squadra dell'oratorio.
Girato benissimo, con una rapida successione di gag fisiche (impagabili i numeri di Giovanni con la macchina da cucire) e di parola (un fantastico Aldo-motivatore di una squadra di calcetto multietnica), il trio è tornato alle belle storie raccontate ai tempi di Chiedimi se sono felice, con un cast d'eccezione (tra gli altri una strepitosa Giuliana Lojodice e un indimenticabile Massimo Popolizio), facendolo scorrere veloce e leggero. Le risate sono assicurate ma finalmente di risate garbate e non volgari, partire poi da un tema attuale e drammatico come la crisi economica e farlo diventare pretesto per una storia divertentissima in cui i botta-e-risposta comici la fanno da padroni, beh era una cosa che solo Aldo Giovanni e Giacomo potevano fare con successo. Un ottimo film, consigliato assolutamente ai fan del trio, ma anche a chi cerca una commedia divertente e spensierata. Interessante la colonna sonora, studiata ad arte per accompagnare e sottolineare i momenti comici come quelli più romantici. Il soggetto comunque è tutt'altro che originale, sfruttato decine di volte nel corso degli ultimi anni, tra ricchi falliti costretti a toccare con mano quella povertà che fin a poco prima avevano visto con disprezzo ed orrore e poveracci dal cuore d'oro senza un soldo in tasca ma in grado di sorridere alla vita. Ma nonostante tutto, il film intrattiene abbastanza bene. Piccole curiosità, nel film viene citato Django Unchained di Quentin Tarantino, quando Assia porta a Giacomo il versamento c'è un chiaro riferimento a Kill Bill dello stesso regista per la modalità di ripresa e la musica. Infine c'è una citazione a La banda dei Babbi Natale con il poliziotto che arresta Giovanni all'aeroporto. In conclusione, un film divertente, ironico e spassoso. Voto: 6

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