Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 28/01/2016 Qui - Doraemon: il film è il trentacinquesimo film d'animazione di Doraemon, il primo al cinema. Il film (del 2014) prende spunto dal primo capitolo del manga e da due delle storie più famose. Dal 1969 è uno dei personaggi manga preferiti in Giappone e in Italia rappresenta il cartone animato TV più seguito di sempre, lo vedevo anch'io. Il simpatico e protettivo gatto robot approda per la prima volta sul grande schermo con una nuova avventura, in uno spettacolare 3D stereoscopico, peccato però che non ho un televisore adatto. Protagonista è sempre Nobita, un bambino di 10 anni destinato ad un futuro di insuccessi a causa della sua natura pigra a indolente. Inetto, perdigiorno, lamentoso e vittimista Nobita riceve la visita di un suo pronipote che tramite una macchina del tempo gli consegna Doraemon, un gatto robot proveniente dalla sua epoca che ha il compito di aiutarlo a diventare una persona migliore, un adulto responsabile, a difendersi dai bulli, un ragazzino assennato, per evitare che diventi un vero e proprio perdente. Per riuscire nell'intento, Doraemon utilizza una serie di incredibili e magici gadget, i "chiusky". Dopo una prima fase in cui grazie a Doraemon e ai suoi strumenti tecnologici Nobita mette una pezza ad ogni guaio combinato (e si vendica delle angherie di amici e compagni che lo prendono in giro), arriverà un'avventura così importante da non necessitare aiuti esterni, provando a modificare una sorte che si preannuncia non proprio felice soprattutto sul lato sentimentale, riuscire a conquistare finalmente Shizuka, la dolce amica che ama da sempre.
L'utilizzo della Computer Grafica ha dato comunque un ottimo contributo alla sfera emotiva dei personaggi, rendendoli più vivi e molte scene sono di grande impatto visivo. Un film che va capito e analizzato in una linea di pensiero Giapponese come ad esempio l'obbiettivo prioritario di avere un futuro lavorativo e di mettere su famiglia che è il classico "Sogno Giapponese", è stato però in parte rovinato dalla troppa drammaticità più simile a scene di film tristi americani che quelli comici giapponesi. Il messaggio che il film vuole trasmettere è duplice: il primo è quello di credere in noi stessi e nelle nostre capacità fin da bambino perché solo da noi dipende il nostro futuro e in secondo luogo l'aiuto tecnologico per quanto prezioso e utile non deve essere usato in maniera smodata o sbagliata se no si rischia di subire effetti collaterali sgraditi. La sceneggiatura è abbastanza fluida, semplice e scritta con un linguaggio quasi sempre accessibile ai più piccoli, la regia è di buona qualità mescolando con efficacia elementi educativi a spunti creativi e comici, ma il ritmo del film cala nella seconda parte risultando meno incisivo e più lento. Doppiaggio come sempre ottimo, in più il mantenere il cast originale è sicuramente una mossa vincente. Il finale a lieto fine strappa un sorriso ai più grandi e una lacrima ai più piccoli. Tutti noi avremmo voluto da piccolo un amico e mentore come Doreamon, e soprattutto per i fan della serie, è un film da non perdere! E non finisce qui la serie di Doraemon è già in continua evoluzione, già oggi 28 gennaio esce al cinema il terzo episodio della serie, Nobita e gli eroi dello spazio dopo Le avventure di Nobita e dei cinque esploratori. Voto: 6
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