lunedì 26 novembre 2018

Under the Skin (2013)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 13/02/2016 Qui - Under the Skin è un film, un thriller del 2013, diretto da Jonathan Glazer e basato sul romanzo 'Sotto la pelle' di Michel Faber. Un'aliena che percorre le autostrade deserte a caccia di prede umane, sfrutta la bellezza di una donna morta, indossandone letteralmente le vesti, una giovane e attraente Scarlett Johansson, come esca per adescare malcapitati uomini. Ma nel suo viaggio l'aliena avrà modo di conoscere e apprezzare la natura degli uomini e delle donne e mettere così in dubbio la propria identità e origine aliena. Il regista va dritto al centro del romanzo, rinunciando ad ogni conoscenza o informazione preparatoria per occuparsi solo e soltanto del viaggio della protagonista e costruire così un on the road visionario, forse sbagliando. Perché rende la visione monotona, di fatto senza un imprinting alla fantascienza, perché Under the Skin non è un film di fantascienza. E' un film "difficile", a tratti imperscrutabile, ed è per questo che anch'io lo giudico, lento, non adatto ai canoni del genere, ripetitivo e, infine, inconsistente. Perché probabilmente il film necessita di una chiave di lettura difficile da trovare, è un film che lascia vedere molto meno di quello che alla fine si vede. E' a tratti, irritante, si capisce fin da titoli di testa, dai primi cinque minuti di questa specie di opera cinematografica. Un film pretenzioso e presuntuoso, non c'è mistero, perché si intuisce in fretta chi o cosa è Scarlett JohanssonTrama: Una volta sedotti, i vari adulti vengono condotti in un ambiente onirico in cui, immersi in una sostanza scura, vengono intrappolati. Ad aiutare la ragazza c'è un altro essere alieno, che ha assunto delle sembianze maschili e che gira in motocicletta.
La ragazza sembra non avere alcun tipo di sentimento nei confronti delle vittime, limitandosi a sedurli con il suo fascino, e quando assiste su una spiaggia all'annegamento di una coppia e al tentativo di soccorso portato da un nuotatore, uccide quest'ultimo e porta via il suo corpo, lasciando il figlio della coppia solo davanti al mare in tempesta. Le cose cambiano quando incontra un giovane inesperto, affetto da neurofibromatosi. Lo porta nel solito posto ma poi, probabilmente colta da pietà, lo aiuta a fuggire. Questa esperienza la porta a cercare di sperimentare sensazioni umane (mangiare del cibo, ammirare la nebbia, fare del sesso con un uomo che si presta ad aiutarla). Confusa e provata, scappa nei boschi, dove viene trovata da un taglialegna, questo tenta di violentarla e la ragazza si difende. Durante la colluttazione, la pelle della ragazza viene strappata, rivelando così il suo essere alieno. Spaventato, l'uomo prende una tanica di benzina e le dà fuoco. L'essere muore bruciato nella foresta. Nonostante i temi toccati sono interessanti e coinvolgono seppur solo in superficie, come alcune riflessioni sulla bellezza, mera maschera esteriore, e su una banalità del male che sembra pervadere inesorabilmente il genere umano, il film purtroppo si trascina con lentezza esasperante per tutta la sua parte centrale, e non bastano le inquadrature furbissime e una Scarlett Johansson in versione dark, che contribuiscono comunque a tenere alta la tensione narrativa. E' apprezzabile l'uso di una fotografia plumbea e di un montaggio schizofrenico accompagnati da un tappeto sonoro sincopato e da inquadrature mobili sospese che inquietano.
Non parte, non decolla e non arriva da nessuna parte, Under the skin nella sua pochezza non risparmia nemmeno lacune narrative, razionali e logiche di una trama sviluppata senza sentimenti, senza raziocinio, cercando l'effetto visivo, ripetitivo e privo di senso, apparente e sostanziale. Un vuoto totale con l'unico pregio, estraneo al film, dei suggestivi paesaggi della Scozia. E l'unica traccia di umana tenerezza, riservata all'elephant man che Scarlett carica a bordo, nella scena che indiscutibilmente rivela anche ai più tardi, la gelida, robotica, mancanza di umanità della protagonista, non si spiega come, ma ad un certo punto, nella scoperta della sua diversità (toh, l'alieno che si rende conto di non essere umano e scopre frammenti di umanità) fa i conti con la crudeltà umana, peraltro non difforme dalla sua, se non più passionale e coinvolta. Serial killer dell'altro mondo senza uno scopo, vittima della violenza umana. Se anche c'è un messaggio, non vale il film. Certo, qui c'è la bella Scarlett (ed è lo specchietto per le allodole), peccato manchi il film. Film che va commisurato per quel che è: un discreto b-movie, senza pretese e qualitativamente ben oltre la media del genere. Gli stilemi lo dimostrano e ci sono tutti. Il mostro, il tema della bella e la bestia, gli specchi, le ombre, la mutazione e quel tocco di indeterminato che fece la fortuna del cinema horror grottesco spagnolo e italiano degli Anni '60. Ma non convince, lasciando l'amaro in bocca per quello che doveva essere ma non è stato. Voto: 5,5

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