Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 13/02/2016 Qui - The Gambler è un film del 2014 con protagonista Mark Wahlberg, qui anche produttore. La pellicola è il remake del film 40.000 dollari per non morire (The Gambler) del 1974. Jim Bennett è un professore associato universitario di New York, frustrato, scontento del suo lavoro e segretamente schiavo del gioco d'azzardo, che ha una visione drastica del mondo e dell'esistenza: o si ha tutto o non si ha nulla. Rampollo di una ricca famiglia di banchieri, si ritrova alla morte del nonno a dover gestire il difficile rapporto con la madre separata e le pulsioni autodistruttive di una sfrenata dipendenza dal gioco. Durante una sola notte s'indebita al punto da entrare in contatto con persone poco raccomandabili. Gli rimangono solo sette giorni per saldare i debiti e trovare il modo di lasciarsi alle spalle quel genere di vita. Chiede allora un cospicuo prestito a un temutissimo gangster, e a causa dell'aumentare dei debiti, da quel momento inizierà la sua lenta e inesorabile discesa nel mondo della criminalità, fra strozzini allibratori e maniaci del gioco, in un inferno privo di qualunque regola. Coinvolto in una spirale compulsiva senza via d'uscita ma anche in una appassionata storia d'amore con una sua studentessa, finisce per giocarsi tutto in una sola puntata alla roulette. L'amore per la sua bella ed una buona dose di fortuna lo renderanno però un uomo diverso.
Il film è stato snobbato e dimenticato dalla critica, secondo me però, nonostante qualche difetto, risulta un film abbastanza godibile e lineare. Certo non è di grande livello la storia e sceneggiatura, più dramma e interiorità, che movimento e azione, ma a tratti intrattiene. Di thriller c'è ben poco, di suspense solo nel tesissimo finale, di azione nessuna traccia ma con tracce audio azzeccate e un buon cast convince, ma non tanto. Stupenda la prova di John Goodman, sottotono quella di Wahlberg, di classe quella di Jessica Lange. Questo professore, disilluso dalla vita, scrittore senza grande successo, vede il mondo nero o rosso come la roulette, non gli importa se muore, si gioca sempre tutto anche quando è meglio fermarsi, perché lui non è un giocatore, come lui si definisce, perché in realtà non sa giocare, rischia tutto ogni volta. La durata sufficiente del film (100 minuti), la velocità delle azioni e delle scene, qualche effetto scenico di qualità, un pizzico di humour e di follia, rendono la visione accettabile. Voto: 6
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