Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/01/2016 Qui - Parlare male di un film vincitore di un premio a Cannes e ai David di Donatello ad Alba Rohrwacher non sarebbe giusto nei confronti del cinema nostrano, ma a me Le Meraviglie non mi è piaciuto, probabilmente per la delicatezza e la sensibilità del film stesso, che da al film una connotazione drammatica quasi spirituale, cosa che non m'ispira tanto. Il film (del 2014) tratta della formazione adolescenziale di una ragazzina timida e introversa, Gelsomina, primogenita di quattro sorelle, erede del piccolo e strano regno che suo padre ha costruito per proteggere la sua famiglia dal mondo "che sta per finire". Indaffarata nelle faccende familiari e quasi seconda madre per le sue sorelline è però inquieta e vorrebbe andare via, scoprire il mondo che comincia dopo il suo casale. E' un'estate straordinaria, in cui le regole che tengono insieme la famiglia si allentano: da una parte l'arrivo nella loro casa di Martin, un ragazzo tedesco in rieducazione, dall'altro l'incursione nel territorio di un concorso televisivo a premi, "il paese delle Meraviglie". Un film rustico, multilingue, campagnolo e femminile. La presenza della Bellucci affossa ancora di più il mio giudizio negativo, un film probabilmente che non faceva per me, ma d'altronde quando questi film vanno a Cannes, sono sempre di grande livello umano e qualità narrativa ma sempre scarni e vuoti, con un finale aperto, poetico e romanzato, che non m'ispira affatto. Voto: 5,5
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