domenica 20 gennaio 2019

Tomorrowland: Il mondo di domani (2015)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 10/05/2016 Qui - Tomorrowland: Il mondo di domani (Tomorrowland) è un film d'avventura fantascientifico del 2015 della Disney, scritto, diretto e prodotto da Brad Bird (Gli incredibili e Ratatouille), con protagonisti Britt Robertson (vista giorni fa in La risposta è nelle stelle qui) e George Clooney (che non ha bisogno di presentazioni). Il film racconta la storia di Frank, un ex enfant prodige ormai disilluso, e Casey (figlia di un ingegnere aerospaziale), un'adolescente ottimista e intelligente che trabocca di curiosità scientifica. La ragazza sogna un futuro di speranza e di avventura, ma dopo l'ennesimo blitz nella fabbrica del padre per impedire che venga dismessa, Casey finisce in gattabuia. Ma tra gli effetti personali trova una spilla misteriosa che, al solo tocco, la trasporta in un mondo collocato in uno spaziotempo imprecisato, Tomorrowland. Per 'colpa' e grazie all'aiuto di una misteriosa ragazzina, i due, legati da un destino comune, intraprendono così una pericolosa missione insieme, per svelare i segreti di una misteriosa ed enigmatica dimensione spazio-temporale (che esiste nella loro collettiva memoria) nota appunto come "Il mondo di domani". Le loro imprese cambieranno sia il mondo che la propria vita, per sempre. Tomorrowland è un film di quelli che lasciano un attimo perplessi anche se in parte riesce a coinvolgere. Certamente però non lo si può collocare come film di pura fantascienza, ma certo al confine di questa con il fantasy. Certe scene sono un po' troppo inverosimili anche per la fantascienza, per cui sfociano nel fantasy di conseguenza. Una parte su tutte: la torre Eiffel che ha una stanza con un mini museo delle cere di cui nessuno ha mai scoperto l’esistenza, un meccanismo di apertura della torre stessa che nessuno aveva mai notato, un’ astronave stile Verne che viaggia nell'iperspazio con un vetro semi rotto ecc. Tutto questo comunque ci può stare, vista anche la casa di produzione che propone il film. Una volta accettato il fatto che non sia fantascienza e basta, lo si può fare già durante il film, tutto diventa più verosimile. Acquista così un senso nella sua gestione dei tempi, nelle animate dinamiche action da cartoon. Gente che cade-vola-rimbalza e non solo, risultano divertenti diverse sequenze, a partire da quella che vede il bimbo-Clooney mentre testa il suo Jet pack, così come creano la giusta dose di attrazione la gadgettistica e la costruzione scenografica dell'immaginario di questa dimensione parallela ove sono raccolte le menti più ingegnose della specie. Poi, chiaro, gli effetti speciali, la CGI, e i soliti cliché conducono l'opera sui binari prevedibili che un prodotto del genere impone.
Sorprendente e brillante in particolare una cosa, tra l'immarcescibile divo George Clooney, la star televisiva in ascesa Britt Robertson e il Dr. House, a spiccare, è la giovanissima attrice inglese Raffey Cassidy. Presenza scenica assai interessante, si divora in un battibaleno gli altri inerti partecipanti. E d'altronde, suo è l'unico momento davvero emozionante di Tomorrowland, quando da bambina-robot in fase terminale riesce a di-svelare in maniera credibile e autentica anima e sentimenti inconfondibilmente umani, scena toccante (quasi imbarazzante per certi versi), che quasi quasi riesce a scalfire l'indistruttibile corazza tutta charme, glamour e polvere di stelle di Clooney e non solo. Il resto è ovviamente pura routine da teen movie in salsa sci-fi, classica avventura configurata come si deve (e si conviene, visti origine e target) lungo una rotta che sa toccare i punti giusti e sfruttare le opportune mete intermedie fino a raggiungere l'obiettivo ultimo, la morale, il messaggio. Ad essere senz'altro meno brillante è la scrittura, la partenza è difficoltosa se non irritante (il racconto dall'oggi, un continuo interrompersi tra i due protagonisti, il fu bambino prodigio e la ragazza che «può salvare il Mondo») mentre l'interessante soggetto, sebbene non originale, viene sviluppato in maniera convenzionale, con alcuni passaggi lacunosi (o scansati del tutto) ed altri affrontati precipitosamente. Difatti, la seconda parte, quando un minimo di fila della narrazione vanno necessariamente tirate, è farraginosa e banalizzata da spiegazioni pseudo-scientifiche poco comprensibili (e controparte cattiva, Hugh Lauriedisarmato di bastone, cinismo e vera cattiveria) che non convincono, infine pochissime sono le scene di vera azione. Il tema portante non è affatto malvagio, e anzi molto serio ed attuale, ma affrontato in modo decisamente troppo buonista (d'altronde è un film Disney, diverse le uccisioni, benché senza una goccia di sangue). E’ comunque un prodotto dignitoso, a tratti avvincente con una ventata di originalità e con una visione ottimistica alla Disney, su un argomento che obiettivamente lascia spazio a scenari non troppo rosei per il futuro dell’umanità. Il film, la trama, comunque piacevole, scorre leggero senza grandi intoppi, a parte appunto la sceneggiatura (a tratti ingarbugliata e disomogenea), quasi tutta calibrata sulla presenza scenica di George Clooney che con le sue smorfiette simpatiche si fa prendere in simpatia, e dagli altri, da Hugh Laurie che si mostra cattivo ma non troppo alla bella protagonista Britt Robertson che incide troppo poco, ma nel complesso è un buon film e ci si diverte nelle due ore della sua durata. Voto: 6+