giovedì 10 gennaio 2019

Superfast & Superfurious (2015)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/03/2016 Qui - Superfast & Superfurious (Superfast!) è una scatenata ed esilarante parodia a tutto gas della saga di "Fast & Furious" del 2015 diretto e sceneggiato dal duo Jason Friedberg-Aaron Seltzer, gli stessi di Scary Movie e 3ciento. La popolare saga cinematografica sulle corse e battaglie di auto, che narra le gesta di Dominic Toretto e Brian O'Conner, ha infatti la sua versione tutta da ridere. Avendo a disposizione un decennio di materiale su cui lavorare, gli autori di Superfast non si sono ispirati a uno solo dei celebri film, ma ai personaggi e alle atmosfere dell'intera serie. La trama? Per incastrare il temuto gangster Juan Carlos de la Sol, un poliziotto di Los Angeles Lucas White (Alex Ashbaugh) entra sotto copertura in una gang dedita alle corse clandestine, guidata da Vin Serento (in italiano tradotto con Torello, Dale Pavinski) con una crew di maldestri complici. Insieme a loro cercherà di incastrare il boss e di impadronirsi del denaro custodito in un ristorante della città. Il  piano riserverà molte sorprese e tante gag demenziali ovviamente ad altissima velocità. Il film ovviamente è divertente, irriverente ed esilarante nonché scemo, ma è quello che succede quando una serie di film basata sull'eccesso e sull'ostentazione di muscoli, cromature e curve  femminili come l'originale Fast & Furious, era destinata fatalmente a generare parodie su cui ricamarci, tra una strizzata d'occhio e l'altra alla matrice originaria.
Come e più che nelle precedenti parodie del duo, la fonte di ispirazione principale è inventarsi nuove situazioni comiche (sui polizieschi e action movie come Una pallottola spuntata) su temi usurati come l'incapacità dei poliziotti o il nonsense dei loro rituali, sulle sagome tracciate in caso di omicidio o gli scarsi stipendi di fronte a una prospettiva di corruzione. Le solite gag metacinematografiche sulla prevedibilità della colonna sonora o del casting dei film di genere, che prevede la presenza obbligata di un Rapper Cameo, un Asiatico Fico e una Modella Aspirante Attrice. Nel mare magnum di stanche riproposizioni l'unico tema che presenta una blanda forma di originalità e attualità riguarda i social network e il loro utilizzo insensato, ideale per ridicolizzare i villain del film. Alla fine però è forse la più inutile delle parodie fin qui realizzate su un franchise di successo. Ma se amate il genere demenziale questo film fa per voi. S.V.

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