sabato 29 dicembre 2018

Oblivion (2013)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 16/05/2016 Qui - Oblivion è un innovativo, originale e intrigante film di fantascienza del 2013 scritto, diretto e prodotto da Joseph Kosinski (Tron: Legacy), con protagonista il sempreverde Tom Cruise. Spesso certi tipi di film come questo partono, nascono, con aspettative alte senza riuscire a mantenerle. Questo non è il caso di Oblivion, che non solo conferma le attese ma addirittura le supera. Questo è un giocattolo fantascientifico di elevatissima qualità, effetti speciali strabilianti, molto verosimili e del tutto sottese alla storia, stupende ambientazioni, scenografie e colonna sonora, molto curate le scene di azione, dunque tra i migliori film del genere degli ultimi decenni. Qualche lacuna nella sceneggiatura (nei dialoghi sempliciotti e nel tratteggiare i coprotagonisti) lascia un residuo di amaro in bocca, perché poteva essere un capolavoro, ma lo è quasi. Ho subito apprezzato "Oblivion" anzitutto proprio perché non crea false illusioni, il film inizia in un certo modo e crea una precisa idea nello spettatore il quale però poi, a un certo punto, si aspetta decisamente di più. Ebbene, il regista non delude in questo, attuando un'inaspettata serie di risvolti narrativi (semplici ed efficaci) che rendono la storia credibile e intrigante, soprattutto nell'ultima mezz'ora. E con un bel finale interpretabile (diciamo così) e diverso dal solito. Lodevole l'idea di vagare tra le lande, gli anfratti e i resti di edifici di una Terra distrutta e disabitata. Concettualmente, nulla di originale, sia chiaro, ma come struttura narrativa, davvero eccellente, curata, coerente e abbastanza imprevedibile. Un plauso a questo sconosciuto regista anche e soprattutto per l'idea di fondo che permea sottilmente tutto il film, ritrovare se stessi nell'oblio dei ricordi. Ma veniamo alla trama. Tutto inizia attraverso la spiegazione di quanto è avvenuto sulla Terra. Siamo nell'anno 2077. Sessant'anni fa il nostro pianeta è stato il campo di battaglia di una guerra nucleare contro una razza aliena chiamata Scavengers che voleva invadere la Terra. Questo scontro è stato vinto dagli umani ma la Terra è stata completamente devastata. Anche la Luna è stata distrutta (l’immagine di questo satellite fatto a pezzi nel cielo è spettacolare, veramente realistica), generando così notevoli cambiamenti climatici. L’umanità è pertanto costretta a lasciare la Terra per dirigersi verso il pianeta Titano. L’esodo è possibile grazie a dei macchinari che estrapolano le risorse naturali (in particolare l’acqua che viene risucchiata da gigantesche macchine) per poter generare vita su quest'altro pianeta.
Sulla Terra sono rimasti soltanto Jack Harper (Tom Cruise), ex marine riconosciuto con il numero 49, e la sua partner Victoria (Andrea Riseborough), che vivono in una casa sospesa oltre le nuvole. L’abitazione è anche la loro base per le spedizioni di riparazione dei Droni, ossia piccoli robot che hanno aiutato l’umanità a sconfiggere gli alieni e che tuttora proteggono la zona da eventuali attacchi. Victoria segue le spedizioni attraverso apparecchiature super tecnologiche, mentre Jack, che si autodefinisce "lo spazzino", ripulisce la zona e ripara le macchine. Il tutto viene comunicato alle autorità presenti sul Tet, ossia una specie di colonia spaziale dalle sembianze di una piramide, che gira intorno alla Terra e che contiene tutti gli umani che non si sono ancora recati sul pianeta Titano. Il Tet è gestito da Sally, che segue tutto via monitor e che impartisce ordini a Jack e Victoria, i quali stanno eseguendo gli ultimi compiti prima di abbandonare definitivamente la Terra. Jack però, tormentato da sogni (flashback dove è sempre presente una donna misteriosa) riguardanti New York prima dell’invasione aliena, è convinto che la Terra non sia un pianeta da abbandonare perché infatti conosce un luogo dove tutto sembra essere rimasto intatto. La terra è fertile intorno ad un piccolo laghetto e proprio lì Jack ha costruito una casa di legno, dove si ritira per pensare e rilassarsi, ma anche per collezionare oggetti del passato. Diversamente, Victoria non vuol sentire parlare di ricordi (dato che sono stati cancellati) e vuole solamente abbandonare il pianeta per dirigersi su Titano. Ma durante uno dei suoi momenti di relax Jack vede precipitare dal cielo un oggetto spaziale e si reca immediatamente sul luogo per investigare. Laggiù trova alcuni esseri umani rinchiusi in capsule di ibernazione, fra cui la donna misteriosa (Olga Kurylenko) presente nei suoi sogni. Inspiegabilmente il sistema riconosce le capsule come "minacce" ma riesce a salvarla. Dal loro incontro, dalla scatola nera presente nell'astronave e da nuovi 'strani' incontri (tra cui un atipico 'Scavengers' Morgan Freeman) partirà un'avventura che cambierà per sempre il loro destino e che metterà in discussione tutto ciò che Jack credeva di sapere sul suo mondo, sulla sua missione e su se stesso. La sconvolgente verità quindi verrà a galla e sarà costretto allora ad affrontare pericoli che non aveva previsto per la salvezza dell'intera umanità. Il finale (bello, potente e sorprendente, che non svelerò per non rovinare la visione a chi non ha ancora avuto l'occasione di vederlo) porterà con sé una miriade di sentimenti contrastanti, tristezza per la perdita, felicità per la vittoria, ma anche lacrime per il grande amore perduto, e sorrisi per la speranza ritrovata. Il tutto accompagnato da stupende immagini con bellissimi effetti speciali e un’eccezionale colonna sonora (i musicisti M83).
In un'equilibrio costante tra intrattenimento e fantascienza, il regista ha creato un’opera unica nel suo genere che raccoglie alcuni grandi, canonici temi della stessa, dosando i colpi di scena e cercando di andare oltre un film di puro intrattenimento. Certamente la parte spettacolare resta la preponderante (altrimenti avremmo avuto tutta un'altra pellicola), ma parte della credibilità della storia è proprio basata sul bisogno intimo dell'essere umano di restare fedele alla propria casa e quindi al proprio pianeta, nella speranza di avere ancora una possibilità di sopravvivenza. Anche l’opera si muove in quest’ottica, e mettendo in crisi di volta in volta certezze e aspettative dello spettatore, rimescola le carte in tavola, attraverso nuove entrate, rivelazioni e colpi di scena. La prima parte intriga per l’atmosfera sospesa, e per il fascino suggestivo dell’ambientazione futuristica e post-atomica. La seconda parte è più romantica, tesa e adrenalinica, soprattutto verso il finale. La regia ama la maestosità mozzafiato di cieli, paesaggi e location ultra tecnologiche o devastate. Musica epica, ritmo spedito e straordinari effetti speciali arricchiscono questo quadro estetico. Persino gli attori danno un efficace contributo e in certe scene, eroiche o sentimentali, riescono ad emozionare. Non tutto però è riuscito, a una certa verbosità in talune parti, al non aver dato un ruolo maggiormente di spessore a un Morgan Freeman decisamente sotto utilizzato (ma che, pur avendo una piccola, ma importante, parte nel film, è stato formidabile), e alla storia anche se funziona, pecca di schematismi e limiti, ed è troppo legata al solito immaginario letterario-cinematografico contemporaneo. Soffocano gli eccessivi omaggi e citazioni ad altri film, ma se ci si lascia semplicemente trasportare dall'avvincente storia e dalle sensazioni che evoca, vi si troverà il piacere del puro intrattenimento e qualche suo aspetto interessante, come il suggestivo contrasto tra l'oblio e la memoria, la nostalgia malinconica del ricordo di un bel passato e lo speranzoso avverarsi di un sogno, l'amaro dispiacere di ciò che si è perso e il fiducioso desiderio di un suo possibile ritorno o recupero. Perché in fondo il vero messaggio del film è qui, nella lotta per un futuro e un'umanità migliore, e soprattutto, nella fede in un destino e in un'utopia. L'interpretazione di Tom Cruise è eccezionale (non sbaglia quasi mai un colpo), veramente molto bravo. Infine le due stupende attrici, ossia Olga Kurylenko (al fianco dell'agente 007 in Quantum Of Solace) e la poco conosciuta, col suo bel faccino e fascino Andrea Riseborough (Birdman successivamente a questo, fin troppo compassata a dar vita a una Victoria talmente distaccata nelle sue manifestazioni emotive, anche quelle più coinvolgenti, da farci pensare che sia un cyborg, e viene il sospetto che questo sia in fondo proprio quello che voleva il regista), fanno da cornice a questo meraviglioso film. Se è giusto non gridare al capolavoro (infatti non lo è, ma quasi), è altrettanto corretto però riconoscere a questo lavoro alcuni indiscutibili meriti, il principale dei quali sta nell'aver dato agli appassionati di fantascienza una pellicola che riesce in qualche maniera a soddisfare le aspettative di un cinema che in questo filone spesso riserva mezze delusioni o delusioni intere. E i panorami di una Terra che sembra ormai giunta al capolinea sono di una bellezza veramente struggente. Il film, visivamente spettacolare, è qualcosa di diverso dal solito, ma soprattutto qualcosa che non ti aspetti, un film che mescola fantascienza e romanticismo, un film che riesce a stupirti ad ogni attimo, che riesce a cancellare ogni tua aspettativa, un film per cui solo alla fine riesci a tirare un respiro di sollievo e a collegare tutto ciò che avevi visto nelle scene precedenti. Un finale che ti fa comprendere l’intero film, un finale per il quale anche qualche lacrima può scendere dal proprio volto, lasciando però poi spazio ad un grande sorriso, grazie alla conclusione inaspettata. Gli amanti della fantascienza (ma non soltanto loro) non possono perdersi questo incredibile film, bello in tutto e spettacolare. Un pietra miliare del genere. Voto: 7