Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/05/2016 Qui - Soldato semplice è la commedia d'esordio come regista di lungometraggi, ma anche come sceneggiatore e produttore, di Paolo Cevoli, noto al pubblico televisivo come comico di Zelig (era l'improbabile assessore romagnolo). Il film (del 2015) ambientato nel 1917, racconta la storia del maestro elementare Gino Montanari, detto il Patacca, che si arruola nell'esercito italiano che combatte gli austriaci durante la Grande guerra. È un caporale (e un maestro) insolito: ateo, scapolo impenitente e antinterventista. Le sue avventure al fronte lo portano in contatto con un cattivo sergente e un gruppetto di soldati provenienti da varie regioni d'Italia, fra cui un ragazzo di Capri, Aniello detto 'O Scugnizzo, che vede in Gino la figura paterna mai conosciuta. Non voglio stroncare la carriera del simpatico Cevoli ma una cosa sono gli sketch televisivi e tutt'altra cosa è sfornare un film che si possa guardare. Purtroppo negli ultimi anni in troppi stanno facendo il salto dalla TV al cinema senza secondo me, prepararsi adeguatamente. Eccone un altro calzante esempio. Il suo film è difficilmente collocabile come opera cinematografica: la storia è più aneddotica che narrativa, le situazioni sono per lo più implausibili, e Soldato semplice non sa decidere se essere parodistico (e davvero a tratti sembra una parodia di torneranno i prati), comico o drammatico. Nessuna trama accattivante, nessuna originalità, e soprattutto il personaggio principale che fa meno bella figura degli altri. Per esempio in questo caso mi ha fatto molta più simpatia Aniello Pasquale o Pasquale Aniello, non si sa. Sinceramente mi stavo addormentando. Ma poi il voler accentuare quella parlantina romagnola farà davvero ridere? a me non tanto. Voto: 5
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