martedì 15 gennaio 2019

Grace: posseduta (2014)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 13/04/2016 QuiGrace: Posseduta (Grace: The Possession, 2014) è un demoniaco film horror americano, diretto da Jeff Chan e scritto da Chris Pare. L'aspetto che da al film una certa originalità è lo stile registico utilizzato, ovvero in prima persona, quello che vediamo è quello che la protagonista vede, siamo nella mente del personaggio e vediamo tramite i suoi occhi. Certo, non è mica una novità, ma adesso che al cinema sta per uscire Hardcore! è una buona occasione per conoscere questo stile unico e innovativo. Il titolo e la locandina ci svela sin da subito non solo che Grace (la bellissima Alexia Fast) è posseduta sin dalla nascita, dopo che la madre muore durante il parto (l'intro della pellicola), ma che il film nasce dal produttore di Sinister e dal produttore esecutivo proprio di Insidious (sotto la recensione del terzo). Grace è cresciuta in una famiglia fortemente religiosa, la nonna bigotta e iperreligiosa è interpretata dalla medium di Insidious (Lin Shaye), e quindi 'leggermente' spaesata quando all'età di 18 anni va al college. Grace, giovane e ingenua matricola, tenta in tutti i modi di abituarsi alle atmosfere del college e adattarsi alla vita e alle caratteristiche del campus, ha pure una coinquilina estroversa e molto diversa da lei, una che gira in mutande ed è ubriaca di vodka alle 8 di mattina (la sensuale Alexis Knapp), ma per lei non è facile, e quando 'all'improvviso' il terrore la invade e un demone si impossessa del suo corpo, si scatena il caos. Il caos che la farà tornare agli insegnamenti della severa nonna e alle rigide regole della Chiesa, troppo spesso possessive, autorevoli e sfruttate. Ossessionata dall'orribile morte della madre (di cui vorrebbe sapere la verità) e da radicati impulsi distruttivi, Grace dovrà fermare il demone che alberga in lei prima che sia troppo tardi.
Il primo incipit è che la pellicola ha molti tratti in comune con Carrie: Lo sguardo di Satana, adolescente, classica sfigata, bersaglio dei compagni di classe, ma con una differenza: la ragazza è vittima di strani e bizzarri incidenti a lei incomprensibili, che piano piano riveleranno la loro forza malvagia. Vessata dalla nonna, che crede che la colpa sia della madre, che stia diventando come la madre, una peccatrice, le instilla la paura dei rapporti con i ragazzi, pulsioni e via dicendo. Facendo ciò la metterà in pericolo quando il diavolo (e non solo quello) farà la sua mossa, soprattutto nello sconvolgente finale quando le carte si riveleranno scoperchiando un segreto nascosto. Si perché nel bene alle volte c'è il male, in tutti i sensi. Come tanti film di questo genere, non mancano difetti e pregi. Prima di tutto il finale è diverso e forse migliore rispetto ad altri, la trama è convincente nonostante la non originalità della stessa ma il film fila bene, la storia è plausibile e non scade mai nel banale. Un'altro difetto è la sceneggiatura un po approssimata, e spesso e volentieri si scade nel ridicolo involontario, a volte si ha anche la sensazione di smarrimento. Un film indubbiamente intrigante, che nonostante tutto, anche grazie alla buona ed efficace tecnica registica (che cattura e mette in soggezione), un buon mix di scene, poche veramente orripilanti riesce comunque ad intrattenere. Insomma un film senza infamia e senza lode, ma che si può vedere tranquillamente, tenendo presente che è pur sempre un malefico horror. Voto: 6-

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