giovedì 13 giugno 2019

Mazinga Z Infinity (2017)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 28/02/2019 Qui - Torna a 39 anni dalla sua prima uscita televisiva italiana il più famoso robot creato da Go Nagai, quel Mazinga Z che vedevo da bambino, e lo fa con un discreto film, ovvero Mazinga Z Infinity, film del 2017 diretto da Junji Shimizu. Ambientato 10 anni dopo la serie tv vede tutti i protagonisti cresciuti e maturati alle prese di nuovo con il Dott. Inferno e la sua squadra tornati per l'occasione da un altra dimensione deciso non tanto a conquistare il mondo quanto ad annientarlo per ricostruirlo ex novo. E così, tra mondi paralleli, multi universi e pensieri filosofici il film ci delizia con combattimenti spettacolari e con un Mazinga possente. Mazinga Z Infinity è tutto ciò che un amante dei robottoni possa desiderare. Incredibili e spettacolari battaglie mozzafiato contro orde di mostri meccanici, un'intrigante storia fantascientifica, il tutto condito da uno straordinario messaggio di fondo, capace di essere ricevuto da qualsiasi tipo di spettatore. Mazinga Z Infinity non è solo un film per i fan della prima ora, i quali però non potranno che godere delle numerosissime citazioni della serie (anche se in alcuni punti sono di difficile comprensione a chi è a digiuno con il mondo di Mazinga), inoltre, la pellicola non è solo un seguito della serie, ma un vero è proprio nuovo inizio, capace di catturare anche chi è digiuno di raggi fotonici. Insomma un film spettacolare, come l'aspetto tecnico, avvincente narrativamente (ne resteranno entusiasti gli amanti della fantascienza) che, parlando di umanità, di solidarietà, di responsabilità e soprattutto di crescita su tutti i livelli, si fa apprezzare.
La magnifica capacità comunicativa di Go Nagai, unita al trascinante intrattenimento d'azione regalatoci da Junji Shimizu, rendono questo film un piccolo cult. A volerlo però giudicare attraverso uno sguardo critico, distaccato e cinico, Mazinga Z Infinity è l'ennesima operazione revival che segue l'impronta de Il Risveglio della Forza per rilanciare il franchise e che tratta la materia con distaccata (e furba) consapevolezza. Go Nagai, demiurgo del genere mecha, è stato coinvolto solo in fase promozionale nell'operazione e si è limitato a dare la sua approvazione al progetto in pre-produzione. Si gioca sul sicuro proponendo la collaudata fascinazione per il protagonista invecchiato costretto a tornare sul campo di battaglia ma si getta uno sguardo anche a quelli che potranno essere gli eroi della nuova generazione, vuoi perché Tetsuya è in procinto di diventare padre, vuoi per la presenza della misteriosa Lisa, nuova esponente del girl power. Non c'è nemmeno bisogno di scomodarsi ad inventare qualche nuovo villain quando puoi riproporre tutti quelli della serie animata in un colpo solo. Il restyling estetico è improntato al realismo, sia sul piano scenografico che sui dettagli mecha, gli elementi digitali sono ben amalgamati e non presentano stonature nel contesto in animazione classica, i movimenti di Mazinga, solenni nella serie originale, divengono qui rapidissimi a beneficio del ritmo dell'action. Il tono vira ad un divertito surreal-demenziale quando entrano in scena Boss Robot e le procaci, pruriginose MazinGirls. Oltre alla prevedibile retorica ecologista, la sceneggiatura propone dialoghi infarciti da pretestuose "supercazzole" fantascientifiche e qualche interessante riflessione filosofica conferendo maggior profondità ai personaggi. Insomma non tutto è perfetto, anzi, i combattimenti in verità, il sale del manga, ci sono ma non sembrano così esaltanti, la grafica però regge abbastanza bene e tutto sommato si tira fino alla fine senza grossi problemi. Voto: 6