venerdì 5 luglio 2019

Una stagione da ricordare (2018)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 28/02/2019 Qui - Non voglio essere troppo duro con un film che omaggia la memoria di una ragazza strappata alla vita troppo presto e in maniera tragica, ma da premiare in questa Una stagione da ricordare (The Miracle Season), film del 2018 diretto da Sean McNamara, film basato sulla reale vicenda della squadra femminile di pallavolo dell'Iowa City West High School a seguito dell'improvvisa scomparsa del loro capitano Caroline Found il 17 agosto 2011, squadra che cerca conforto e sostegno nella loro amorevole allenatrice nella speranza di vincere il campionato (riuscendoci dopo un incredibile filotto di vittorie), ci sono solo i momenti di commozione che il cast (composto principalmente da William HurtHelen Hunt ed Erin Moriarty) interpreta al meglio, facendoci partecipi delle emozioni vissute. Il regista invece (abbastanza mediocre, vista la sua filmografia non proprio invidiabile) mostra delle lacune spaventose: non solo non conosce una mazza del regolamento della pallavolo moderna, ma le scene sul campo non hanno nessuna spinta, nessun agonismo da evidenziare e nessuna grande emozione da condividere e tutto sembra imbastito in maniera superficiale da risultare inutile e vuoto. Penso che l'intento di questo film, come già accennato, sia esclusivamente quello di rendere nota una storia vera che inneggia ai buoni sentimenti e che magari serva da insegnamento ai giovani, e da questo punto di vista la sufficienza se la merita, ma la gestione tecnica (debole e dalla sceneggiatura banale) fa davvero acqua da tutte le parti. Ed è un peccato perché il volley è uno sport che meriterebbe più visibilità al cinema (insomma, non che sia in verità uno sport "regale") e una più accurata presentazione (quest'ultima soprattutto). E tuttavia, anche se le scene sportive non regalano quei momenti di adrenalina agonistica come altre pellicole, non si può restare indifferenti di fronte ad un film che durante i titoli di coda (in cui come da prassi le foto dei familiari di Caroline e di Caroline stessa fanno da sfondo) fa salire l'empatia verso una vicenda umana straziante. Di fronte ad un film dove come detto bene fanno i protagonisti, con William Hurt che si fa preferire alla Hunt, un film assolutamente non memorabile, ma bello, interessante e sufficientemente riuscito. Voto: 6