domenica 7 luglio 2019

LEGO Ninjago - Il film (2017)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 21/03/2019 Qui - LEGO colpisce ancora e questa volta tocca ai ninja della colorata serie Ninjago portarci nuovamente nel mondo dei mitici mattoncini danesi, per il terzo film d'animazione della saga, dopo Lego Movie e Lego Batman. Saga per modo di dire, poiché ogni pellicola è indipendente e slegata dalle altre. E così dopo Briksburg e Gotham City, eccoci a combattere a colpi di arti marziali nella orientaleggiante isola di Ninjago, un po' Tokyo e un po' Pechino. Isola ovviamente circondata dal mare, dalla giungla e da un vulcano, sede della base segreta del cattivone di turno. In questa nuova avventura animata degli omini gialli con le manine a portabicchiere, sei giovani ninja adolescenti, che nascondono una seconda identità, ovvero i fortissimi ninja che proteggono la città dai continui attacchi del perfido Garmadon (tuttavia all'interno di questo scontro se ne nasconde un altro: il leader dei ragazzi, infatti, il ninja verde Lloyd, altri non è che il figlio di Garmadon, anche se quest'ultimo non è a conoscenza della sua identità), lavoreranno fianco a fianco per proteggere ciò che hanno di più caro. Insomma, come per i precedenti film targati LEGO, narrare le gesta di un gruppo di eroi sembra una formula riproducibile e vincente per vendere col massimo ricavo un prodotto di intrattenimento, si tratta di elementi con cui il pubblico dei giovanissimi (ma anche quello adulto) può facilmente interfacciarsi, nondimeno, al terzo film, gli spettatori sanno più o meno cosa aspettarsi, anche se su questo piano l'attesa viene ripagata in grande stile con un'animazione mai banale, alternando computer grafica con la tecnica dello stop motion. Peccato che, LEGO Ninjago - Il film (The LEGO Ninjago Movie), film del 2017 diretto da Charlie Bean, secondo spin-off del film The LEGO Movie, dopo LEGO Batman - Il film, film tratto dalla serie animata di Cartoon Network, Ninjago: Masters of Spinjitzu, con Jackie Chan, Dave Franco, Michael Peña, Olivia Munn e Justin Theroux come doppiatori nella versione originale, e film tendente anche troppo ai più piccini, pur mantenendo lo spirito e il divertimento dei precedenti, e sebbene le gag continue facciano comunque piacevolmente sorridere anche gli appassionati di Lego con qualche anno in più, non raggiunga assolutamente il livello dello straordinario primo capitolo e la divertente parodia del cavaliere oscuro del secondo.
Il progetto infatti (progetto certamente piacevole, come detto, ma deludente), affidato a due registi non proprio eccezionali, non convince e manca di soddisfare tutte le aspettative. L'eleganza che aveva contraddistinto i due film precedenti, che era rappresentata dalla costante contaminazione delle pellicole con il nostro mondo, con particolare attenzione alla natura parodistica, stratagemma usato per raccontare la propria storia, qui non c'è. Difatti con questa terza incarnazione, il meccanismo vincente comincia a incrinarsi a causa di una freschezza stilistica che ormai è diventata consuetudine, perdendo quindi di smalto. Se in precedenza la comicità di questa serie era abbastanza originale e molto pop, ora si mostra più convenzionale e con battute meno efficaci, scommettendo di più su un intrattenimento classico e puerile (in tal senso il film ha un ritmo narrativo altalenante). Dove il film non funziona è nelle intenzioni, in una morale già vista in altrettante salse. LEGO Ninjago – Il Film, con alle spalle l'omonima serie animata (che ho visto comunque raramente), manca insomma di una vera forza trainante, risultando solo una lunghissima puntata riconducibile alla "sorella" più che a una pellicola vera e propria (piuttosto banali i super robot, che ricordano troppo quelli dei Power Rangers, e le lotte corpo a corpo, eccetto quella tra Garmadon e il maestro, non sono degne di nota, evitabili le scene fuori "contesto" animato e nella trama non c'è mai qualcosa di "meraviglioso"). Ma la pellicola ha in sé anche aspetti positivi. Tra questi, una buona caratterizzazione dei personaggi, ognuno con il proprio carattere, linguaggio e stile. Sono tratti che li rendono riconoscibili a tutti, anche perché presentano elementi che richiamano il colore della loro "armatura" da Ninja (altro rimando ai Power Rangers, uno va bene, due no).
Altro aspetto che colpisce è la costruzione degli ambienti, o meglio l'attenzione al dettaglio che si evidenzia guardando "LEGO Ninjago". Anche la colonna sonora frizzante e movimentata dona un tocco in più al film d'animazione, che presenta una fotografia nitida e dalle tonalità intense. Insomma, a livello visivo è molto ben fatto. Ma considerando che LEGO sta creando un vero e proprio franchise cinematografico basato su queste pellicole, c'è il forte rischio di assistere, in futuro, a film tutti uguali. A film visivamente fatti bene (merito soprattutto della Animal Logic che riesce, come ogni volta, a dare vita al mondo lego grazie al CGI), ma dalla trama sempre identica (in tal senso si spera che qualcosa sia già cambiato con The Lego Movie 2). Non a caso anche per colpa del regista, l'opera per questo non riesce ed emulare la meraviglia di The Lego Movie e The Lego Batman, il primo forte dell'effetto novità e il secondo esaltato dall'iconica figura dell'eroe protagonista (uno dei più amati del cinema). I Ninjago mostrano la loro evidente carenza in una sceneggiatura approssimativa e piuttosto banale che si salva solo grazie ad alcuni momenti divertenti (simpaticissimo il gatto gigante, di cui geniali le armi "distruttive") e a dei personaggi molto ben delineati. Il rapporto tra Lloyd e Lord Garmadon è ben costruito e ricco di spunti interessanti (l'evoluzione del rapporto padre-figlio e delle conseguenze delle malefatte del primo sul secondo, esplicitando le colpe dei padri che ricadono sui figli) che però non riescono a non mostrare i difetti di un franchise che inizia a piegare i suoi punti di forza. A tal proposito a poco servono la folli scene tipiche del Lego Universe, la pellicola tende a perdere tono già verso la sua prima metà che, tra qualche risata, annoia per la storia eccessivamente lunga e a volte troppo ingarbugliata.
Anche l'aspetto parodistico, tipico dei film precedenti con protagonisti i mattoncini gialli (come anticipato all'inizio), non risulta ben riuscito, mancano davvero gli elementi che hanno caratterizzato (anche nelle serie) il mondo dei Lego. La vicenda sembra ruotare intorno al rapporto padre-figlio, indubbiamente importante ma che rende la pellicola difficilmente digeribile e che la priva dell'ironia di cui avrebbe bisogno per tenere sull'attenti i piccoli spettatori a cui Ninjago è destinato. Buona la caratterizzazione degli altri personaggi che, nonostante siano eccessivamente stereotipati, riescono a conquistare il cuore di chi li sta guardando, proprio per il loro essere (per certi versi) incredibilmente prevedibili. Insomma nel complesso la pellicola è piacevole e divertente (in modo altalenante) e per i bambini è proprio quella ideale (mentre per chi si aspettava uno spettacolo brillante e pop il rischio è quello di rimaner deluso), poiché è un'avventura diretta, immediata, senza quei riferimenti e citazioni che potrebbero non capire. Non a caso la morale finale, è di quelle di buon cuore, incentrata sulla crescita, sul valore della famiglia così come su quello dell'amicizia, ma più per demeriti di tempistiche che di realizzazione di LEGO Ninjago rimane veramente poco a visione terminata. Anche perché il Lego Universe inizia a ripetere se stesso e questa ultima pellicola è l'esempio di come la ripetitività non giovi nemmeno ad un franchise forte come quello preso in esame. E tuttavia nonostante gli evidenti difetti, Ninjago ha momenti degni di nota, divertenti ed entusiasmati e proprio per questo rimane un prodotto di puro intrattenimento senza tante pretese. Degna di nota anche la presenza di Jackie Chan che, grazie ai suoi siparietti e al suo ruolo di narratore (è la voce del Maestro Wu), aiuta Lego Ninjago a essere promosso alla sufficienza, dopotutto gli adorabili mattoncini gialli riescono ugualmente a regalare quella spensieratezza che si cerca in una pellicola del genere. Voto: 6