Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/07/2024 Qui - Il nuovo reboot delle Tartarughe Ninja, guidato da Seth Rogen, un appassionato di vecchia data, si fa notare per la sua grafica rivoluzionaria, che ricorda lo stile dei fumetti, non convenzionale, "sporco" e dinamico, e per l'originalità nel non cadere in cliché prevedibili. Il film esplora il "disagio giovanile" delle tartarughe e gli sforzi di Splinter per proteggerle in un mondo che spesso rifiuta la diversità, un tema trattato con abilità, in particolare nella caratterizzazione dei cattivi, alcuni inediti. Alla regia c'è Jeff Rowe, noto per I Mitchell contro le macchine, e nonostante si ispiri al design di altri lavori di alta qualità (quali Spiderman un nuovo universo e serie tv come Arcane), il film si distingue e convince. La trama è avvincente e ironica, i personaggi sono ben delineati e le scene d'azione sono eseguite con maestria, creando un'opera che piacerà tanto ai fan storici quanto ai nuovi ammiratori. Voto: 6,5 [Paramount Plus]
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mercoledì 31 luglio 2024
lunedì 8 luglio 2019
Police Story (2013)
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 28/03/2019 Qui - Police Story (Azione, Cina, Hong Kong, 2013): Poche parole per esprimere il mio disappunto di fronte a questo film, di fronte a questo reboot/riavvio (diretto da Sheng Ding) della saga poliziesca interpretata prevalentemente da Jackie Chan (qui insieme a Liu Ye e Jing Tian), perché è questo un film senza capo né coda. Questo dramma action infatti, che racconta di un padre che per colpa della figlia viene rapito da un pazzo che vuole vendetta per un qualcosa successo anni prima, ha un impianto narrativo abbastanza debole (debolissimo proprio, praticamente inesistente), per nulla convincente nei dialoghi e nelle caratterizzazioni di alcuni, anzi, tutti i personaggi (come se non bastasse la regia è mediocre). Jackie Chan mostra la solita padronanza marziale ma stavolta non è così pressante come in altri suoi lavori, preferendo la parte drammatica (una parte decisamente stramba e brutta) della vicenda (una vicenda bislacca). E insomma il film, un film lontano anni luce dai fasti dei primi capitoli, che non è assolutamente tra i migliori prodotti sfornati dall'attore Premio Oscar alla carriera, che comunque si lascia guardare senza affanni, è un film che si dimenticata dopo soli due minuti, un film probabilmente inutile e certamente mediocre o meno, peccato. Voto: 4
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domenica 7 luglio 2019
LEGO Ninjago - Il film (2017)
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 21/03/2019 Qui - LEGO colpisce ancora e questa volta tocca ai ninja della colorata serie Ninjago portarci nuovamente nel mondo dei mitici mattoncini danesi, per il terzo film d'animazione della saga, dopo Lego Movie e Lego Batman. Saga per modo di dire, poiché ogni pellicola è indipendente e slegata dalle altre. E così dopo Briksburg e Gotham City, eccoci a combattere a colpi di arti marziali nella orientaleggiante isola di Ninjago, un po' Tokyo e un po' Pechino. Isola ovviamente circondata dal mare, dalla giungla e da un vulcano, sede della base segreta del cattivone di turno. In questa nuova avventura animata degli omini gialli con le manine a portabicchiere, sei giovani ninja adolescenti, che nascondono una seconda identità, ovvero i fortissimi ninja che proteggono la città dai continui attacchi del perfido Garmadon (tuttavia all'interno di questo scontro se ne nasconde un altro: il leader dei ragazzi, infatti, il ninja verde Lloyd, altri non è che il figlio di Garmadon, anche se quest'ultimo non è a conoscenza della sua identità), lavoreranno
fianco a fianco per proteggere ciò che hanno di più caro. Insomma, come per i precedenti film targati LEGO, narrare le gesta di un gruppo di eroi sembra una formula riproducibile e vincente per vendere col massimo ricavo un prodotto di intrattenimento, si tratta di elementi con cui il pubblico dei giovanissimi (ma anche quello adulto) può facilmente interfacciarsi, nondimeno, al terzo film, gli spettatori sanno più o meno cosa aspettarsi, anche se su questo piano l'attesa viene ripagata in grande stile con un'animazione mai banale, alternando computer grafica con la tecnica dello stop motion. Peccato che, LEGO Ninjago - Il film (The LEGO Ninjago Movie), film del 2017 diretto da Charlie Bean, secondo spin-off del film The LEGO Movie, dopo LEGO Batman - Il film, film tratto dalla serie animata di Cartoon Network, Ninjago: Masters of Spinjitzu, con Jackie Chan, Dave Franco, Michael Peña, Olivia Munn e Justin Theroux come doppiatori nella versione originale, e film tendente anche troppo ai più piccini, pur mantenendo lo spirito e il divertimento dei precedenti, e sebbene le gag continue facciano comunque piacevolmente sorridere anche gli appassionati di Lego con qualche anno in più, non raggiunga assolutamente il livello dello straordinario primo capitolo e la divertente parodia del cavaliere oscuro del secondo.
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venerdì 14 giugno 2019
The Foreigner (2017)
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 29/10/2018 Qui - The Foreigner (Azione, Gran Bretagna, Cina, 2017): Diciamolo subito, l'ultimo lungometraggio del regista (Martin Campbell) di due episodi della serie 007 (GoldenEye, proprio con Pierce Brosnan, e Casino Royale) è tutto fuorché originale. La storia (stravista e adattata dal romanzo del 1992 The Chinaman scritto da Stephen Leather): padre distrutto dal dolore per la tragica perdita della figlia giura vendetta contro i suoi assassini. In questo caso i membri del redivivo Esercito Repubblicano Irlandese, artefici di un sanguinoso attacco terroristico. Fin qui, comunque, nulla di male. Essendo il suddetto padre Jackie Chan, una buona dose di pugni, calci volanti e voli giù da tetti e trombe di scale era assicurata. Le sequenze di fuga e lotta, pur realistiche ed efficacemente girate, sono però molto poche. Gran parte della trama è invece dedicata agli scarsamente ispirati intrighi politici che ruotano attorno a Liam Hennessy/Pierce Brosnan. L'ex Bond interpreta un infedele, che si scoprirà a sua volta "cornuto e mazziato", vice Primo Ministro dell'Irlanda del Nord. Gli intrecci, amorosi e non, tra la figura del politico e i terroristi dell'IRA, in teoria contraltare "di scrittura" alle mazzate action citate sopra, non tengono viva l'attenzione dello spettatore, risultando nel complesso improbabili e tirati via. Neanche i comprimari, con poche scene a disposizione per costruire un personaggio tridimensionale, sono interessanti, men che meno carismatici. Peccato, quindi, che l'autore del grandioso rilancio di James Bond con Daniel Craig non abbia potuto contare su uno sceneggiatore (perché la suddetta sceneggiatura presenta elementi inverosimili e poco credibili nonché banali) ed un cast all'altezza delle proprie capacità, e della star del suo film. Certo, l'ultima mezz'ora diverte grazie al ritmo che aumenta di intensità, permettendo alla pellicola di risultare alla fine della visione un gradevole thriller, ma poiché essa non aggiunge niente di originale al suo genere e perde l'opportunità di denunciare un aspetto sociale/politico, oltre al terrorismo in generale e legato maggiormente all'arcipelago Britannico, che raramente è stato trattato in maniera soddisfacente, le perplessità rimangono. Voto: 5,5
giovedì 28 marzo 2019
Chinese Zodiac (2012)
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 19/09/2017 Qui - Chinese Zodiac, film del 2012 scritto, diretto, prodotto, scenografato, fotografato e interpretato da Jackie Chan, sequel del film del 1991 Armour of God II: Operation Condor, sempre diretto da lui, è da prendere con le molle, poiché anche se questo comunque spassoso e spettacolare film d'azione e d'avventura che, ispirandosi vagamente al filone archeologico e fanta-storico del celeberrimo Indiana Jones spielberghiano, che conduce lo spettatore in un movimentato viaggio tra Cina, India e Oceania, alla ricerca di dodici leggendarie statue scomparse e trafugate che, come da titolo, rappresentano lo zodiaco cinese ed erano custodite nel palazzo imperiale di Pechino, si lascia in ogni caso vedere, è troppo caotico (sembra di assistere a due film diversi perché diviso in due parti), troppo inverosimile (e realistico), abbastanza trash (le gag sono talmente infantili infatti da risultare subito stucchevoli), troppo lungo (2 ore in effetti sono decisamente eccessive) e deludente, in più la denuncia del commercio illegale di beni culturali non convince. Insomma un mezzo caos dove anche l'esperto Oliver Platt cade nell'esagerazione fine a se stessa. Perché anche se il film è infarcito di scene di azione acrobatiche davvero suggestive (alcune sequenze in effetti sono davvero spettacolari e mozzafiato) e ben costruite, non sempre la costante vena di umorismo (che sfocia più volte in venature demenziali) funziona.
Skiptrace: Missione Hong Kong (2016)
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 19/09/2017 Qui - Jackie Chan come al suo solito sforna l'ennesimo action-comedy simpatico e brioso. Poiché in Skiptrace: Missione Hong Kong (Skiptrace), film del 2016 diretto da Renny Harlin, prodotto ed interpretato da Jackie Chan, anche se non ci sono scene da grasse risate, lui e la pellicola riescono ad essere minimamente godibili, senza tante pretese e senza troppe banalità. Certo, delle sue acrobazie folli non c'è più traccia e, anzi, troppe volte le soluzioni per nascondere questo limite sono fin troppo evidenti, ma accanto ad un Johnny Knoxville buffone, come sempre, crea in ogni caso una coppia simpatica quanto quella con Owen Wilson. Giacché qualche momento ben riuscito in cui Chan riesce ancora a mostrare le sue capacità c'è comunque. Purtroppo quello che manca in Skiptrace, è la storia, non solo stra-vista ma anche tirata via oltre l'inverosimile. L'intero film è infatti una scusa per un giro del mondo (per proteggere ed aiutare la bella Fan Bingbing) dove gli attori faticano perfino a recitare. Seppur ed ovviamente e come detto si ridacchia ugualmente, ma è molto "cinese" sia nell'umorismo che in quelle parti che vorrebbero essere serie per farsi tanto apprezzare (soprattutto per il finale poco convincente), anche se nel complesso il film merita la sufficienza. Non tanto per Jackie Chan ma anche per Johnny Knoxville (star indiscussa degli esilaranti Jackass), che da comico praticamente nato, si diverte e fa divertire. Lui infatti fin dall'apertura, lo troviamo alle prese con una "cartoonesca" retata antidroga corredata di disastroso crollo e, addirittura, un'esplosione. D'altra parte, quando c'è di mezzo Jackie Chan è risaputo che le esagerazioni mirate al divertimento siano tutt'altro che assenti, e quindi lo shooter Renny Harlin (Die Hard 2 e Cliffhanger) ce la mette tutta per sfruttarlo il più possibile in uno spettacolo che fa della sequela di assurde situazioni (comprendenti scontri corpo a corpo con la formosa wrestler Eve Torres) il proprio ingrediente fondamentale. E, anche se in più di un'occasione l'insieme rischia di apparire fracassone, non annoia più di tanto lo spettatore e lo trasporta quasi in una atmosfera da cine-panettone in salsa action, ma senza però eccellere e non senza alcuni difetti.
One day with Jackie Chan's movies: Skiptrace (2016) & Chinese Zodiac (2012)
Post pubblicato su Pietro Saba World il 19/09/2017 Qui - E' forse uno degli attori più amati e conosciuti al mondo, giacché il suo stile unico, che nessuno riprende per rispetto, dopotutto quando ci provano tutti falliscono miseramente, ha da sempre divertito e intrattenuto con grande facilità grandi e piccini, nonostante i temi abbastanza adulti, ma mai sopra le righe della volgarità od altro (una "violenza pulita" insomma, che non disturba, anche perché i suoi film sono indirizzati ad un target di giovani, facendo sempre leva sulla comicità e sulle gag che lo vedono come protagonista), dei suoi mirabolanti film. Sto ovviamente parlando di Jackie Chan, il re dei Kung Fu Movies, un grande attore, regista, produttore cinematografico, artista marziale, comico, sceneggiatore, imprenditore, stuntman, doppiatore e cantante che il cinema cinese più che quello Hollywoodiano (anche se proprio con quest'ultimo si è fatto maggiormente conoscere), l'ha fatto diventare un mito, un'icona action e al tempo stesso comedy che ha rivoluzionato il genere dell'action movie. Lui che ha ha girato oltre 200 film, lui che praticamente ha forgiato uno stile unico davvero invidiabile. Lui è infatti e soprattutto conosciuto per il suo particolare stile di combattimento che fonde le arti marziali cinesi alla mimica tipica del cinema muto, con l'utilizzo di spettacolari scene d'azione in cui si mette in gioco in prima persona e l'utilizzo di armi improvvisate e non convenzionali, il tutto sempre stando attento a non sfociare nella violenza gratuita. Per questo il divertimento nei suoi film non è mai mancato, tanto che proprio alla spassosa e avvincente saga di Rush Hour è entrato definitivamente nell'Olimpo di Hollywood, lasciando anche le impronte delle mani e del naso nell'Hollywood Walk of Fame. Da lì e grazie ai suoi film, alcuni inediti tutt'ora, la sua popolarità è quindi cresciuta enormemente, non per altro proprio pochi mesi fa ha ricevuto l'Oscar alla carriera. Un riconoscimento tanto che atteso che ha finalmente reso merito ad un personaggio che ho sempre amato, perché i suoi film, in ogni caso difficilmente classificabili, ha divertito e intrattenuto sempre a dovere, cosa che però purtroppo non succede più da tempo. Il buon Jackie Chan infatti, di cui in un giorno ho visto due pellicole (che appunto in questo post parlerò), sta perdendo ahimè colpi, perché dopo il deludente Dragon Blade, sembra aver ingranato (forse colpa dell'età seppur ancora in splendida forma) la retromarcia. Tuttavia e nonostante ciò, come al suo solito sforna l'ennesimo action-comedy simpatico e brioso. E non solo, anche un'avventura action in parte esplosiva.
martedì 19 marzo 2019
Dragon Blade: La battaglia degli Imperi (2015)
Mini Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/07/2017 Qui - Dragon Blade: La battaglia degli Imperi (Azione, Cina 2015): Paradossale e fallimentare è questo film con Jackie Chan, John Cusack e Adrien Brody. Paradossale perché nonostante il film racconti una storia vera e realmente accaduta, quella di una squadra incaricata di proteggere la Via della Seta da mire del folle console romano Tiberius, per colpa della regia (incolore e deleteria con passaggi ridicoli e imbarazzanti), del montaggio (con flashback buttati lì a casaccio), della sceneggiatura colabrodo (per non dire inesistente), della recitazione sopra le righe di tutti e soprattutto per le evidenti esagerazioni visive (con combattimenti alquanto ridicoli ed effetti speciali deficitari), non del tutto dettate dal classico stile cinese, ma da quello peggio del cinema americano, sembra un film fantasy palesemente inventato, poiché non ci si crede che tutto sia successo davvero. Insomma, dopo Outcast con Nicolas Cage, ecco un altro tentativo di mixare la storia occidentale con la cultura orientale che finisce miseramente nel nulla cosmico. Voto: 3
mercoledì 27 febbraio 2019
Kung Fu Panda 3 (2016)
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