martedì 26 febbraio 2019

Outcast: L'ultimo templare (2014)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 16/02/2017 Qui - Outcast: L'ultimo templare (Outcast) è un film d'azione del 2014 che segna l'esordio dietro la macchina da presa di Nick Powell che in passato ha offerto al mondo hollywoodiano i suoi servigi come stuntman in numerosissimi film. Questa pellicola è una tipica trama in stile asiatico, l'imperatore in procinto di morire si trova a dover scegliere il suo successore fra i 2 suoi figli, un bambino ed un guerriero, ovviamente sceglierà l'infante scatenando una disputa fra i 2, dove il piccolo sarà costretto a scappare con la sorella ed il sigillo reale mentre il fratello sanguinario scatenerà una caccia all'uomo dichiarando il bambino come uccisore del padre e fuggiasco. Qui le strade dei fuggitivi si incroceranno con quelle di una templare fuggito dopo la presa di Gerusalemme che cerca di dimenticare il suo sanguinario passato. La cosa che più colpisce di Outcast è la presenza nel cast di Nicolas Cage e Hayden Christensen, entrambi templari fuggiti dopo a guerra e pentiti delle loro azioni, due attori dal curriculum di film blockbuster ed a caccia di soldi facili in un film che si è dimostrato largamente mediocre (diamo l'attenuante al regista alle prime armi).
Ma anche la trama colpisce (in un occhio) dato che è costellata di probabili incertezze storiche e noncuranze (di cui però ammetto di non avere certezza non essendo storico di professione), e si sviluppa in maniera completamente banale, senza avere una reale congiunzione fra la storia dei templari e quella che si svolge in Asia, semplicemente loro si trovano lì, il come ed il perché sono arrivati in quel continente non è per nulla spiegato, le riprese delle scene di guerra poi sono abbastanza confusionarie e sarà difficile seguire le azioni perfettamente, per non parlare di alcuni attimi alla Walker Texas Ranger in cui tutti i nemici staranno fermi aspettando di prendere la loro dose di spadate. Insomma un mezzo casino, mezzo pasticcio, infatti, in questa produzione ambientata in Cina il regista opta per un solido artigianato da b-movie per le scene d'azione (e neanche così tanto buone), salvando il salvabile di una sceneggiatura forzata e ingenua (da segnalare un bacio che la sorella poco più che sedicenne, dato che sembra essere soltanto una bambina, da al templare giovane, non credibile come tante altre cose) e trovandosi alla prese con un cast poco convincente nel quale si erge un mediocre Cage (di cui tempo fa ho esaltato le gesta, nel Nicolas Cage Day) nell'ennesimo ruolo scult della sua recente carriera. Film che per questo probabilmente otterrà, se non l'ha già fatto, come nel mio caso, un discreto numero di osservatori grazie proprio a lui e all'altro nome famoso in copertina, ma che alla fine non ha molto da dire, come d'altronde me. Voto: 4,5