giovedì 14 febbraio 2019

Grandma (2015)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 20/12/2016 Qui - Grandma, pellicola statunitense del 2015, è una commedia briosa e di buon ritmo, girata in modo convenzionalmente brillante da uno specialista dei toni leggeri, quel Paul Weitz, già autore di American Pie e About a boy. Un film in grado di salvarsi da un ordinario anonimato, grazie soprattutto, od esclusivamente, al carisma leonino e alla verve da mattatrice indomita, della simpaticissima Lily Tomlin, attrice comica molto conosciuta in America. Una commedia amara di grande impatto comico e drammatico insieme perché prende di petto una serie di tabù, l'aborto, l'omosessualità femminile, la sanità a pagamento, la violenza domestica, la scomparsa dell'educazione sessuale nelle scuole, le contraddizioni del femminismo militante. Il tutto affrontato attraverso una narrazione elegante e mai scontata, con battute gustosissime, gag spassose, e una sceneggiatura che, come quella di Juno (il film che Grandma ricorda più da vicino per tono e sense of humor, e non solo perché si parla di un'adolescente incinta e di un aborto in predicato), entra ed esce dal politically correct con sorprendente agilità e intelligenza, anche se il film dura davvero poco, solo 70 minuti.
Comunque le protagoniste sono "solo" una nonna che accompagna la nipote nella clinica per abortire, le due protagoniste di un confronto serrato, comico, brillante, ma anche amaro, che avrà come tematiche un confronto generazionale che farà bene ad entrambe. Insomma un film leggermente pesante ma anche leggero e senza pensieri, perché sembra incredibile ma, in questo film c'è tutto quello che un discreto film deve avere, tempi morti molto significativi, confronti generazionali molto acidi e diretti, amori di qualsiasi genere (dall'amore canonico, all'amore omosessuale, all'amore materno, all'amore fraterno, all'amore per la letteratura, all'amore stupido ed adolescenziale). La storia e il soggetto poi sono scritti benissimo, il montaggio e la sceneggiatura sono esatti, la regia e gli attori non potrebbero fare di più. Certo non siamo davanti a un capolavoro, ma questa storia non sarebbe potuta essere affrontata meglio di così. Solo la fotografia lascia spazio al realismo e quindi non è perfetta, ma non ce n'è bisogno quando un film è così ben scritto diretto recitato e montato. Da vedere, apprezzare e per molti forse sentirsi coinvolti in qualcuno dei soggetti, persino le comparse qui hanno un grande seppur velocissimo significato. Voto: 6

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