giovedì 14 febbraio 2019

Boulevard (2014)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 20/12/2016 Qui - Ultimo film interpretato da Robin Williams (anche se Una notte al museo 3 è dello stesso anno), Boulevard, film del 2014 diretto da Dito Montiel, è la storia di un sessantenne chiamato Nolan che dopo tanti anni trascorsi in un matrimonio di facciata con una moglie che nonostante tutto lo ama, decide di provare a vivere per una volta i suoi sentimenti omosessuali, anche se si infatua di un giovane gigolò (Roberto Aguire) che naturalmente non può ricambiare e gli causa diversi problemi. Qualcuno potrebbe pensare che Williams (che in quella che ora potremmo definire una battuta profetica durante il film infatti dice che la morte è ingiusta, e purtroppo è davvero così) abbia messo molto di personale nel caratterizzare quest'uomo afflitto da una malinconia profonda che nella realtà era ormai una depressione senza scampo, ma io preferisco vederla come un'altra brillante interpretazione di un attore a cui il talento di certo non mancava. Il film gioca le sue carte migliori proprio nell'interpretazione e oltre a quella del protagonista va segnalata la buona prova di Kathy Baker nel ruolo della moglie, a cui l'attrice trasmette una dignità e una costante inquietudine nonostante le poche scene in cui appare.
Nel complesso però il film non spicca più di tanto a causa di certe incongruenze nella trama che fra l'altro si conclude con un finale un po' troppo vago che andava definito meglio, e una regia un po' scolastica che non evita alcune sequenze che sembrano dei riempitivi (la rivelazione al padre malato del proprio orientamento sessuale, ad esempio, avrebbe potuto risultare molto più emozionante di quello che è). Peccato perché le buone intenzioni sicuramente non mancavano e Robin Williams deve aver creduto in questo progetto prima di scegliere di cedere alla disperazione col suicidio. Comunque è un buon film con buoni dialoghi e non tirato troppo per le lunghe, difatti ha una trama semplicissima anche se intensa. Buona in ogni caso la scelta di evitare emozioni fisiche a discapito di quelle 'interne'. Quindi per concludere questo è un film delicato anche se non tanto piacevole per i miei gusti (io infatti l'ho visto soprattutto perché si trattava dell'ultima pellicola in cui il mitico Robin ha partecipato ed essendo un suo fan non ho potuto non vederlo, poiché rivederlo fa sempre un grande effetto emotivo), ma che io vi consiglio di vedere comunque anche se non eccelle, anzi, lento e troppo riflessivo, ma forte. Voto: 5,5