sabato 11 maggio 2019

Le mie considerazioni sugli Oscar 2017

Considerazioni pubblicate su Pietro Saba World il 28/02/2017 Qui - Come quasi sempre succede dei film nominati e vincitori (come anche l'anno scorso, qui), praticamente si contano sulle dite di una mano quelli che sono riuscito a vedere, per cui non è che posso esprimermi o dire tanto, ma poiché dei film visti, di tutti ho pronosticato e sperato vincessero almeno la statuetta a cui erano stati nominati, posso solo dire di ritenermi moderatamente soddisfatto. Difatti su 4 di quelli visti, 2 hanno vinto la loro categoria. Parlo ovviamente di Zootropolis, miglior film d'animazione e comunque l'unico dei 5 visto (però è davvero stupendo) e Il libro della giungla per i migliori effetti speciali, che sorprendentemente ma meritatamente, secondo il mio modesto parere (dato che in effetti sono eccezionali), ha battuto sia Doctor Strange e Rogue One. Quelli altri due invece, 13 Hours: The Secret Soldiers of Benghazi per il miglior sonoro (qui davvero straordinario in verità, con sparatorie infinite) è stato battuto da La battaglia di Hacksaw Ridge, ugualmente un film di guerra, che a sua vince tra lo stupore di molti, anche il miglior montaggio, battendo addirittura il piano-sequenza, che aveva stupito e anche convinto tutti, quello di La la land di Tom Cross. Ma prima di parlare di quest'ultimo, l'ultimo film visto nominato ma perdente è stato The Lobster, che avevo molto apprezzato per la sua originalità, e invece vince come migliore sceneggiatura originale Manchester by the Sea, che vede anche vincitore come migliore attore protagonista Casey Affleck, che in un sol colpo batte sia Andrew Garfield (il mio pronosticato, a proposito tutti i miei pronostici li trovate qui) che Ryan Gosling ma soprattutto un mio beniamino, ovvero Denzel Washington, che comunque in parte si riscatta, dato che a diretto lui stesso Barriere, che con Viola Davis (personalmente non proprio eccezionale) vince l'unico Oscar, quello come migliore attrice non protagonista. Sorprese, delusioni e tanto altro per l'Italia, che vede Fuocoammare, giustamente (io preferivo Life, Animated) ma incredibilmente battuto dal documentario meno quotato, ovvero O.J.: Made in America di Ezra Edelman, l'ennesimo su O.J. Simpson, come se la straordinaria serie di Ryan Murphy non bastasse. Vince invece con grande contentezza, di critica e pubblico, per il miglior trucco e acconciatura, il trio, comprendente di due italiani Alessandro Bertolazzi e Giorgio Gregorini con Christopher Nelson per Suicide Squad. Ma non finisce qui, perché per i nostri colori, tra i premi meno 'conosciuti' vince come miglior cortometraggio d'animazione Piper di Alan Barillaro. Meno conosciuti perché raramente si riesce a vederli, sia questo che il miglior cortometraggio (Sing) che il miglior cortometraggio documentario (The White Helmets di Orlando von Einsiedel), suggerisco difatti di scegliere un giorno di programmazione Sky o altro e farli vedere, poiché non è mica un film dove si guadagnano milioni. Da segnalare anche il quarto Oscar per Colleen Atwood per i migliori costumi per Animali fantastici e dove trovarli, ovviamente ancora da vedere.
Come miglior film straniero vince Il Cliente, quello sì da me pronosticato, ma anche quello meno interessante, meno di Land of mine, che a giorni vedrò, dato che è in programmazione su Sky. Piccola delusione arriva da Arrival, snobbato dall'Academy e capace solo di vincere l'Oscar come miglior montaggio sonoro, nonostante le tante nomination e nonostante comunque le davo vincente solo uno, uno diverso però. Ma veniamo finalmente al clou della serata, tralasciando una delle gaffe più clamorose della storia, che ormai tutti sanno e conoscono, e che ha davvero spiazzato e un poco insospettito, anche se l'errore è stato fatto in buona fede. In ogni caso ha vinto l'Oscar come miglior film Moonlight, che vince anche altri due premi, quello della migliore sceneggiatura originale e del migliore attore non protagonista Mahershala Ali, visto precedentemente solo in House of Cards, che batte soprattutto Dev Patel per Lion (nessun Oscar per il film) ma anche Michael Shannon, davvero in ascesa da quando lo vidi la prima volta in Boardwalk Empire. La gaffe ha davvero mandato in frantumi il sogno di qualcuno, ma bisogna ricordare che La la land ha comunque vinto ben 6 premi Oscar, io addirittura non avendo una certa predilezione e non amando per niente i musical (anche se Chicago è interessante e Les Misérables musicalmente eccezionale) avevo pronosticato ben 7 statuette, di cui molti premi tecnici, perché in effetti se il film probabilmente o forse non meritava quello più importante, di certo li meritava quasi tutti gli altri. Io infatti tramite Badtaste.it (il link lo trovate all'inizio, ma eccolo di nuovo, qui) ho indovinato ben 14 vincitori su 24, qualcosa di incredibile se pensate che pochissimi ne ho visto di pellicole, come già detto. E quindi ho pronosticato correttamente La la land per la miglior regia a Damien Chazelle, la stupenda Emma Stone come migliore attrice protagonista (scontata la sua vittoria), miglior colonna sonora di Justin Hurwitz, la miglior canzone (ben due erano in lizza) per City of Stars e infine miglior scenografia (anche questa abbastanza scontata). Il sesto premio Oscar conquistato dal comunque miglior film in assoluto dell'anno è per la fotografia di Linus Sandgren, che batte soprattutto Silence, nella sua unica candidatura. Insomma nonostante tutto ha vinto più di tutti, certi molti sono rimasti delusi e mortificati (io propriamente no) ma sicuramente rimarrà nella storia questo film, come tutta la serata e la sorpresa finale. Anche se devo sottolineare una cosa, che gli Oscar io non li considero come unico metro di giudizio e comunque non è facile essere sempre d'accordo con il giudizio dell'Academy se premiano i film prima che arrivino nei cinema di tutto il mondo, con tantissimi spettatori che forse aspettano anni prima di riuscire a vederli se non riescono a stare al passo frenetico di Hollywood. In ogni caso è sempre bello assistere anche in differita ad uno spettacolo così tanto atteso, così tanto straordinario, dove particolarmente piacere mi ha fatto rivedere il grandissimo Michael J. Fox. In ogni caso spero di vederli presto tutti i film premiati e non, prima che passi un altro anno e arrivano altre premiazioni.