domenica 17 febbraio 2019

Vacanze ai Caraibi (2015)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 06/01/2017 Qui - Purtroppo, ancora una volta ci sono cascato, ho provato e ho sbagliato, perché ho avuto la sfortuna di vedere l'ennesimo Cinepanettone e tuttora mi pento di aver sprecato 90 minuti preziosi della mia vita. Questo perché nonostante Vacanze ai Caraibi, film del 2015 diretto da Neri Parenti, cerchi di cambiare approccio cambiando le storie, alla fine è sempre la solita bieca storiella, prevedibile, volgare e inguardabile. Ovviamente del Natale il film, se non della sua uscita, non ha niente a che fare, è solo la classica 'scusa', in più i tre episodi stavolta non intrecciati tra di loro hanno in comune solo il paradisiaco paesaggio esotico, Santo Domingo e i Caraibi. Paesaggio dove assistiamo, a modo loro, a tre storie assurde e grottesche. Iniziamo dalla peggiore ovvero quella con Luca Argentero ed Ilaria Spada (classica bomba sexy) in viaggio con i rispettivi partner che scoprono di avere una grandissima intesa sessuale ma un carattere e gusti completamente diversi. Nonostante ciò si piacciono e fanno tante volte l'amore, punto. La loro parte è solamente questa, non fa fare neanche una mezza risata ed in molte scene viene voglia di mettersi le mani nei capelli. Poi ovviamente ci sono Christian De Sica e Massimo Ghini, stavolta nella parte di due ex ricconi ora pieni di debiti che decidono di combinare un matrimonio d'interesse con la figlia del primo, non sapendo l'uno dei problemi economici dell'altro.
Per i due attori questa è l'ennesima collaborazione e devo ammettere che c'è molta alchimia ma le loro gag sono troppo ripetitive, volgari ma soprattutto infantili, con sotterfugi di bassa lega e siparietti beceri, in perfetto stile cinepanettone. E' brutto infatti assistere sempre alle solite battute volgarissime, fraintendimenti sessuali e battute sulla pipì. Il terzo episodio invece, che si incentra sullo stereotipo del bamboccione cyberdipendente (Dario Bandiera), è forse quello più riuscito, l'intento difatti è buono ma la riuscita lo è stata decisamente meno, e viene infatti sfruttato malissimo e la storia si spiaggia in una serie di gag noiosissime su un isola deserta dove "manca il campo". Inizialmente fa ridere (meglio sorridere) perché mostra la dipendenza di molte persone dalla tecnologia ed in particolare dagli smartphone che molte volte tendono a sostituire il contatto umano ma lo fa in modo troppo ripetitivo e soprattutto troppo a lungo. Tra l'altro la vicenda di tale personaggio non si conclude, ma viene semplicemente lasciata aperta senza spiegarci che fine farà il pover'uomo rimasto col cellulare scarico. Sembra un errore di sceneggiatura grave, persino per un film demenziale. Si perché Vacanze ai Caraibi è un film per dementi e davvero insensato nonché inutile. Poiché mentre Zalone, riesce a far divertire e riflettere, De Sica e Company falliscono su tutta la linea proponendoci ancora e ancora un film volgare, dalla trama insensata che potrebbe aver scritto un bambino, ma soprattutto è un film poco divertente, anzi, per niente divertente. Da evitare come la peste. Voto: 2

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