sabato 2 marzo 2019

I segreti di Big Stone Gap (2015)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 14/01/2017 Qui - Non che mi aspettassi chissà che cosa, ma I segreti di Big Stone Gap (Big Stone Gap), commedia statunitense del 2015, diretta da Adriana Trigiani, che, oltre sceneggiatrice e produttrice della pellicola (che riprende un ciclo di romanzi proprio dedicato alla cittadina in cui lei è nata e cresciuta), che ha scritto anche sedici romanzi molti dei quali sono finiti nella classifica dei best seller, è un film deludente e straniante. Commedia che mescola gli ingredienti più succulenti che ci siano, amore, mistero e segreti, ma senza riuscire ad amalgamarli nemmeno sufficientemente. E la trama decisamente non così intrigante o interessante come sembrerebbe ad un primo momento, la storia infatti parla di Ave Maria Mulligan (Ashley Judd), che, autoproclamatasi zitella della città, si è rassegnata alla sua vita tranquilla da single (prodigandosi anche nell'essere utile agli altri), finché un giorno scopre un segreto di famiglia che modificherà la sua esistenza, fa perdere alla pellicola tanti punti. Perché il segreto non è lontanamente sconvolgente, il risultato è mediocre, gli attori (tra cui il premio Oscar Whoopi Goldberg) poco o quasi per niente utilizzati al meglio (anche Patrick Wilson e Judith Ivey) e il finale è il più scontato che si possa immaginare.
La sceneggiatura di questo film infatti è rimasta molti anni chiusa in un cassetto (per colpa della regista che ha voluto dirigerla scegliendo come set il luogo che le ha dato i natali) e proprio il tempo trascorso, ha fatto crollare la storia (comunque in parte autobiografica perché la madre di Ave Maria è di origini italiane come la scrittrice e questo finisce con il contare per il personaggio che trova chi sa come rinfacciarle le sue origini), storia che ha risentito proprio del tempo e forse di una mancata revisione, anche se proprio per il tema e per gli anni in cui è ambientato (gli anni '80), la patina di old fashion che ne deriva non gli nuoce troppo. Ma si sente e si vede lontano un miglio che la pellicola pecca un po' di ingenuità e che il ritmo non è certo di quelli a cui siamo ormai abituati, anche se questo rende ancor più credibile l'atmosfera provinciale che è un po' tipica non solo di una cittadina della Virginia ma di molte città di provincia a tutte le latitudini. Certo la regista vanta un occhio e una sensibilità squisitamente femminili con cui lei e la protagonista Ashley Judd ci offrono un taglio romantico ma mai sdolcinato, sensuale ma mai melenso, ma proprio non convince. Anche se da italiani potrebbe Schilpario (paese originario anche della regista probabilmente) costituire un elemento di interesse, è un film che non consiglio di vedere, infatti se lo si osserva da italiani quel tanto di retorica che riguarda la lontana (per i personaggi) ma vicina (per noi) da un po' fastidio. Comunque peccato perché il tema dell'amore, della solitudine e di tanto altro è ben esposto ma in definitiva è la classica storiella romantica. Voto: 5