mercoledì 6 marzo 2019

Victor: La storia segreta del dott. Frankenstein (2015)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 27/02/2017 Qui - Neanche il tempo di digerire l'ennesima trasposizione di un classico venuto abbastanza malino (I, Frankenstein, 2014) eccone uno nuovo, l'ennesimo film atto a narrarne le origini e anche le gesta del mostro nato dalla penna di Mary Shelley, ovvero Fankenstein, di cui l'anno scorso c'è stata anche una mediocre serie tv, quiVictor: La storia segreta del dott. Frankenstein (Victor Frankenstein) infatti, film del 2015 diretto da Paul McGuigan (Push, Slevin), si basa nuovamente sul celebre romanzo, e poco cambia se il film parte da un punto di vista inedito, cioè attraverso il punto di vista di Igor, assistente del protagonista, perché è davvero un brutto film, dato che di una trasposizione così pessima, e anche se fosse stata discreta, non ne sentivamo affatto la mancanza. Perché questa nuova versione della celebre storia di Frankenstein, raccontata principalmente attraverso lo sguardo di Igor Strausman (Daniel Radcliffe), che mette in scena il rapporto di amicizia tra lui e Victor Frankenstein (James McAvoy) e che svela il passato segreto del Dottor Frankenstein che lo spinge verso la sua ossessione, ossia creare la vita dalla morte, fa acqua da tutte le parti, innaturale, pieno di anacronismi e pessimo. Poiché se anche la storia di base è sempre quella (togliendo qui la critica sociale), e senza stare a scomodare l'immenso romanzo e i predecessori lungometraggi, il film non funziona, primo perché scontato, in seguito per una composizione del quadro e dell'immagine non buona ed infine per la recitazione sopra le righe e troppo teatrale.
La trama difatti è fragile (sconclusionata e incasinata) come la sceneggiatura, piena di buchi immensi continui con elementi secondari buttati li solo per riempire, sceneggiatura che quindi crolla in più punti sfiorando l'ovvietà. Il richiamo infatti, che è ai grandi classici di un tempo, Il gobbo di Notre Dame e La bella e la bestia, è troppo evidente e finisce per mascherare l'intera pellicola che manca di un gancio che arpioni se non l'anima almeno la mente che, a qualche giorno di distanza, già fatica a ricordarsene. Questo perché, nonostante la prima ed esclusiva cosa che salta all'occhio dello spettatore è la messa in scena, ambientata in luoghi fascinosi da cui, stranamente, non si riesce a distogliere lo sguardo, e nonostante una buona fotografia, niente è al posto giusto. Difatti tolto questo, resta il nulla o almeno non caratteristiche degne di nota. La Cgi inoltre è davvero mediocre, tanto che nel terzo atto è davvero troppo invadente, dato che il film sembra diventare un videogioco e Frankeinstein diventa il boss finale da sconfiggere. Infine troviamo anche, parecchie scelte del voice over sbagliati, momenti comici involontari e banali moralismi di fondo che compromettono anche la regia dato che non potendo mostrare sangue o violenza "aggiusta" con inquadrature davvero brutte. Ma le note dolenti arrivano soprattutto nelle interpretazioni dei vari personaggi, se James McAvoy recita la propria parte in maniera egregia (facendo uno sforzo sovrumano per trascinare da solo l'intera pellicola) la stessa cosa non si può dire del suo personaggio, eccentrico ed esaltato ma allo stesso tempo poco profondo e scialbo (ritratto solo come un lunatico schizoide e non come il pazzo che vorremmo, tanto che il povero McAvoy finisce per enfatizzare il personaggio in modo eccessivo). Il personaggio di Igor (Daniel Radcliffe), che nell'immaginario collettivo risente troppo del suo passato di Harry Potter, appare al contempo decisamente patetico e privo di spessore, apparendo come una vittima perenne degli eventi, e questo forse, dal momento che il punto di vista utilizzato è il suo, rende lo spettatore poco coinvolto. Se poi ci aggiungiamo un finale scontato, un mostro non tanto eccezionale, una storia d'amore forzato e i capelli inguardabili dell'ex maghetto, senza dimenticare errori grossolani e scene disgustose, il risultato non può che essere pessimo. Voto: 4