mercoledì 28 agosto 2019

Abbraccialo per me (2015)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 20/12/2016 Qui - Abbraccialo per me, film del 2015 di genere drammatico, diretto dal regista Vittorio Sindoni, è un film di grande impatto emotivo, che tratta il difficile tema della quotidianità familiare in presenza di un componente affetto da disagio mentale. Il film racconta infatti come una famiglia di un ragazzo con disabilità mentali affronti la situazione all'interno del nucleo familiare e in relazione col mondo esterno. Il disagio mentale, più ancora di quello fisico infatti, crea una distanza incolmabile con il mondo che circostante con il quale, col passare del tempo, diventa impossibile rapportarsi. E le difficoltà per questo sono tante, immense e dolorose, e richiedono amore, cura, attenzione. E amore, cura e attenzione hanno generosamente speso gli attori che si sono presi, con umiltà e professionalità, la responsabilità di raccontare una realtà così dura. Stefania Rocca su tutti, dona generosamente al ruolo di Caterina (la madre di Francesco) un'umanità caparbia e disperata che ricorda le meravigliose "donne del popolo" raccontate dal cinema neorealista. Moisè Curia è il giovane Francesco, in una prova d'attore che poteva essere piena di insidie, superata a pieni voti. Un menzione la merita anche Giulia Bertini, alla sua prima esperienza cinematografica nel ruolo di Tania (l'altra figlia, unico punto fermo, stabile della famiglia nonostante la giovane età) la sua interpretazione è vera, sensibile, e senza manierismi o sbavature ma allo stesso tempo incisiva e coinvolgente. Senza dimenticare gli altri, Vincenzo Amato, Paolo Sassanelli e Pino Caruso.

Nel film ovviamente spicca più di tutto "l'amore" di una madre verso il figlio e di come ella lotti contro tutti e non si arrenda per amore del figlio. Una donna che fino all'ultimo rifiuta di accettare che il figlio debba necessariamente vivere una vita diversa da quella sognata per lui. Ma con sapienza vengono anche descritti i differenti comportamenti dei membri della famiglia e come questi conducano all'incomunicabilità e alla disgregazione. Insomma un film che fa riflettere, ed è come se fossimo noi stessi a dover decidere cosa fare, un momento solidali e un momento rabbiosi verso questa donna il cui tanto amore obnubila la capacità di decidere. Non è facile infatti capire cosa è meglio. Comunque il film non è proprio così eccezionale però si lascia vedere, perché in fin dei conti è un film che tutti dovrebbero vedere, per avvicinarsi anche solo un po' a una realtà ancora poco raccontata dal nostro cinema. In ogni caso film istruttivo e complimenti al regista per aver voluto collocare la storia in un paesino della sicilia, realtà dove purtroppo spesso e volentieri si fa fatica più che in altri luoghi e ci si trova a dover fare i conti con i pregiudizi della gente. Voto: 6

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