sabato 2 marzo 2019

Dracula Untold (2014)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/01/2017 Qui - Dracula Untold, film fantasy del 2014 diretto da Gary Shore (autore del segmento di San Patrizio in Holidays), pur colmo di omaggi a pellicole che hanno fatto la storia, non delude le aspettative. In primis, perché questa nuova versione di Dracula, personaggio più volte riproposto sul grande schermo nel corso degli anni, si distacca notevolmente come caratterizzazione e poi colpisce la chiave dark e fumettistica nella quale il celebre vampiro viene proposto. Il Vlad Dracul, impersonato da un ormai consolidato Luke Evans (efficace nel trasmettere i conflitti interiori del suo personaggio all'interno di una performance fondamentalmente 'romantica') infatti, echeggia caratteri di altri film. Interessante, nonché innovativa invece l'idea di proporre una storia (che narra il motivo per cui il principe Vlad III è diventato il personaggio oscuro e famoso nella letteratura mondiale) di Dracula tanto distaccata quanto sempre affine al'immaginario vampiresco creato da Stoker. Difatti gli elementi chiave ci sono tutti, nulla che manchi all'appello, del classico vampiro c'è fortunatamente tutto. Dracula che diventa per forza di cose (tramite un ricatto bello e buono) un eroe suo malgrado, che si trasforma in un'oscura creatura della notte, che si schiera inevitabilmente però dalla parte del bene, anche se non è facile resistere ai limiti e alle debolezze umane. Impeccabile la scenografia e la fotografia, aiutate abilmente dal digitale, molti sono gli elementi che echeggiano l'epicità di pellicole come il Signore degli Anelli, a partire dalle ambientazioni finendo con i costumi dei protagonisti, passando per le scene d'azione in battaglia che riportano a mente la firma di Jackson nelle sue trilogie.
Ma ci troviamo indiscutibilmente molti riferimenti anche al celeberrimo Intervista col Vampiro di Jordan, su tutti l'elemento temporale, dalla ambientazione storica medievale che prevale in tutto il film, ma che infine catapulta i suoi protagonisti nella moderna contemporaneità. Anche stilisticamente il film è molto curato, sin nei minimi dettagli, belli i colori e i contrasti, accesi o cupi in stretta relazione con la ambientazione proposta. Buoni e ovviamente sorprendenti gli effetti speciali usati, che servono alla perfezione lo snodamento della trama e che naturalmente rubano la scena per gran parte del film. Convincenti anche le interpretazioni (soprattutto Luke Evans, convincente dei panni di un atipico Dracula), unico neo delle quali è che non fanno emergere adeguatamente una caratterizzazione psicologica, più che altro abbozzata dei personaggi da loro interpretati, ma è meglio così in questo caso. Al pari di Evans, va però riconosciuta anche la prova di Charles Dance nel ruolo di demone-genesi del vampiro. Ambiguo e terrificante Dance raggiunge livelli di piena eccezionalità, rubando la scena nei face to face al protagonista e regalando un finale di interessante curiosità. In definitiva possiamo dire che Gary Shore ha pienamente centrato l'obbiettivo con questa sua opera prima, confezionando un prodotto che intrattiene senza ma annoiare il pubblico e completa di una storia epica ed avvincente, romantica al punto giusto, che raffigura sotto luce nuova la classica immagine del vampiro più famoso, sempre affine al mito e alla leggenda che avvolge questa creatura, ma ridimensionandolo su una misura più fragile ed umana, al quale facilmente ci si affeziona. E anche se non convince sia questa nuova tendenza che vuol ribaltare lo status di villain e cattivi (soprattutto in questo caso specifico), sia l'idea di trasformarlo in una figura pop, risulta un rilettura pienamente riuscita (discretamente fusa da tanti generi), non eccelsa ma efficace e funzionale, lontano dalle tipicità del personaggio in questione ma forse proprio per questo maggiormente apprezzabile. Voto: 7