Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 29/10/2018 Qui - Lasciati andare (Commedia, Italia, 2017): È indubbio che il principale motivo di interesse nei confronti di questo film, terzo lungometraggio diretto da Francesco Amato (che racconta di un ieratico e distaccato psicoanalista ebreo che tiene tutti a debita distanza, compresa l'ex moglie Giovanna, almeno fino a quando decidendo di rimettersi in forma a seguito di una diagnosi medica, irrompe nella sua vita Claudia, nomen omen, una brillante, vitale e buffa personal trailer spagnola, che finirà com'è ovvio per sconvolgergli la vita), era quello di vedere Toni Servillo alle prese con un ruolo brillante. E l'attore campano ha risposto con un'interpretazione non solo degna della sua caratura, ma per certi versi sorprendente. Oltre che sulle rinomate doti recitative ed espressive, Servillo ha puntato molto anche sul linguaggio del corpo (per l'occasione appesantito), producendosi a più riprese in gag slapstick. Accanto a lui funziona la sfrenatezza, esuberanza e femminilità di Veronica Echegui (la bellissima e sensuale spagnola già vista nella serie tv Fortitude) e l'ironia sottile di Carla Signoris, mentre, a parte il sempre bravo Luca Marinelli in veste di galeotto balbuziente, tutti gli altri personaggi di contorno (tra questi Pietro Sermonti e Giacomo Poretti) un po' scompaiono. L'indiscutibile bravura degli attori, però, non basta da sola. La sceneggiatura di Francesco Bruni è raffinata (un po' assurda e inconsistente in verità), ma c'è troppa carne al fuoco (quante sotto-trame e tutte lasciate a metà) e il regista finisce per mettere su un film discontinuo (e alquanto prevedibile nonché banale), che in qualche tratto rischia persino (anzi, soprattutto nella seconda parte si raggiunge il ridicolo) di sfilacciarsi. Si sorride diverse volte, ma non si ride mai e, alla fine, resta la sensazione che Lasciati andare sia una commedia godibile, ma al di sotto delle aspettative che si erano create prima della visione. E quindi poca cosa, poco danno. Cinema medio, come al solito in Italia. Voto: 5+