domenica 5 maggio 2019

L'uomo con i pugni di ferro (2012)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 29/10/2018 Qui - L'uomo con i pugni di ferro (Azione, USA, 2012): Chiariamo subito una cosa: Quentin Tarantino non c'entra niente con questo film, ha solo "prestato" il suo nome come una sorta di sponsor/garanzia e non ha in alcun modo contribuito alla realizzazione della pellicola, e si vede, aggiungo. RZA debutta in cabina di regia con un pasticcio a base di kung fu, hip-hop e combattimenti più o meno spettacolari in stile videogames. Folle e confusionario, The man with the iron fists sembra, più che un film, un prodotto partorito dalla fantasia di un bambino troppo cresciuto. Un b-movie all'ennesima potenza, dove la trama (ambientata in una stramba Cina del XIX secolo) è solo un pretesto per mettere in atto tutto quello che girava confusamente nella testa di RZA. Combattimenti pirotecnici, armi e armature a dir poco sofisticate quanto improbabili, uomini che diventano di bronzo e donne che sanno fare sia l'amore che la guerra. Pieno zeppo di citazioni e di tentativi di imitare il maestro, L'uomo con i pugni di ferro ha tanti difetti su cui passare sopra per cercare di godersi il film, senza pretendere da esso nulla di più e di nulla di meno di ciò che ha da offrire. La sceneggiatura ha più buchi di un groviera e RZA si prende troppo sul serio, sia come attore che soprattutto come regista, privando il film di quella massiccia dose di autoironia di cui avrebbe assolutamente necessitato. Apprezzabili le scene d'azione, i costumi di scena, le scenografie e l'anima della pellicola, fondamentalmente splatter, in cui si vede la mano di Eli Roth. Positiva e simpatica la prova di un Russell Crowe extra large, devoto all'alcol, all'oppio e alle puttane. Il suo Jack Knife è senza dubbio il personaggio più riuscito, eroe sgradevole ma irresistibile che conquista subito il pubblico e che conferma, qualora ce ne fosse bisogno, la sua capacità di rendere credibile ogni personaggio che interpreta. Poco sfruttata ma sempre brava e bella Lucy Liu, anche se la sua Madame Blossom sembra uscita direttamente da Kill Bill. Maluccio invece RZA, forse un giorno diventerà un vero regista (anche se la scelta di legare il rap alle scene d'azione si è rivelata pessima), ma come attore lasciamo perdere (non ha abbastanza carisma per reggere il ruolo da protagonista, con gli altri membri del cast a rubargli costantemente la scena, Dave Bautista compreso). Nel complesso, L'uomo con i pugni di ferro è un film (che incredibilmente ha anche un seguito) sgangherato e fine a sé stesso, che si lascia vedere e che si dimentica all'istante. Voto: 5