martedì 18 giugno 2019

Tonno spiaggiato (2018)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 15/11/2018 Qui - Dopo vari tentativi più o meno riusciti (anzi, quasi nessuno) come attore non protagonista, ecco Frank Matano cimentarsi nei vesti di attore protagonista (e di sceneggiatore insieme al "suo" regista) in una commedia del 2018 di produzione sfortunatamente italiana. Una commedia scatenata e un po' folle in cui ogni verosimiglianza è abbandonata in nome del rischio e del tentativo di impostare una comicità slapstick il più possibile pirotecnica e fracassona. Forte appunto dell'apporto registico fresco e pimpante del fido sodale Matteo Martinez, consueto "braccio" tecnico dietro tutti i progetti salienti della sua fortunata carriera sul web, egli gigioneggia senza remora alcuna, ma il registro del demenziale gli sfugge quasi sempre di mano e la corrosività fumettistica del film si accartoccia puntualmente su se stessa. Le trovate molto coreografate non mancano, ma Tonno spiaggiato somiglia troppo spesso a un lunghissimo e interminabile sketch unico, nemmeno troppo riuscito, che di tanto in tanto si appoggia pretestuosamente al politicamente scorretto. Il risultato finale è pericolosamente in bilico tra sitcom e black comedy, con un'indeterminatezza controproducente. Tonno spiaggiato infatti, che racconta di un comico che, lasciato dalla ragazza a causa delle sue battute negli spettacoli sulla sua stazza, cercherà in tutti i modi di riconquistarla (anche e soprattutto in modo non proprio ortodosso) fa davvero ribrezzo. Giacché in Tonno spiaggiato, Matano e Martinez organizzano una storia-base semplice, anzi esilissima, e la riempiono solamente poi di situazioni, gag e personaggi, puntando molto sul demenziale mischiato (malamente) con il surreale, con una spruzzata di trucchi ed effetti tecnici sempre più virati su un "comico noir" quasi inedito in Italia. Senza negarsi riferimenti parodistici di vario tipo (quando Francesco si traveste da prete l'atmosfera diventa alla Dan Brown, o meglio ricorda i film tratti dai suoi libri).
Il risultato è strampalato e moscio, con pochi momenti divertenti (il finto sacerdote straniero doppiato dal celebre Luca Ward) e alcuni fortemente irritanti (l'anziana e garbatissima signora che non riesce a evitare di bestemmiare quando perde la pazienza). E ha due gioielli sprecati in un film così modesto. Il primo è il personaggio di Niccolò (interpretato dal bravo Niccolò Senni), miglior amico di Francesco che vive con il padre e si veste da donna, precisamente come la sua mamma di cui non accetta la dipartita, un personaggio questo sì surreale e a tratti divertente, e perfino toccante, ma inserito in modo forzato e incongruo nella storia. L'altro, più funzionale, è quello di zia Nanna, anziana e terribile vecchietta interpretata da un vero uragano: Lucia Guzzardi, caratterista di lungo corso (nota per aver doppiato in siciliano Claudia Cardinale ne I soliti ignoti e L'audace colpo dei soliti ignoti) che a oltre novant'anni ottiene per la prima volta una parte importante. Ma è fin troppo brava, tanto da mangiarsi il film e risultare debordante. Soprattutto, senza poter salvare quello che rimarrà come un tentativo, forse coraggioso, di far qualcosa di nuovo sul fronte della comicità italiana. Però, senza riuscire a far ridere (e senza ambizioni più profonde), un film comico non può certo dirsi riuscito. Perché i "registi" (a questo punto) hanno cercato di emulare film come Austin PowerScemo + Scemo, ma anche le parodie di Scary Movie, costruendo un film basato esclusivamente sulla risata, ma quello che ne esce è qualcosa di davvero tremendo. Tanto che il paragone con lo sfortunato, ma ben più intelligente e innovativo, Omicidio all'italiana di Maccio Capatonda (fatte salve le cifre comiche molto diverse dei due attori) rende l'idea di come Tonno spiaggiato sia un film finito in fretta alla deriva, che non riesce a valorizzare le poche idee buone ed è oltre tutto appesantito da un finale davvero terribile. Voto: 3,5