giovedì 27 giugno 2019

Sing (2016)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/01/2019 Qui - Avevo già in mente di recuperarlo il più prima possibile, soprattutto dopo aver intravisto qualcosina in Pets: Vita da animali (di cui a quanto pare è già in programma il sequel), ma non c'ero ancora riuscito, poi Mediaset l'ha mandato in prima visione prima dell'Epifania ed è così che ho finalmente visto il settimo lungometraggio della prolifica Illumination Entertainment, casa di produzione che da Cattivissimo me in avanti ha sfornato quasi ogni anno film d'animazione di qualità altalenante ma successo crescente. Come questo Sing, film d'animazione del 2016 diretto da Garth Jennings, un prodotto semplice e fresco, non troppo cerebrale o innovativo nei temi, ma ugualmente coinvolgente e spassoso, che tuttavia non mi ha del tutto convinto. Infatti, iniziamo subito col dire quello che Sing, che racconta del koala Buster Moon proprietario di un bellissimo teatro, purtroppo con gli anni caduto in disgrazia, che siccome si ritrova al verde e pieno di debiti decide di indire una grande gara di canto, una gara che complice un errore di stampa relativo al premio finale attira alle audizioni una folla numerosissima di "persone comuni" che sognano di cambiare la propria vita, non ha: non ha la profondità dei prodotti Pixar, né una sceneggiatura brillante come il disneyano Zootropolis (tanto per citare un altro film ambientato in un mondo animale). Anzi, bisogna dire che nella sostanza Sing ha ben poco di originale: la storia è delle più classiche e come tale riporta svolte piuttosto prevedibili, i personaggi ricalcano il topos hollywoodiano degli antieroi che si riscattano perseguendo con tenacia le proprie passioni, la morale (avere fiducia in sé stessi) è trita e ritrita. La stessa idea di base, quella del contest musicale, si aggrappa chiaramente al successo di talent show come X FactorThe Voice ecc. e la colonna sonora è composta da canzoni molto conosciute presso il grande pubblico (si va da Frank Sinatra a Taylor Swift).
Eppure è indubbio che Sing sia semplicemente un film d'animazione irresistibile. Garth Jennings, già regista di moltissimi videoclip innovativi, sa bene come giocare con la colonna sonora e in generale con l'argomento "musica", non solo nelle scene prettamente musicali (le esibizioni dei concorrenti), ma lungo tutto il film, quando echeggia l'atmosfera della vecchia Broadway, o quando ci trascina in rocamboleschi voli e inseguimenti degni di una pellicola d'azione, di volta in volta mostrandoci il mondo dal punto di vista di un animale diverso (molte inoltre le sequenze esilaranti)I personaggi, per quanto come detto non siano particolarmente originali, ispirano tutti una grande simpatia e tenerezza, essi infatti, tutti diversi e ben delineati, talvolta con dei caratteri volutamente in contrasto con il loro aspetto, come il topolino spaccone dal timbro blues o l'elefantina timida dalla voce angelica, sono la forza trainante della pellicola, anche se il vero punto di forza è la musica, la colonna sonora, piena di grandi brani, addirittura tra la variegata scelta di brani musicali che arricchiscono il film, c'è il brano originale Faith, scritta da Stevie Wonder e interpretata da Ariana Grande, che ha ricevuto una nomination ai Golden Globes, mentre la parte orchestrale è curata nientemeno che da John WilliamsPertanto, il film diventa piacevole non solo a guardarsi ed a seguirsi ma soprattutto per il sentire le canzoni famose e ben ritmate. Stellare il cast di doppiatori in lingua originale, prescelti proprio per le doti canore (da Matthew McConaughey a Scarlett Johansson, da Taron Egerton a Reese Whiterspoon fino a Seth MacFarlane), mentre nella versione italiana, pur ben adattata, non si contano nomi noti. E tuttavia, siccome tutte le linee narrative trovano il loro prevedibile compimento e il lieto fine buonista è dietro l'angolo, non indimenticabile è questo film, un film che avrebbe potuto "fare il botto" osando di più dal punto di vista della trama e dei valori messi in gioco, ma che comunque funziona e, soprattutto, si fa amare. Voto: 6,5