Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 29/11/2018 Qui - Within: Presenze (Horror, Usa, 2016): La partenza è di quelle da brividi, da non intendersi però in senso positivo. Tutta la peggior summa di stereotipi inerenti i film con presenze infestanti prende forma tra la solita famigliola fresca di trasloco, un'adolescente incavolata col mondo, un gatto che vede cose celate a noi miseri umani e quindi il consueto armamentario di suoni sinistri, oggetti spostati e ombre misteriose. La pellicola del misconosciuto Phil Claydon (in cui il cast non è malaccio, anche se Erin Moriarty non spicca particolarmente) tenta di prendere il volo sfruttando fondamentalmente un unico colpo di scena, poi dilatato senza trovare particolari idee originali o snodi sbalorditivi. A dirla tutta una ventina di minuti in meno non avrebbero cambiato di molto il risultato complessivo, anche se in tutta sincerità l'appendice conclusiva qualcosina in più regala. Nel complesso però il film soffre di una piattezza indiscutibile con la tanto sospirata sorpresa a rivelarsi un bluff, in quanto purtroppo già utilizzata altrove più volte e in modo migliore, risultando alla fine perciò poco accattivante. Non resta quindi che tentare di godersi l'azione tutto sommato ben congegnata dell'ultima mezz'ora, tenendo però presente che prima di arrivare al dunque urge sorbirsi un'insopportabile fiera della banalità su ghost-house e affini. Da guardare solo una volta. Voto: 5