mercoledì 26 giugno 2019

La rivoluzione di Charlie (2016)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/01/2019 Qui - La rivoluzione di Charlie (Commedia, Usa 2016): Commedia sentimentale noiosa e incolore. Giovane single, impegnato in un lavoro monotono e ripetitivo, vive ancora con la madre e il patrigno. Si prende una cotta per una ragazza già impegnata e in più si ritrova  tra i piedi il padre (Christopher Meloni in abiti sordidi) cialtrone e lestofante (in un rapporto curiosamente che è l'unica cosa autentica e percepibile all'interno del film, un valido e credibile legame figlio di una antica amarezza e di un profondo risentimento). Non prende iniziative, si lascia vivere passivamente e subisce questo sentimento, anche quando le cose potrebbero prendere una piega a lui favorevole, non sembra prendere in mano la faccenda. La rivoluzione di Charlie (Almost Friends) è un film che vede affiancarsi i due ex bambini prodigio Freddie Highmore e Haley Joel Osment (non dimenticando Odeya Rush), un teen drama che tocca tematiche piuttosto serie, come la disfunzione genitoriale, la gravidanza e i traumi emotivi. Il dramma diretto da Jake Goldberger è inizialmente delicato e divertente ma, con il proseguire della storia, non riesce ad avere una forma e risulta privo di personalità. Ciò che non convince è l'impatto della narrazione, le scelte che compie Charlie sono poco ispirate e sembrano non veicolare alcuna vera urgenza, alcuna intensità. La performance di Highmore non arresta il declino della pellicola, che è evidentemente piatta, piena di cliché, un esitante manierismo: l'attore non riesce a mettere a fuoco il suo personaggio, che ha una personalità maldestra, profonda nel suo dolore ed auto-ironica. Perché se La rivoluzione di Charlie da un lato coglie l'afflizione e il distacco che c'è tra Charlie e il padre, dall'altro sembra non possedere altri momenti intensi o che conferiscano alla trama una vera drammaticità memorabile. Il film non riesce a culminare e a portare la storia ad un climax, la sceneggiatura di questo coming-of-age è dispersiva, logorante e sperpera ogni attenzione drammatica ponendo al centro di tutto l'amore infelice che Charlie prova per Ambra, il cui esito appare tristemente prevedibile già dalle prime scene, invece di focalizzarsi sulla rinascita, sulla rivoluzione emotiva ed esistenziale di un ragazzo evidentemente in crisi, bloccato in un'impasse. E insomma commedia sentimentale senza identità, come il suo protagonista, non diverte e non offre nemmeno spunti di riflessione. Voto: 5

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