domenica 5 maggio 2019

Auguri per la tua morte (2017)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/10/2018 Qui - Prima di iniziare la recensione mi piace ricordare la scelta di iniziare con la intro della Universal che si ripete quattro volte, per riprendere il loop temporale che è il tema centrale di questa pellicola. Auguri per la tua morte (Happy Death Day) infatti, film del 2017 diretto da Christopher Landon e prodotto dalla Blumhouse Productions, segue le vicende di una studentessa universitaria di nome Tree, che per cercare il suo killer, rivivrà sempre lo stesso giorno. Capirete da ciò quindi che di originale in questo film c'è ben poco, anzi, c'è anche una sorta di comprensibile doppio déjà-vu nei confronti della pellicola, perché al di là del cult con Bill Murray (in tal senso esso viene omaggiato e citato in più occasioni, a volte in modo implicito a volte in modo veramente palese), un film sul rivivere sempre la stessa giornata lo si è già visto precedentemente (almeno personalmente è stato così) grazie alla regista newyorkese Ry Russo-Young, che ha adattato il romanzo Before I Fall nel suo Prima di Domani, eppure siccome si tratta del primo riguardante il campo horror, qualcosa di originale ed innovativo c'è, perché se lì eravamo più dalle parti della commedia sentimentale, qui il regista ci porta nelle lande dello slasher puro (anche se vedremo molto poco sangue, nonostante le tantissime morti della protagonista). Un'originalità che qui inoltre viene sviluppata anche bene dal regista che riesce a fare un buon lavoro riuscendo a non annoiare lo spettatore mostrando il ripetersi (quasi) continuo degli eventi, ricorrendo anzi a degli espedienti piuttosto divertenti. Infatti, tra horror e commedia dall'umorismo macabro ed appunto una trama che richiama inevitabilmente alla memoria due classici come Scream (anche per colpa della simpatica e inquietante maschera dell'assassino, ispirata un po' a quella di Ghost Face, che a sua volta era ispirata a L'Urlo di Munch, e un po' a Chucky, indimenticabile pupazzo killer de La Bambola Assassina) e Ricomincio da capo, egli mescolando al tutto una dose di giallo ad un pizzico di romanticismo, fa sì che la pellicola si riveli alla visione molto gradevole e adatta ad una serata senza troppo impegno, intrattenendo a dovere.
Buona parte della riuscita va attribuita alla simpatia della giovane protagonista, impersonata dalla spigliata Jessica Rothe che, pur ricoprendo un ruolo all'apparenza scontato, riesce con la sua buona mimica a trasmettere l'evoluzione interiore del suo personaggio (dopotutto ogni film con una struttura di sceneggiatura simile devono basarsi sulla ripetizione, l'apprendimento e il miglioramento di se stessi, ed è proprio quello che accade alla protagonista, che ad ogni nuova vita impara a comprendere se stessa e ad apprezzare le persone che le stanno intorno) che da ragazzina viziata, superficiale e scontrosa, si rivela poi essere invece brillante, goffa e coraggiosa, con un doloroso lutto alle spalle che l'ha segnata e plasmata. Certo, nelle caratterizzazioni dei personaggi di contorno non si ha niente di nuovo dal solito repertorio offerto in tutti i film ambientati all'interno di un college: il bullo, lo sfigato, la cheerleader, i nerd, la finta ingenua, c'è da dire però che i momenti di tensione sono ben costruiti, così come qualche colpo di scena e nel complesso la pellicola si lascia guardare scorrendo via piacevolmente. Il film non manca nemmeno di una certa ironia che in qualche modo stempera l'efficace tensione, non negando nemmeno qualche sana risata. Questo grazie alla trama, perché anche se (come detto) non è originale, essa è abile (intrattenendo e divertendo anche senza essere originale) a rendere il film avvincente e gradevole tenendo lo spettatore ancorato alla poltrona e facendo nascere dubbi su chi possa essere l'omicida, la cui identità (colpo di scena) viene svelata solo negli ultimi minuti. Perché certo, forse non funzionerà sempre, ma in questo lavoro più che decente la suddetta riesce appunto ad assicurare un ora e mezza di divertimento a cervello spento, proprio perché anche se se si è già visti altri film che trattano quest'argomento (e ultimamente sono stati parecchi) si può guardare tranquillamente Auguri per la tua morte (un film che, apprezzato già da molti, va sicuramente visto) perché non ci si annoia. E tuttavia però un'unico consiglio, non aspettatevi un horror puro, anzi qui la paura latita, perché sebbene sia etichettato come horror, di fatto è più un giallo/thriller che un horror vero e proprio. In ogni caso comunque, a questo film ben fatto e riuscito nel complesso (per quanto semplice) una visione non la si può proprio rifiutare. Voto: 6,5