mercoledì 8 maggio 2019

Amityville - Il risveglio (2017)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 29/11/2018 Qui - Amityville - Il risveglio (Horror, Usa, 2017): Veramente poca roba quest'ultimo capitolo dell'interminabile saga di Amytiville (a quanto pare dovrebbe essere questo il diciassettesimo), intendiamoci, non siamo di fronte ad una pellicola malvagia, qualche spavento lo assicura e fortunatamente non annoia, ma non fa nient'altro che seguire sentieri già battuti, non mostrando praticamente nulla per cui valga la pena ricordarlo (forse il culo di Bella Thorne? difficile dimenticarsene effettivamente). Perché certo, come intrattenimento senza pretese è accettabile, si è visto di peggio sinceramente, perché certo, qualche spunto efficace c'è (l'uso dell'ironia, in primis, soprattutto nella geniale scena meta-cinematografica), perché certo, alcuni elementi degni di nota sono da segnalare, come la bravissima Jennifer Jason Leigh, nomination agli Oscar come Attrice non protagonista per il capolavoro western di Quentin Tarantino The Hateful Eight, in Amityville: il Risveglio ha il ruolo di una madre disposta a tutto per la salvezza del proprio figlio, c'è pure il carisma oscuro di Cameron Monaghan, il quale riesce a inquietare con la sola espressività degli occhi, ma non bastano per dare un senso effettivo a un'operazione che si muove su cliché narrativi di vario genere, soprattutto nella seconda parte. Qualche brivido inizialmente il film (dalla struttura narrativa "fotocopia", c'è sempre una nuova famiglia alle prese con la casa infestata e le sue problematiche) lo regala (per intenderci: il film, anche se non crea ansia, fa saltare sulla sedia), ma poi si affloscia nella mediocrità e non riesce più a emozionare, risultando sempre più banale e meno coinvolgente con il passare dei minuti. E, come se non bastasse, la questione legata al coma (ridicola la verosimiglianza medica del soggetto "intubato" con lo "sputo") viene molto superficializzata e usata soltanto per provare a rendere più profonda un'operazione che di profondo ha ben poco. Fortunatamente, Amityville: il Risveglio non si dilunga troppo: la durata è di 85 minuti, sufficienti perché, passata la curiosità iniziale di questa storia, la trama perda completamente interesse, priva di colpi di scena e dove la banalità diventa l'unica entità a impossessarsi di qualcosa. In definitiva, colpa del regista, un certo Franck Khalfoun, colpa di una sceneggiatura inconsistente (seppur "originale", perché non è caso, ma volontà, che la famiglia vada a vivere lì), ma di questo film, abbastanza mediocre, non se ne sentiva veramente il bisogno. Voto: 5