lunedì 10 giugno 2019

Saw: Legacy (2017)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 02/01/2019 Qui - Quando nel 2004 uscì Saw, James Wan, giovane cineasta che da lì a breve si sarebbe affermato tra i più talentuosi registi legati all'horror (anche se da lì in poi proseguirà con discontinui risultati), portò nel genere una originale e brillante ventata di aria fresca. Legare infatti i contenuti più gore e violenti da slasher-movie ad una componente enigmistica, fu infatti una trovata più che riuscita, che ovviamente, era coadiuvata dalla maestria con cui egli gestisce la macchina da presa in questi contesti da "fiato sospeso". La componente "indovinello" infatti, coinvolgeva lo spettatore su più fronti. I malcapitati protagonisti della pellicola dovevano riuscire a disinnescare le perverse trappole che li tenevano prigionieri seguendo delle regole spesso criptiche. Pena per l'insuccesso, una morte brutale e dolorosa. Dall'altro lato, la parte investigativa che vedeva le forze dell'ordine ingegnarsi per capire chi ci fosse dietro tutto, era altrettanto stimolante da seguire e invogliava a svelarne la soluzione. In seguito all'indiscusso successo del capostipite, vennero prodotti ben sei seguiti che solo in rarissimi casi sono riusciti ad avvicinarsi alla qualità del primo. Non riesce neanche quest'ultimo capitolo del 2017, l'ottavo, dal titolo Saw Legacy (Jigsaw), ad avvicinarsi a quel livello, eppure la genialità del primo film appare oggi fresca come non mai, eppure questo (ennesimo) capitolo, riesce davvero nell'intento di appassionare lo spettatore dall'inizio alla fine del film, eppure questo film, riesce nuovamente ad incuriosire, ad espletare insomma l'innata curiosità umana, dopotutto dopo i primi due "Saw" l'unico appeal che spinge, e che mi ha personalmente spinto a seguire i successivi capitoli non è stato altro che la curiosità, corroborata da una buona dose di insana morbosità, per vedere fin dove si potessero spingere i produttori del film nei macabri "giochini" a cui vengono sottoposti i malcapitati prigionieri delle sevizie di Jigsaw. E poiché quest'ultimi sono abbastanza ingegnosi, la sufficienza la riesce a strappare.
E' risaputo infatti che in molti amano la serie (compreso me) per il puro gusto gore da torture movie, che, diciamolo, alla fine non fa mai male. Certo, gli ammiccamenti al genere BDSM, al bondage ed in generale a tutto quel mondo oscuro fatto di citazioni rosse e nere lascia il tempo che trova, certo, niente di nuovo, però questa pellicola risulta tuttavia sufficientemente ben girata e costruita, rispettosa della serie, e insospettabilmente, anche fresca e innovativa. Gli sceneggiatori riescono a costruire una trama credibile e decisamente appassionante, che riscatta anche quei piccoli momenti di stanca offerti dagli ultimi due episodi. Saw Legacy riesce infatti ad elevarsi dal mero seguito, la formula del "more of the same", pur presente blandamente, non inficia un film che si regge tranquillamente sulle sue gambe. Questa volta difatti la serie sembra ripartire in maniera più ponderata, più ragionata, cercando di dare un nuovo inizio, più convinto, asciugando la formula di tutte le surreali e inutili complicanze narrative causate da anni e anni di rivelazioni sempre meno verosimili e pretestuose, finalizzate a riportare ogni volta al centro dell'attenzione l'iconico John Kramer/L'enigmista (Tobin Bell), quasi fosse l'unico personaggio buono creato dalla serie, e in effetti, è così, anzi, John Kramer è ormai icona horror pari ai grandi uomini neri della storia del genere del terrore, specie quello anni ottanta così caro alla serie Saw. Dietro la macchina da presa i fratelli Spierig, registi di quella piccola perla chiamata Predestination, che qui comunque riescono a fare ben poco per risollevare le sorti della pellicola, pellicola in cui comunque un fil-rouge raffazzonato e spesso poco verosimigliante, diventa un mero pretesto per mostrare atrocità per stomaci forti (in tal senso l'ingegnosità delle macchine perverse, costruite per il gioco al massacro, non tende a scemare negli anni di questa saga oramai seriale), salvo infilare verso il finale un momento "mindfuck" che ricorda un po' la spiazzante pellicola con protagonista Ethan Hawke.
E così con Saw Legacy il gioco ha di nuovo inizio, ricorderanno i più che l'obiettivo è quello di punire, con una sorta di legge del contrappasso di cui si arroga il protagonista, i vari peccatori (tra questi Laura Vandervoort) che si ritrovano rinchiusi in una stanza con altri sconosciuti e con i quali dovranno competere per aver salva la vita. Dalla parte dei buoni il Detective Keith (Clè Bennet), i medici legali Logan (Matt Passmore) ed Eleanor (Hannah Emily Anderson). Ed ecco quindi catene, lame rotanti, fili metallici, chiodi arrugginiti, siringhe, laser, lucchetti, chiavi, marchingegni diabolici, ferro, acciaio, pelle umana, frammenti di ossa, cervelli spappolati, sangue...perché come detto, anche in Saw Legacy tornano le demoniache prove e trappole (realmente costruite sul set) che hanno reso così celebra la saga di Saw. La pena per non rispettare le regole del gioco è sempre la stessa: la morte, una morte dolorosa, molto dolorosa. Non è un caso che come i capitoli antecedenti Saw Legacy mantenga il taglio thriller/horror condito con violente note di splatter, anche se è indubbio che già da diverso tempo, il gioco di Jigsaw sia diventato ripetitivo (e ci mancherebbe dopo ben 8 film). Gli infernali marchingegni, seppur astuti e divertenti (e tanto curiosi), stupiscono sempre meno. Come se non bastasse non emergono (tra i diversi personaggi, alcuni prigionieri, alcuni sospetti, alcuni "buoni") figure particolarmente caratteristiche e carismatiche. La sceneggiatura cerca di dare "corposità" e spessore ai vari protagonisti costruendo per ciascuno un passato più o meno caratteristico, ma è proprio qui che la stessa sceneggiatura diventa "lacunosa", infatti le singole storie raccontate sono mediamente banali o comunque poco verosimili. La sceneggiatura tuttavia (e in parte la pellicola stessa) viene in parte salvata da sorprendenti colpi di scena finali, una delle caratteristiche di quasi tutti i film della saga (primo su tutti il primo capitolo). Ed è anche per questo che nonostante i problemi, che ovviamente ci sono che quest'ultimo capitolo si fa valere.
Ovviamente valere ma solo sufficientemente come già detto, proprio perché in Saw Legacy purtroppo, c'è comunque poco di buono e tanto di sbagliato, a partire anche dalla storia che appunto, non inventa assolutamente niente di nuovo. In più la fiera del gore viene alternata con le indagini di un medico che lavora per l'FBI, Logan Nelson e da tutta una serie di personaggi fastidiosi, stupidi e improbabili, come l'assistente inutilmente gnocca e priva di un qualsiasi tipo di personalità e il detective incazzoso, prevedibile e tagliato proprio con l'accetta. Sul fronte delle vittime dell'enigmista, la situazione non migliora di certo. Diverse, inoltre, le inesattezze. Non parliamo tanto di "anatomia umana" inventata che, in uno splatter, può anche essere giustificata, bensì di alcuni piccoli particolari poco curati. E in ultima analisi, in verità non proprio eccezionale è il finale, anche se una sequela di colpi di scena talmente repentina e spiazzante desta quanto meno la nostra attenzione in questa parte. E tuttavia, giacché il suddetto film si fa seguire e scorre velocemente nei suoi 92 minuti, infatti è questo un film dal ritmo serrato e divertente, soprattutto se si ama il genere e la saga di Saw, non è proprio da buttare. Anche perché se ci aggiungiamo il fatto che sul piano tecnico il film si pone come uno tra i migliori capitoli (che è vincere molto facile), pur rimanendo anni luce inferiore all'unico che ha davvero senso di esistere, ovvero il primo, infatti tutto sommato il film non è diretto male e i fratelli Spierig pur senza virtuosismi gestiscono abbastanza bene i momenti più drammatici e tesi del film, e non vi nascondo che qualche palpitazione ce l'ho avuta durante le scene più cruente, non dimenticando che c'è equilibrio tra queste ultime e lo sviluppo dell'intreccio investigativo e si dividono equamente il minutaggio della pellicola, Saw Legacy soddisfa minimamente, soprattutto gli appassionati del genere e della saga. Difatti il discorso è questo: se andate alla ricerca di uno spassionato intrattenimento di basso rango, beh il film non ha un ritmo soporifero, lo splatter c'è, e in qualche modo potreste divertirvi a vedere dove va a parare la trama (per quanto indubbiamente e piuttosto inconsistente). Però insomma, tenete a freno le aspettative, perché la carne al fuoco è poca e per di più puzza di un pochino di vecchio. Voto: 6