Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 03/12/2018 Qui - Candidato a due premi Oscar tra cui quello come miglior film in lingua straniera (vinto poi dalla pellicola Il cliente di Asghar Farhadi) e premiato come Miglior commedia agli European Film Awards, tratto dal best seller L'uomo che metteva in ordine il mondo di Fredrik Backman, Mr.Ove (En man som heter Ove), film del 2015 diretto da Hannes Holm che vede protagonista Rolf Lassgard (film di cui a quanto pare sarebbe preparazione un remake americano con Tom Hanks) è una bellissima commedia agrodolce ed un poco surreale che presenta la figura del protagonista, appunto il Mr. Ove del titolo, nella sua quotidianità. Rimasto da tempo vedovo, egli vive solo in una casa con il giardino vicino ad altre simili alla sua con i quali residenti egli non ha e non vuole assolutamente avere alcun tipo di rapporto, anzi. Per questa sua scontrosità anche i suoi vicini di casa cercano di evitarlo o litigano con lui definendolo un vecchio scorbutico e assai scontroso. Nel corso del tempo egli riuscirà alla fine ad instaurare un rapporto di amicizia e di sincero affetto con la famiglia da poco trasferitasi in una delle case vicine grazie alla dolcezza spontanea ed al buon carattere della donna, un'iraniana moglie di uno svedese e madre di due bambine. Insomma niente di così innovativo direte voi, certamente in parte prevedibile nella sua semplicità, eppure se la premessa del racconto può far pensare, per certi versi, a Gran Torino (amore per le macchine compreso: nel caso del personaggio di Clint Eastwood per la Ford del titolo, mentre Ove è un accanito sostenitore della Saab), in realtà i due film hanno poi un tono molto diverso: Mr. Ove è una commedia malinconica che racchiude quasi un film nel film. Attraverso una serie di flashback, infatti, ci viene pian piano svelato il passato del protagonista (interpretato da giovane da Filip Berg), costellato per lo più di avvenimenti drammatici, da lui affrontati, fin quando possibile, con un candore misto a integrità, ostinazione e, su tutto, l'amore per la moglie Sonja (Ida Engvoll): le scene che ripercorrono l'evolversi della loro storia hanno un'atmosfera quasi fiabesca in certi momenti.
Personaggi e situazioni sono filtrati dallo sguardo di Ove, con il suo modo di fare brontolone che si adatta a fatica, e non senza stupore, al mondo di oggi, e questo è l'aspetto più umoristico del film. Un film che nonostante per questo sia stato pubblicizzato principalmente come una commedia, dopotutto questa in fin dei conti lo è, una commedia agrodolce capace di rallegrare e commuovere, dove divertimento, amore, amicizia e coraggio sono solo alcuni degli ingredienti che caratterizzano questa fiaba moderna e che permettono, grazie ad una perfetta miscela, di conquistare chiunque la guardi, appare innegabilmente più riuscito nei sui escamotage tragici. Non cadendo mai nel patetico, la narrazione non rifugge le disgrazie che accompagnano la vita, mostrando come una scintilla di speranza e di felicità possa accendersi anche nelle situazioni più disperate. Oscillando tra toni comici e parentesi drammatiche, il film non rinuncia difatti ad alternare esilaranti battute con riflessioni profonde. E insomma Hannes Holm, cineasta svedese al suo primo successo internazionale, guida dunque lo spettatore in un mondo asettico e glaciale, nel quale però il calore degli affetti riesce a riscaldare l'animo umano. Questo grazie ovviamente all'attore, anzi ai due attori, sublime Rolf Lassgård e bravissimo Filip Berg, senza dimenticare le brave controparti femminili, perché se Bahar Pars convince nel ruolo della madre amorevole e determinata, assolutamente perfetta è Ida Engvoll nelle vesti di Sonja, donna angelo capace di far innamorare un giovane e già diffidente Ove. Certo, non mancano elementi strappalacrime che potevano essere evitati e di denuncia sociale, come l'avversione di Ove per la burocrazia dello Stato svedese, certo, il finale poi è forse un po' forzato, un po' troppo melenso e la ricerca di un happy end a tutti i costi un po' troppo zuccherosa, ma sono difetti che si possono tranquillamente perdonare ad un film vivo, pieno di sentimento, attraversato da uno humor sottile e molto originale. Nel complesso, infatti, il film regge bene fino alla fine e scalda gli animi, al di là comunque di una durata del film che poteva essere un po' più contenuta, giacché la regia, seppur visivamente abile in certi punti, in altri momenti rischia qualche lentezza di troppo. Mr. Ove è però un film, un film in cui non si può non provare sin dall'inizio simpatia per un personaggio così (ed il pregio di questo film sta proprio nell'aver centrato e descritto con veridicità, mista ad una buona dose di ironia, la sua figura quasi surreale), che toccando alcune corde primarie nello spettatore, puntando su sentimenti condivisibili e un linguaggio universale, lascia lo spettatore più che soddisfatto. Così tanto che forse l'Oscar, se non fosse una commedia (genere poco avvezzo ai Premi Oscar), poteva anche vincerlo, e in tal senso ora difficile scegliere chi lo meritasse per davvero. Voto: 7