domenica 5 maggio 2019

Animali fantastici e dove trovarli (2016)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 08/10/2018 Qui - Solo il più ingenuo dei Babbani poteva pensare che il mondo magico e remunerativo creato da J. K. Rowling avesse terminato il suo percorso sul grande schermo nel 2011 con l'ultimo episodio di Harry Potter. Se i fan di J. R. R. Tolkien sono rimasti sorpresi quando Peter Jackson ha tirato fuori una trilogia da un romanzo breve come Lo Hobbit, è ancor più spiazzante l'idea di trarre ben cinque film dal compendio magizoologico della scrittrice inglese, uno dei libri di testo di Hogwarts. La nuova serie spin-off interamente diretta da David Yates infatti, già regista degli ultimi quattro Harry Potter (e di The Legend of Tarzan), che si prepone di rileggere l'ultimo secolo di storia americana e mondiale in chiave fantasy (e con lo stesso tono dark degli ultimi quattro capitoli di Harry Potter, i più "maturi"), e in cui inevitabilmente forte è il legame con la saga potteriana, pur trovandoci in un'altra epoca e in un altro continente, non mancano difatti riferimenti a nomi e luoghi già conosciuti, ci porta a conoscere da vicino il personaggio di Newt (finora solo poco più di un nome) e le avventure che lo vedono protagonista all'epoca della scrittura della sua guida, giacché diverse storyline si intrecciano a partire dall'arrivo del protagonista a New York. E in tal senso sgombriamo subito il campo da ogni possibile equivoco, Animali fantastici e dove trovarli (Fantastic Beasts and Where to Find Them), film del del 2016 diretto dal regista britannico, è un bel film (indubbiamente apprezzabile e piacevole), che sicuramente avrà mandato in brodo di giuggiole i fan storici della saga e avrà incantato le nuove generazioni, ma il suo risultare sottile in molti aspetti, fa sì che non riesca a coinvolgere il pubblico con la sua magia (che qui, quella vera e propria, manca). Infatti la profusione degli effetti speciali (nonostante essi siano di ottima fattura), la trama in fin dei conti poco consistente, i colpi di scena alcune volte abbastanza prevedibili e l'interpretazione degli attori non proprio eccezionale, non mi ha fatto apprezzare fino in fondo questo film, nonostante alcune scene esilaranti e rese magnificamente (tra tutte quelle all'interno della valigetta di Scamander, dove magicamente ha ricostruito una riserva portatile per le specie di animali da lui catturati, ma anche quelle con protagonista lo Snaso, simpatico cleptomane che crea non pochi inconvenienti).
La nota dolente riguarda per l'appunto la sceneggiatura della Rowling, vincente nell'arricchire di personaggi e creature fantastiche l'immaginario già consolidato, ma allo stesso tempo poco convincente dal punto di vista tematico. Compaiono qua e là accenni un po' naif a tematiche politically correct quali la protezione degli animali o la convivenza delle diversità (rappresentata in metafora nel rapporto tra maghi e non maghi), ma manca un vero e proprio scontro dialettico a sostegno della storia. Evidentemente abituata a ritmi ed esigenze letterarie, la Rowling non riesce a far emergere valori forti che orientino il racconto e ci dicano qualcosa di più pregnante sui suoi protagonisti, concentrandosi invece maggiormente su dettagli come la descrizione degli animali e le gag comiche, le parti più riuscite del film. È così che la narrazione procede in modo un po' caotico. E tuttavia, nonostante una prima parte decisamente troppo lunga ed articolata, che serve per introdurre e far conoscere le psicologie dei tanti personaggi che compongono il film, ma che gli fa perdere spesso e volentieri ritmo (anche se questa, quella che porta alla scoperta dei fantastici animali che popolano la magica valigia del protagonista, valigia al cui interno si nasconde un mondo che è un incrocio tra il Magico regno di Oz e il Paese delle meraviglie, con una spruzzata di Jurassic Park, è la parte più convincente), con alti e bassi sul piano della narrazione, essa scorre, invece, senza più intoppi in tutta la ipercinetica seconda parte (anche se quest'ultima, la parte più cupa e/o bellica, è la più ruvida, perché essa è incentrata sul grande complotto con rimandi inevitabili alla saga degli X-Men, dato che anche qui abbiamo una scissione nella comunità dei maghi tra chi preferisce nascondersi alla persecuzione e chi vuole uscire allo scoperto). E quindi certamente il film è una riuscita miscela tra elementi appartenenti al genere fantasy, all'avventura e, in minima parte, al mystery, ma ci si aspettava decisamente qualcosa in più.
In tal senso però non si possono non sottolineare i meriti dei responsabili degli effetti speciali e degli scenografi, che contribuiscono alla buona riuscita del film con un lavoro davvero incredibile (per i secondi non a caso è arrivata una nomination agli Oscar). Gli animali fantastici del titolo (tanti, colorati, dispettosi e meravigliosi animali) sono infatti decisamente pregevoli per quel che riguarda il design, oltre che alla pura realizzazione, sotto-inteso che sia eccelsa (tanto che dispiace quasi di non averne visti di più). Ed ovviamente bella è, anche se poco sfruttata, la ricostruzione della New York degli anni ruggenti. A tal proposito è qui che giunge Newt Scamander, interpretato dal trasformista Eddie Redmayne (premio Oscar per La Teoria del Tutto e nominato per The Danish Girl), con la versione veterinaria della borsa di Mary Poppins e il fratello piccolo di Baby Groot nel taschino del cappotto. La caccia del tutto ecologica agli immaginifici e spassosi Animali Fantastici è la componente più ludica e leggera della storia. I comprimari corrispondono ai canoni del genere. C'è Jacob (Dan Fogler di Fanboys), il Babbano aspirante pasticcere col quale il pubblico si identifica nella sua estraneità agli elementi magici che devono essergli costantemente spiegati. La coraggiosa Portentina (Katherine Waterston, Alien: Covenant) è l'immancabile inno al girl power, irrobustito dal controcanto di Carmen Ejogo nel ruolo di Presidente del Congresso Magico USA. L'eterea Alison Sudol dà un tocco di leggerezza al gruppo anche se il suo ruolo è poco funzionale. Tutto ruota intorno a Colin Farrell, direttore della Sicurezza Magica che dà la caccia al protagonista (reo di aver, seppur involontariamente, liberato le creature). La scena dell'interrogatorio sembra ormai immancabile in ogni film d'intrattenimento. I temi della violenza domestica, del fanatismo e della pulizia etnica, con tanto di metaforico riferimento alle persecuzioni in Europa, sono sviluppati attraverso una malvagia Samantha Morton (già insieme a Farrell in Minority Report) e ad Ezra Miller (il Flash cinematografico), spaventato figlio adottivo della salemiana. C'è pure spazio per la scena niente affatto leggera della pena di morte.
E quindi, comunque intrigante e piuttosto vivace è questo film, un film in sostanza discreto che, seppur difettoso sotto alcuni punti di vista, merita un voto positivo perché alcune scene sono fantastiche, la pellicola ti lascia in ogni caso spaziare nella fantasia e tutti gli attori fanno il loro meglio nonostante tutto. A proposito di quest'ultimi, non era facile raccogliere l'eredita di Daniel Radcliffe, Emma Watson e Rupert Grint, ma si può dire che, per essere un primo capitolo, quello di Animali Fantastici è un cast affiatato, un cast che nonostante una caratterizzazione non eccelsa riesce a imprimere il suo valore. L'impresa non era da poco, e i personaggi sono molto diversi, nonostante avessi qualche riserva anche per Eddie Redmayne, vista la sua pessima interpretazione in Jupiter: Il destino dell'universo pensavo che ci sarebbero stati problemi nell'interpretare personaggi di questo tipo e in questo contesto, invece si è dimostrato all'altezza (anche se il tuo talento viene un po' frenato), così come il cast secondario, Katherine Waterstone e Alison Sudol (entrambe protagoniste assolute, che anche se spesso rimangano in disparte, sono decisamente i personaggi con un potenziale che si spera possa esprimersi nei prossimi capitoli), Dan Fogler Ezra Miller (quasi certamente il personaggio che si poteva sviluppare meglio secondo me) e compagnia (tra questi anche Ron Perlman, Jon Voight e Johnny Depp). Tuttavia come sempre più spesso accade nei blockbuster (purtroppo) la nota dolente arriva sui cattivi e sulle sotto-trame "thriller" che finiscono per essere gli uni poco definiti e le altre diluite. Niente di drammatico, ma (come detto) essendo questo un primo capitolo che deve dare molte informazioni, esso si perde quindi un po' nel ritmo e nel senso drammatico. In tal senso, nonostante tutto Colin Farrell ce la mette tutta e il suo Graves non è un antagonista incolore. Va peggio a Samantha Morton che purtroppo ha un personaggio piatto e sfruttato male. Per fortuna a far da contraltare ci sono dei discreti costumi (anch'essi candidati agli Oscar ma ugualmente senza successo) e musiche di personalità (anche perché le musiche di James Newton Howard accennano il mitico tema di John Williams), che con toni jazz azzeccati rendono ancora meglio nel contesto della suggestiva New York anni '20.
Sì perché, suggestivo e comunque indubbiamente reso bene è questo film, film in cui non manca il fattore "Wow!", la comicità e la tensione, ma quando una vicenda dall'immaginario così potente e vasto viene ridotta a qualche effetto speciale lascia l'amaro in bocca: che vogliano svilupparla nei successivi film previsti? Staremo a vedere. Intanto però, anche se non stiamo parlando di un capolavoro, giacché appunto vi sono dei difetti dovuti ai tempi di narrazione, troppo romanzeschi, dall'effetto enormemente dilatato nella prima parte ma frenetico nella seconda, e dallo sviluppo dei villain ancora abbozzato, Animali fantastici e dove trovarli è tuttavia un film (che a fine visione non ha nessuna scena inedita) che merita la visione perché concede due ore di piacevole compagnia tramite curiosi personaggi e magie che sono una gioia per gli occhi. In tal senso rimarranno molto soddisfatti sia gli estimatori (che devono guardare senza sperare in un nuovo Harry Potter, solo così diventa un film godibilissimo, nonostante una certa lentezza nella prima parte) che i non della saga originale. Certo, era lecito aspettarsi di più, anche perché a parte qualche mossetta e smorfia di troppo, Eddie Redmayne è bravo nella parte dell'enigmatico Newt, ma il suo personaggio a conti fatti non ha un grande spessore (per l'appunto), ma in fin dei conti poco male, con altri quattro film della serie "Animali Fantastici" in cantiere, si può essere fiduciosi che i personaggi avranno tutto il tempo di evolversi raggiungendo la profondità che si meritano. Insomma, pur pagando gli ormai tipici difetti da blockbuster in cui gli effetti digitali hanno la precedenza sui personaggi e di conseguenza sulla script, Animali fantastici e dove trovarli (appunto come esordio) si dimostra uno spin-off/prequel apprezzabile seppur non memorabile, poiché anche se il film è comunque in grado appunto di accontentare la fame di magia di tutti i nostalgici di Harry Potter, è necessaria molta più profondità ed invenzione per mantenere il pubblico interessato agli episodi futuri. Perché certo, i continui tocchi spiritosi rendono il film facile da vedere, ma la poca suspense e la narrazione standard (e facilmente riconoscibile) non aiuta. E sarà quindi necessario osare e ambire a contenuti più profondi per non rimanere nel limbo del puro e masticato intrattenimento fine a se stesso. Ma per fortuna il tempo di lavorarci su c'è (anche il secondo è prossimo al cinema), visto che sono stati annunciati ben 4 seguiti. Seguiti che, seppur potrebbero solo essere un'operazione commerciale, si spera siano ben strutturati come questo che in definitiva vale la pena vederlo. Voto: 7