mercoledì 15 maggio 2019

Rock Dog (2016)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 26/03/2018 Qui - A metà tra Kung Fu Panda e ZootropolisRock Dog, film d'animazione del 2016 coprodotto da Stati Uniti e Cina, scritto e diretto dall'Ash Brannon di Toy Story 2 e ispirato a Tibetan Rock Dog (una graphic novel di Zheng Jun), è un prodotto piacevole e spensierato, abbastanza divertente. Un film adatto a tutta la famiglia, ma soprattutto ai più giovani, che miscelando appunto diversi generi, si fa sufficientemente apprezzare, anche se lo stesso racconti "solamente" e semplicemente una banale storiella per bambini poco esigenti, in cui si esalta l'importanza del seguire i propri sogni, credere in sé stessi, etc. Il risultato è senz'altro quindi un film molto edulcorato e poco stratificato, che comunque tiene compagnia con piacere seguendo i passaggi della storia di formazione. Perché nonostante i difetti palesi del cartone, primo fra tutti l'assoluta mancanza di originalità e umorismo, offre di un plot facile da seguire e fruibile dal giovane pubblico. Una storia che potrebbe risvegliare l'attenzione dei più giovani amanti della musica, che troveranno in Rock Dog un prodotto con validi contenuti musicali (sia originali che non), accompagnati da un'esaltazione e un invito alla realizzazione artistica personale. Non a caso il film, arricchito da una colonna sonora decisamente in tema (efficace e funzionale), comprendente brani di BeckFoo Fighters e Radiohead, oltre a brani originali (nella versione italiana i brani originali sono eseguiti da Giò Sada, vincitore nel 2015 della nona edizione del talent show X Factor, che ha dato alle canzoni il suo inconfondibile timbro personale) parla di un mastino tibetano che dopo aversi visto precipitare dal cielo una radio (restando folgorato dal ritmo, a tal proposito l'idea di rendere la musica in maniera visiva, note che prendono forma nella testa, è molto riuscita) decide di lasciare la sua abitazione e le aspirazioni dei suoi cari (soprattutto del padre che vorrebbe continuasse le sue orme di guardiano di un villaggio di pecore e che sviluppasse la sua "forza interiore" per combattere i pericoli) per andare in città e realizzare il sogno di diventare musicista, non sapendo però che metterà in moto una serie di eventi del tutto inaspettati (anche se banalmente prevedibili).
Come detto quindi c'è il rock, innanzitutto, e il sogno di fare la rockstar, ma anche il tema delle aspirazioni personali e lo scontro con le aspettative del genitore, niente di originale ma onesto, narrativamente poi il tutto viene unito a un'accennata componente fantasy legata ai mastini guardiani del villaggio (non per caso il padre oltre ad avere poteri alla Dragon Ball, ricorda molto il cane Spike di Tom e Jerry), e dal sentore di gangster movie, considerati i nemici di turno (animali già protagonisti anche in Cicogne in missione), lupi (la parte comica e nonsense del film, che allo stesso modo danno tensione della trama) tratteggiati e vestiti come veri e propri malavitosi (diventando così una simpatica parodia dei film di Francis Ford Coppola, altresì non mancano i riferimenti alla natura imitativa delle pecore). Tuttavia le risate sono poche e il ritmo non è elevato, tanto che seppur l'animazione risulti ben curata (anche se, per via della differenza di budget con la Disney, i dettagli non sono efficaci al massimo) e in perfetto stile cartoon, intenzionalmente essenziale come nello stile delle strisce a fumetti, con una comicità semplice ma non per questo meno divertente e sofisticata, di davvero interessante (a parte il gatto Angus, il personaggio più riuscito e quello divertente, che oltre ad avere un look da rock star inglese offre riflessioni importanti sul mondo che rappresenta) c'è ben poco, anche perché le ambientazioni e le dinamiche della storia ricordano in gran parte (forse troppo appunto) Zootropolis. Di certo però il doppiaggio è accettabile, il cast vocale è decisamente importante (Luke WilsonJ. K. SimmonsMae Whitman e Matt Dillon tra gli altri) e la vivacità del tutto dona un'area di leggerezza ad una pellicola che momenti di stanca non ha, e che quindi si vede piacevolmente in serenità. Voto: 6+