Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 27/06/2018 Qui - Tiger House (Thriller, Gran Bretagna, Sudafrica, 2015): Scorre liscio per più di mezz'ora, con qualche ingenuità abbastanza trascurabile, poi diventa una scemenza con scarso senso della logica, scene senza costrutto e decisamente idiote, interpretazioni insufficienti e una realizzazione stucchevole che di colpo fa cadere tutta la benevolenza provata inizialmente. Il film infatti, diretto dal semisconosciuto regista Tom Daley, un classico home invasion in cui è solito che un'innocua famigliola borghese venga nottetempo assalita da un gruppo di malviventi dediti a sevizie e violenze, e in cui un ingenuo e fragile teenager, in questo caso una lei, si trasformi in una sorta di Rambo armato fino ai denti pronto a far fuori uno dopo l'altro tutti i cattivoni, non riesce fino in fondo a farsi sufficientemente valere. Non solo perché il doppio twist finale, uno abbastanza prevedibile e l'altro totalmente scemo, fa cadere le braccia, ma perché a mancare è anche tutto il resto. Personaggi scritti male che fanno altresì cose stupide e un ritmo abbastanza latente. E quindi quello che resta di Tiger House, nella sua improbabilità, è solo un grande monumento alla sua attrice protagonista, Kaya Scodelario (Pirati dei Caraibi: La vendetta di Salazar), bellezza inglese dal sangue brasiliano, che si conferma una gran topa, ma che nel ruolo di Lady Vendetta non c'azzecca nulla, al contrario di Ed Skrein nei panni del cattivo, anche se ugualmente inservibile in un film scarso, mediocre ed evitabile come questo qui, un film decisamente troppo illogico e prevedibile. Voto: 4