Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/07/2018 Qui - Black Mass: L'ultimo Gangster (Azione, Usa 2015): Ennesima pellicola sulla vita criminale di un gangster, Black Mass racconta appunto la biografia (tratta dall'omonimo libro scritto nel 2001 da Dick Lehr e Gerard O'Neill) di Whitey Bulger, un criminale di Boston che attraverso un accordo con la Fbi ed alle coperture che gli fornisce il suo amico John Connolly diventa un boss spietato e crudele. Ma proprio per il semplice fatto che di film simili (tratti da una storia vera o meno) ne abbiamo visto a centinaia, che la pellicola finisce per diventare ridondante e noiosa a prescindere. Se poi si aggiunge l'ennesima maschera di Johnny Depp (make up pesante, calvizie, lenti a contatto azzurro ghiaccio), l'effetto globale è più che mai risaputo, già visto e distante. Il problema è che, un po' The Departed, un po' Quei bravi ragazzi, un po' I Soprano, il regista Scott Cooper arraffa il più possibile, ma sembra non trovare la strada giusta per rendere davvero drammatico e coinvolgente questo piccolo pezzo di Storia americana. Il film infatti si sgretola fin da subito sotto il peso delle sue banalità (prevedibile e stereotipato), e come già nel precedente Il fuoco della vendetta, il regista (con una regia diligente, ma scolastica e priva di guizzi) fa il suo compitino senza mai entusiasmare. Difatti si fa fatica a trovare una inquadratura o una singola scena che resti realmente impressa. E quindi è di certo questo un prodotto confezionato e realizzato con didascalico mestiere, è qualcosa, ma non basta. Perché la sceneggiatura è un copia e incolla di tanti cult di genere del passato, senza sprazzi di originalità né scarti in avanti. Così passi due ore di buon intrattenimento, senza mai sorprenderti ma neanche annoiarti, ma in attesa di qualcosa di più che però non arriva. E se la sceneggiatura, scialba e noiosa, manca di azione, colpi di scena o dialoghi memorabili, altrettanto sprecati appaiono i validi attori prescelti per interpretare i protagonisti delle vicende. Il numeroso cast di attori scelti ed ivi impiegati, come Joel Edgerton, Peter Sarsgaard, Benedict Cumberbatch, Kevin Bacon, Dakota Johnson, Juno Temple, Corey Stoll e David Harbour infatti, non riesce a sollevare il film dalla pura e semplice testimonianza diretta e lineare di un'esistenza criminale, non riuscendo ad approfondire, per esempio, la psicologia dei personaggi e le varie motivazioni. Pertanto Black Mass risulta una lunga serie di efferati crimini tesi a dimostrare solo la crudeltà insita del protagonista, protagonista interpretato da Johnny Depp tuttavia abbastanza efficacemente, ma non in modo del tutto convincente e tale da valorizzare tutto il lavoro (un lavoro senza anima, in cui manca una reale idea cinematografica). Scott Cooper dunque costruisce un'opera che risulta discreto dal punto di vista registico ma, a mio parere, senza alcun mordente e con qualche lungaggine di troppo. Giacché la coralità del racconto si perde ed ogni velleità politica viene riposta, e ciò che rimane è soltanto un'altra storia di criminali in una delle tante città statunitensi. Una storia, forzata e dimenticabile, in una pellicola che diventa un'occasione sprecata. Voto: 5,5