mercoledì 17 aprile 2019

La verità, vi spiego, sull'amore (2017)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/04/2018 Qui - È inutile girarci intorno: quando una relazione è finita, bisogna trovare il coraggio di ammetterlo a se stessi e andare avanti con la propria vita. Come ad esempio accade a Dora (Ambra Angiolini) nel film La verità, vi spiego, sull'amore, commedia del 2017 di Max Croci. Il film infatti, tratto dall'omonimo romanzo della blogger Enrica Tesio, racconta la vita di Dora, una mamma ormai single di due splendidi bambini, che non riesce a lasciarsi completamente alle spalle il ricordo di Davide (Massimo Poggio), che l'ha lasciata dopo sette anni d'amore, ma che spronata dall'amica Sara (Carolina Crescentini), trova finalmente la forza di reagire, prima assumendo l'insolito babysitter Simone (Edoardo Pesce), poeta-bidello e nuovo fidanzato di Sara e poi dopo aver rivelato la verità all'amato figlio Pietro, trovando in sé le risposte alle sue domande. Non a caso il film gira attorno a come rivelare ai figli la separazione dei genitori e a come sia complesso e meraviglioso l'amore. Niente di nuovo insomma all'orizzonte (anche perché racconta qualcosa di non nuovo nel panorama cinematografico), e invece no, perché La verità, vi spiego, sull'amore grazie ad una brillante sceneggiatura che (spesso ma solo per qualche secondo) tramite lo stratagemma della rottura della quarta parete (anche se l'intuizione maggiore del regista è quella di usare la varietà di inquadrature e modalità di ripresa allo scopo di destabilizzare il pubblico per far emergere ancora più in profondità il disagio provato dai personaggi della storia) permette alla pellicola di risultare frizzante per un'ora e trenta senza mai annoiare (grazie anche dialoghi serrati, alcuni dei quali di forte impatto, anche se alquanto banali), e grazie ad una fotografia pulita, composta da colori accesi e che ben si accostano al tipo di narrazione, riesce a rendersi (soprattutto nel finale) un pochino originale.

A svolgere una funzione importante nel progetto è anche la colonna sonora che cambia i base al momento, passando da musiche più movimentate e allegre a quelle più malinconiche e tristi. Inoltre il film riesce, nonostante la sua breve durata a darci un'idea abbastanza completa di ogni personaggio, tutti i caratteri infatti, molto diversi tra loro, sono ben caratterizzati e senza mai cadere nel ridicolo (o almeno meglio che in altri). In questo film dal ricchissimo cast potrete vedere difatti personaggi non stereotipati, mai resi macchiette, nonostante le loro grandi particolarità che avrebbero potuto facilmente rendere loro vittime di caricature, abbiamo infatti, oltre ad una convincente Ambra Angiolini (che grazie alla sua intensa interpretazione da vita a scene in cui gli spettatori si possono facilmente rispecchiare e riuscendo altresì e in più di un'occasione a far sorridere il pubblico grazie all'uso, talvolta sorprendente, dell'ironia), mamma indaffarata e sempre di fretta, e Massimo Poggio (un valido compagno di "viaggio"), papà premuroso nonostante le distanze che lo separano dai figli, un meraviglioso (per la sua naturalezza e semplicità nell'interpretare il personaggio) Edoardo Pesce nel ruolo di Simone, tato dei figli di Dora, Carolina Crescentini (forse l'unica in verità meno convincente dato che risulta sopra le righe in più scene del film), che riveste i panni di Sara, amica della protagonista cui non interessano relazioni a lungo termine e infine due consuocere, Giuliana de Sio (una simpatica, divertente, sarcastica, senza peli sulla lingua ficcanaso) e Pia Engleberth che più diverse non si potrebbe. Non dimenticando un cameo di Arisa, collega gattara e impicciona di Dora, e il bravissimo bambino che interpreta Pietro (il figlio più grandicello), tenero e tanto intelligente (chissà poi perché..). Ovviamente niente di così eccezionale o eclatante, giacché di originale ha ben poco e di banale abbastanza, tuttavia innovativo ed interessante, perché Max Croci non sarà certo Sorrentino né Virzì ma tutto sommato il film è godibile e la regia discreta, e se il ritmo ogni tanto perde colpi guardiamoci dentro e fuori e riflettiamo su quante volte anche la nostra vita ci fa cadere, rialzare, cadere, rialzare, cadere. Voto: 6