lunedì 27 maggio 2019

Il medico di campagna (2016)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 27/06/2018 Qui - Il medico di campagna (Commedia, Francia 2016): Invogliato da alcuni giudizi positivi ho visto questo film pensando di passare due ore divertenti, ma così non è stato. Il film infatti, che ruota attorno alla vicenda di un medico di campagna che dopo aver saputo di aver un tumore al cervello, si vede arrivare una nuova collega che dovrà affiancarlo sul lavoro (e ciò proprio non gli va a genio), è una dramedy francese piuttosto ordinaria, se non piatta, con poco sprint e poche cose interessanti da dire. Al contrario difatti di alcune pellicole simili (Quasi amici per esempio, l'attore dopotutto, Francois Cluzet, è lo stesso) la sceneggiatura non convince e non si riesce perciò a cogliere fino in fondo quale sia la materia del "contendere". Poiché nonostante le lodevoli iniziative che toccano temi importanti come l'arroganza dell'esperto nei confronti della neofita condita di maschilismo, la diffidenza verso il nuovo, la comunicazione assente del protagonista sia nei confronti della famiglia che della collega, il buon senso di chi la pratica l'ha fatta sul campo, la procreazione "non responsabile", tutti temi affrontati ma in ogni caso non del tutto sviscerati, il film non decolla e si avvita nella seconda parte sui particolari un po' depressivi della malattia del protagonista. Certo, il cast se la cava bene, il regista (Thomas Lilti) anche (seppur alcune riflessioni non riescono nel loro intento, e comunque sono poca cosa), ma la storia non coinvolge in maniera degna, barcollando tra emergenze mediche, drammi personali e leggeri contrasti. Tanto che alla fine la parte migliore è la galleria di personaggi, descritti con sincerità e affezione, che si susseguono nell'ambulatorio del dottore, galleria che restituisce un ritratto tenero e umano della provincia, qui francese ma che è provincia a qualsiasi latitudine. Tuttavia nonostante ciò Médecin de campagne non riesce a raggiungere una sufficienza piena per la scarsità appunto di emozioni che propone (anche la solo suggerita storia d'amore nel finale). E quindi se medico di campagna deve essere, allora forse meglio recuperare Doc Hollywood, film ormai dimenticato con l'indimenticato Michael J. Fox, perché questo non è brutto ma è poca cosa. Voto: 5+