mercoledì 28 agosto 2019

Doraemon: il Film - Nobita e la Nascita del Giappone (2016)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 26/03/2018 Qui - Il simpatico gatto spaziale Doraemon ed il suo amico Nobita compaiono sugli schermi delle tv di tutto il mondo nel 1989. Da allora il suo successo, dovuto soprattutto all'uso dei gadget del futuro che spuntano magicamente dal suo marsupio, è stato inarrestabile, tanto da generare uno dei brand più famosi per i ragazzini giapponesi, superando persino Hello Kitty. Da qui la volontà di trasporre le sue avventure sul grande schermo. Operazione completamente riuscita, dato che questo lungometraggio del 2016 diretto da Shinnosuke Yakuwa è il trentaseiesimo film di una lunga serie, anche se solo il quarto ad uscire al cinema dopo Doraemon: il filmDoraemon - Il film: Le avventure di Nobita e dei cinque esploratori e Doraemon - Il film: Nobita e gli eroi dello spazio (che però non ho ancora visto). Tutte pellicole certamente ad uso e consumo di un pubblico infantile, giacché non manca di veicolare una serie di messaggi positivi e didattici, anche perché la maggior parte delle storie di Doraemon sono commedie che insegnano ai bambini i valori dell'integrità, della perseveranza, del coraggio, della famiglia e del rispetto, inoltre, sono spesso affrontati temi ambientalisti come il riscaldamento globale, le specie di animali in via di estinzione, il disboscamento e l'inquinamento, con una particolare attenzione appunto per argomenti didattici tratti dalla storia o dalla letteratura, e non fa eccezione Doraemon: il Film – Nobita e la Nascita del Giappone, che in ogni caso è però il remake dell'omonimo film diretto nel 1989 da Tsutomu Shibayama, tuttavia grazie a particolari elementi è altamente fruibile ai nostalgici e a chi non si stanca mai di vedere film d'animazione.
Il film infatti, che ci racconta del "solito" fannullone che dopo essere stato sgridato sia a scuola che a casa, pensa che sia venuto il momento di scappare dalla famiglia per conoscere il mondo e che insieme a Doraemon e ai suoi amici, decide quindi di viaggiare nel tempo, fino a un'epoca remota e priva di uomini (o almeno così crede poiché l'incontro con il misterioso ragazzino guerriero Kukuru condurrà infatti a molte scoperte inaspettate), attingendo fortemente tramite il cattivo di turno all'iconografia dei manga giapponesi, incutendo timore nella lotta finale, e non facendosi mancare la suspense, data soprattutto dai pericoli che Nobita corre insieme ai suoi amici, e fornendo una divertente variante sul tema del viaggio nel tempo (Nobita come Marty McFly, quindi, ben attento a non alterare il continuum spazio-temporale, reso visivamente attraverso dei grafici elementari, consultabili solo grazie agli oggetti del magico gattone), non annoia proprio per niente e riesce altresì a soddisfare alcune curiosità sulla terra giapponese. Certo, il gruppo di personaggi è sempre lo stesso e ricalca in tutto e per tutto le caratteristiche della serie animata, anzi di più, perché anche se la sceneggiatura (che comunque esagera un po' nel dare sfogo alla fantasia, popolando una terra desolata con animali fantastici come draghi, grifoni e unicorni, anche se ciò può essere perdonato se l'intento è difatti stimolare l'immaginazione dei bambini) si distacca dallo schema delle puntate televisive è sempre la stessa storia e lo stesso intento, anche perché il film si risolve nel più classico degli "episodi lunghi" tipici di molte produzioni di questo tipo (seppur al contrario delle versione precedenti la pellicola acuita la componente drammatica, con una coraggiosa scena di quasi-morte di Nobita in preda alle allucinazioni, una parentesi che interrompe per un attimo il consueto svolgimento del film, canonicamente suddiviso in tre atti, con prevedibilissimo epilogo e ricomposizione esemplare della situazione) e si conclude esprimendo quegli intenti pedagogici che immancabilmente sostanziano questo genere di prodotti per bambini, ma proprio grazie agli ingredienti che altresì non si distaccano da quelli usati sempre (e a quelli già detti), ovvero una buona dose di avventura, situazioni comiche e divertenti, trovate stravaganti e gli immancabili chusky assortiti, Doraemon: il Film – Nobita e la Nascita del Giappone, grazie anche ad un miglioramento tecnico, sia dal punto di vista visivo e grafico, dove la tradizione prevale sull'innovazione, è un film (anche se in ogni caso non eccezionale ma tranquillamente accettabile e piacevole a vedersi a tutti) assolutamente da vedere, consigliabile soprattutto ai fan. Voto: 6

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