domenica 7 aprile 2019

American Ultra (2015)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 19/12/2017 Qui - Un po' Chuck, un po' MatrixAmerican Ultra è una commedia d'azione del 2015, per fortuna con più azione che comicità, che nonostante la poca originalità e la non eccezionalità della trama, senza infamia e senza lode, porta a casa il risultato. Anche perché la prima impressione guardando questo film, è che sia derivato da un fumetto, un po' come (il passabile) Scott Pilgrim o (l'ottimo) Kick Ass, il giovane e solitario Mike (Jesse Eisenberg) vive con la coetanea Phoebe (Kristen Stewart) e quando non lavora (ma anche quando lavora) in un market sempre deserto, passa il tempo a fumarsi canne su canne e disegnare fumetti di scimmie astronaute. Salvo essere preso da assurde crisi di panico ogni volta che cerca di allontanarsi dalla routine o dal paese tra i boschi della Virginia dove vive. Potrebbe essere l'inizio di una commedia alla Clerks, ma la svolta si fa interessante, e il tono più drammatico, non appena si scopre che in realtà Mike è un operativo della CIA cui è stata piallata la memoria e data una nuova identità. Il progetto che lo vedeva "dormiente" è stato annullato e un ambizioso capetto dell'Agenzia (Topher Grace) vorrebbe toglierlo di torno definitivamente, ma un'altra dirigente con scrupoli di coscienza (Connie Britton) decide di "risvegliarlo" perché possa difendersi. Mike è rappresentato come un tenero stordito che naturalmente non si capacita delle doti assassine che scopre di avere. E questo riesce però a rendere le situazioni più divertenti e la violenza meno realistica, specie in alcune scene dagli effetti speciali molto azzeccati (la prigionia nella cantina dello spacciatore illuminata da luci UV, l'uso di una padella come sponda per sparare stando nascosti, ecc.).
La bravura di Jesse Eisenberg nel rappresentare Mike, un nerd dai capelli lunghi che scendono su un corpo ossuto, simile ai personaggi dei cartoni animati di scimmie dallo spazio che disegna compulsivamente e totalmente fuori posto nei panni della macchina per uccidere che si nasconde dentro di lui, è ben supportato da Kristen Stewart (ancor più brava, ancor più bella) che, finalmente libera dal diafano personaggio di Twilight, sfoggia carattere e forza bruta, quando lei e Mike sono costretti a uscire dal loro rassicurante bozzolo fatto di divano e canne. Anche i comprimari (tra cui Bill Pullman e John Leguizamo, per non parlare della squadra di sterminatori) sembrano usciti da un fumetto, ma hanno un loro posto fattivo e ben giustificato, in un film come American Ultra, che, per quanto piccolo, non merita affatto di passare inosservato. Anche se, era lecito aspettarsi qualcosa di più da una coppia come Max Landis e Nima Nourizadeh. Il primo è figlio di John e ha al suo attivo la sceneggiatura di Chronicle (più quella meno sorprendente di Victor: la Storia Segreta del dr. Frankenstein e di Mr. Right), il secondo è un regista di origini iraniane che con l'esilarante e provocatorio Project X ha quasi "spaccato". Il loro incontro ha dato vita a questa pellicola, una (avvincente e appassionante nonché coinvolgente) favola per perdenti ultra pop e colorata soprattutto della vita dei due protagonisti, che guardiamo lasciandoci sciogliere dalla loro dolcezza e naturalezza. Dopotutto anche grazie alla coppia già protagonista dello straordinario AdventurelandAmerican Ultra riesce ad essere comunque godibile. Ma poiché il resto del film è solo la solita (seppur credibile) sequenza (che soffre tuttavia della mancanza di una cornice narrativa ben definita) di situazioni condite da humor nero, esplosioni e scene d'azione, qualcosa di più era lecito chiederlo. Anche perché seppur bellissimo visivamente, originale, gradevole e colorato (una delle scene migliori si svolge in una stanza illuminate con luci fluo, senza dimenticare i titoli di coda) non è il massimo dell'intrattenimento. Tuttavia il divertimento non manca, per cui va bene lo stesso. Voto: 6+