martedì 16 aprile 2019

Warcraft: L'inizio (2016)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 15/12/2017 Qui - Premetto che non ho mai giocato a Warcraft, ma essendo un videogiocatore lo conosco e conosco la Blizzard, probabilmente una delle più grandi e talentuose software house esistenti, tanto da creare un universo talmente enorme, diversificato, pieno di personaggi, mondi, storie e quant'altro, vantando milioni di fan e giocatori in tutto il globo. E' quindi evidente che produrne un film, questo, Warcraft: L'inizio (Warcraft), avventura fantasy del 2016 co-scritta e diretta da Duncan Jones, sarebbe stata un'impresa molto difficile e complessa, anche per il regista, figlio del compianto David Bowie e già autore di grandi successi, anche di critica come Moon e Source Code, ma l'impresa sembra decisamente riuscita. Questa volta infatti, nonostante la paura di trovarsi di fronte all'ennesimo mediocre prodotto rivolto ai solo fan, giacché quando si parla di opere cinematografiche derivate dal mondo videoludico c'è sempre la paura di ciò, bisognerà ricredersi, perché in Warcraft la regia è stata prudente e gli errori visti in film analoghi sono stati evitati. Pur non conoscendo quasi affatto la vicenda di cui si narra, come il sottoscritto, è facile esserne infatti completamente coinvolti (anche perché non è difficile capire tutto quello che gira attorno al film, dopotutto le vicende che vengono narrate nel film a mio parere sono comprensibilissime per chiunque sia capace d'intendere e di volere), con il risultato che le due ore di proiezione scorrono gradevolissime ed a fine proiezione la voglia di saperne ancora su questo nuovo mondo fantasy (sull'orlo di una guerra civile quando i suoi abitanti sono costretti a fare fronte all'attacco invasore di terribili guerrieri orchi in cerca di nuove terre da colonizzare) è tanta. Il regista infatti è riuscito nell'ardua impresa di proporre un film adatto a tutti, anche a chi non si è mai avvicinato prima a questa saga.
D'altronde la storia dei due popoli (Umani contro Orchi) viene spiegata in maniera piuttosto semplice, e la trama (che allude ad un universo dall'immensa estensione, di cui c'è stato narrato un solo frammento) non è particolarmente intricata, e questo a mio parere è un pregio, non è difatti né troppo banale né troppo articolata (con vari colpi di scena, forse leggermente intuibili, ma accettabili), ciò fa si che ci si possa calare nel film senza troppi ragionamenti che fanno spesso perdere la vera essenza del cinema fantasy che è prima di tutto l'evasione. Un grande merito va al comparto tecnico, il livello dei dettagli è bellissimo e maniacale, la colonna sonora è lodevole (e perfettamente azzeccata), le scenografie riempiono gli occhi, le battaglie sono ben coreografie e quasi mai confusionarie, il montaggio è fatto molto bene (non c'è spazio per la noia, e al contempo nulla è lasciato al caso od in sospeso) e la regia sfrutta al meglio le tecniche moderne per raccontare una storia fantasy (di eroi, famiglia e lealtà) nella sua massima epicità. Anche perché la saga ha le potenzialità di diventare il nuovo fantasy di riferimento dopo Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit, perché di sorta non gli manca nulla, c'è guerra, magia, tante storie, vari popoli e creature che si diversificano da quelle tradizionali a cui si è abituati a vedere, tanto che ci si affeziona ad entrambe le fazioni. Inoltre gli attori che danno vita ai personaggi reggono bene, e tra tutti qualcuno riesce anche a creare una leggera empatia, tra cui ovviamente Travis Fimmel, che nei panni di un guerriero (al pari di Vikings) è fenomenale. Senza dimenticare il nutrito ed efficace cast, dalla sexy Paula Patton a Ben FosterDominic CooperRuth Negga e Toby Kebbell. L'unica pecca del film è che qua e là si percepisce che qualche scena è stata tagliata. In sostanza però si tratta di un film capace di intrattenere e che lascia nello spettatore la speranza che la saga continui. Perché Warcraft: L'Inizio, un film ben riuscito anche oltre le mie aspettative iniziali, raggiunge il suo intento di farci ambientare ad Azeroth. Così tanto che mi vien voglia (forse verrà anche a chi non l'ha mai fatto) di giocarci. Voto: 7