domenica 7 aprile 2019

Going Clear: Scientology e la prigione della fede (2015)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 18/12/2017 Qui - Un'inchiesta sulla storia e la struttura della Chiesa di Scientology (che in linea generale si conosce, ma che il regista ci fa conoscere più in profondità, riuscendo a comporre, descrivendo le particolarità pur in meccanismi già usati, semplici ma terribilmente efficaci, una descrizione a 360 gradi su tale fenomeno), attraverso le testimonianze di ex adepti che ne denunciano la natura manipolatrice e le pratiche illecite, questo è Going Clear: Scientology e la prigione della fede. Il film del 2015 diretto da Alex Gibney infatti (basato sul libro omonimo), che alterna le testimonianze di otto ex-membri di Scientology, tra cui il regista Paul Haggis (il suo Crash vinse l'Oscar nel 2006), l'attore Jason Beghe ed alcuni dirigenti dell'organizzazione (e tutti testimoniano di condizionamento mentale, sfruttamento del lavoro, coercizione, metodi di spionaggio e stalking, raccolta di dati personali a scopo di intimidazione) e la storia della chiesa, dalla sua fondazione da parte di L. Ron Hubbard, iperprolifico autore di racconti di science fiction già negli anni '40, che poi usò come basi "teoriche" per il suo culto, la sua dottrina (anche grazie alla sua "bibbia" Dianestic), continuando con la sua promozione da parte di star come John Travolta e Tom Cruise (che escono malconci da questo documentario), per finire coi primi scandali e polemiche, in particolare sotto la leadership del successore di Hubbard, David Miscavige, "dittatore" dal forte spirito imprenditoriale, che ha rafforzato la rete di protezione attorno alla setta e ha fatto sì che dopo aver rischiato una colossale multa dal fisco americano, improvvisamente quest'ultimo ha riconosciuto a Scientology lo status di religione (anche se lo status di religione è riconosciuto solo in alcuni Paesi ed è materia controversa, come viene ben spiegato nel documentario) che la esenta da ogni tipo di pagamento facendo così lievitare il patrimonio del gruppo.
Anche perché in questo film-documentario che squarcia il velo di questo mistero-Scientology, dove si vede, si sente, e man mano che si va avanti, non riesci a credere a ciò che vedi e senti, per salire di livello nella piramide (spirituale) è necessario aumentare i propri contributi, tanto che al momento conta un clamoroso patrimonio simile ad un emiro. D'altronde in questo viaggio inquietante, che speriamo lasci qualche seguito perché le denunce qui riportate sono di una certa gravità, le testimonianze fornite dal regista gettano una luce veramente sinistra, fatta di vessazioni, maltrattamenti ed un lavaggio del cervello che colpisce per il modo in cui riesce ad "ammorbidire" persone tutt'altro che stupide o sprovvedute (importante in questo senso anche la testimonianza di Paul Haggis). Perché se all'inizio le speranze di una vita migliore sono giustificate, alimentate dal potere persuasivo del percorso dottrinale (attraverso una serie di cosiddetti auditing attraverso i quali si deve cercare di scoprire cosa c'è che non va in te stesso), poi la perplessità nello scoprire lo scenario fantascientifico cui (psicologicamente instabile) Hubbard (venerato un po' come una divinità dagli adepti) riconduce la propria teoria sul mondo, infine l'orrore causato da molestie e abusi fisici e psicologici e più in generale da attività illecite della setta. Dopotutto Scientology è una setta in tutto e per tutto, perché come in tutte le sette oltre al grande capo troviamo vari adepti pronti letteralmente a sbranare chiunque decide di uscire dalla conventicola, giacché una volta entrato se sgarri alle regole o se decidi di uscire scattano una serie di violenze fisiche e psicologiche. Insomma un documentario davvero agghiacciante (comunque interessante e sorprendente), un documentario sulla fragilità e immensa idiozia dell'uomo che è sempre in mano a mestatori e manipolatori che gli stravolgono il cervello e la capacità di discernimento. Un documentario così forte e sotto tanti aspetti decisamente inquietante volto a cercare di ricostruire la genesi e lo sviluppo di Scientology, in cui soprattutto stupisce (e soprattutto da cinefilo) come Tom Cruise possa essere così "colpevole". Poiché non ci sono parole per descrivere la sua condotta e di quello simil-nazista di questa schifosa setta. Voto: 7