domenica 7 aprile 2019

La mia vita da Zucchina (2016)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 11/12/2017 Qui - Basato sul romanzo Autobiografia di una zucchina di Gilles ParisLa mia vita da Zucchina (Ma vie de Courgette), film d'animazione del 2016 diretto da Claude Barras, è la bellissima storia, dolce e delicata (persino un po' commovente) di un orfano che ha ucciso involontariamente la madre alcolista e che finendo in un istituto con altri bambini vittime di storie complesse faticherà a trovare la sua dimensione, fino a quando proprio "grazie" ai problemi degli altri bambini, riuscirà a ritrovare la speranza di un futuro migliore. Sembra quindi, a prima vista, che il tutto sia trattato con una leggerezza spiazzante. Ed è così, perché La mia vita di zucchina, è un film fatto di personaggi teneri, ma comunque un film che tratta una storia durissima, che risulta visivamente bellissimo (specie per chi apprezza la tipologia stop-motion) e molto profondo a livello emotivo. Giacché questo classico prodotto che colpisce più per il contenuto che evidenzia che per la confezione in se, che segna l'esordio nel lungometraggio del regista, è una magnifica, semplice, divertente e toccante riflessione sulla famiglia, sull'amicizia e sulla morte, un viaggio incantevole in un mondo riconoscibile eppure fiabesco, realizzato con un'animazione da togliere il fiato, soprattutto per la grande cura con cui è stato realizzato. D'altronde La mia vita da zucchina è un film che fa della sua semplicità il suo punto di forza.
Una storia di facile comprensione annessa a personaggi e dialoghi davvero interessanti, che si spingono anche nell'universo degli adulti, però rimanendo in vena umoristica. Ma oltre all'umorismo e al buon ritmo di un film di un oretta scarsa (che forse però fa capire come gli spunti per arrivare a 80-90 minuti non ci fossero), ci stanno dietro emozioni e sentimenti in quello che è un mondo di bambini, colorato di amicizie e di un legame che cresce di minuto in minuto, e che fa capire come il mondo dei grandi sia ben peggiore di quello che ci si può aspettare. Un film perciò crudo nei contenuti ma anche aperto alla speranza, all'amore incondizionato e senza interessi, capace di regalare emozioni e sensazioni positive, nonostante tutto, destinato a coinvolgere un pubblico di tutte le età, anche se il film è soprattutto rivolto ai bambini, cosa che in verità non fa. Perché l'opera prima di Barras, toccante e ricca di sensibilità, sembrerebbe più indicata per educatori che per ragazzini. Si parla di morte (anche nella variante dell'omicidio, cui una bambina assiste), si accenna alla pedofilia, c'è pure una (per quanto buffa) disquisizione sul sesso. Certo, per come possono parlare i bambini di cose più grandi di loro fa un po' effetto, ma certo fa impressione la dolcezza della storia e dello sguardo e la durezza di alcuni riferimenti. Per questo anche se La mia vita da zucchina colpisce ed emoziona e anche se ci si affeziona ai personaggi ed il messaggio di fondo è molto importante, di cui è preferibile un'adeguata preparazione, non sempre si rimane spiazzati, ma imbarazzati da una storia certamente poetica ma poco eccezionale. Voto: 7